corriere della sera online 21 gennaio 2007
 
Morto l'uomo ustionato a Roma
L'uomo, ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio, era stato avvolto dalle fiamme nella sua abitazione di fortuna nel quartiere Trionfale
 
ROMA - Thomas Antos, il cittadino polacco di 35 anni rimasto ustionato venerdì in quasi tutto il corpo dopo essere stato avvolto dalle fiamme nel fortino dove viveva nel quartiere Trionfale a Roma, è morto questa mattina all'alba nel reparto di terapia intensiva del Sant'Eugenio a Roma.
Le sue condizioni erano subito apparse disperate ai medici dell'ospedale, e per questo ieri era stato deciso di indurgli un coma farmacologico per mitigargli il dolore.
L'uomo, che viveva in un fortino allestito insieme ad altri suoi connazionali, venerdì sera aveva cercato di riscaldarsi prima di dormire avvolgendosi il corpo con uno strato di cellophane e una coperta. Poi si era addormentato con accanto alcune candele. Un gesto nel sonno ha scatenato l'incendio facendogli cadere le candele addosso e trasformandolo in una torcia umana.
 
 
 
21 gennaio 2007
 
 
Ancora una vittima che si va ad aggiungere al triste elenco degli immigrati costretti a vivere in condizioni di estremo degrado. Probabilmente gli operatori della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma conoscevano bene quel riparo di fortuna dove dimoravano sei polacchi ma, come nella maggior parte dei casi in cui s'imbattono, il loro intervento è inutile perché il Comune  offre in alternativa luoghi di accoglienza così poco accoglienti che spesso i clochards preferiscono arrangiarsi con le proprie forze.
Come cittadini non ci è dato sapere se e quali interventi sono stati fatti prima dell'incidente al Monte Ciocci dalla Sala Operativa Sociale, i dati pubblici sono forniti dal V Dipartimento che divulga solo quelli che mettono in buona luce il servizio realizzato con le Unità Mobili. La realtà quotidiana mostra invece un fallimento di questo servizio per "senza fissa dimora" (così li denomina) con un lungo elenco di morti che continua ad incrementarsi mentre grossi finanziamenti sono ancora diretti verso politiche di intervento i cui scarsi risultati dovrebbero far riflettere la Giunta Capitolina.
Giampietro Petroselli