CORRIERE DELLA SERA 19 LUGLIO 2006
TASSISTI E L'AGGRESSIONE AL
COLLEGA, LA DIFESA CORPORATIVA NON PAGA (PIU')
Cara Maria Latella,
con dispiacere e rabbia ho letto dell’aggressione a Paolo Foschi. So
che Lei è un'estimatrice tenace, come me, del sindaco e vorrei sapere
cosa pensa della sua reticenza su tale episodio. Anzichè la
solidarietà forte e chiara a Foschi e la condanna del gesto, Veltroni
ha opportunisticamente scelto il semi - silenzio. Così forse non ha
rischiato di perdere la riconoscenza serale dei tassisti per la buona
parola spesa al Tavolo centrale. Non pensa che tale bonaria mielosità
sia pericolosa per future intemperanze singole e collettive, e anche
impropria per un garante dei cittadini?
Domenico Ciardulli
Risponde Maria Latella
Capitolo taxi. Bersani si dichiara moderatamente soddisfatto, i
taxisti cantano vittoria, sarà comunque facile sperimentare se
qualcosa cambierà in meglio o no. Mi abbandono a una previsione: se
anche all'apparenza tutto restasse come prima, niente lo sarà più.
Perchè taxisti, notai, farmacisti hanno toccato con mano quanto la
loro difesa corporativa sia giudicata superata dagli italiani, che non
reggeranno ancora a lungo l'idea di comprare prodotti da banco
pagandoli il 20% in più che a Parigi o il 40% che a Londra. Al signor
Ciardulli: i giornalisti sono abituati a lavorare senza sentirsi mai
troppo sostenuti. Magari essere aggrediti non rientra proprio nei
nostri obblighi professionali, ma è la passione che ci muove, non il
desiderio di veder schierati con noi sindaci e presidenti del
Consiglio. I politici fanno il loro mestiere, e se chiamati a mediare,
mediano, no? Non credo che Foschi si aspettasse proclami in sua
difesa. Meno i politici si occupano di noi giornalisti è meglio è.
Magari si aspettava un atteggiamento più civile dei taxisti, questo
sì: come tutti noi.
mlatella@rcs.it
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