Programma del Presidente del Municipio
Roma 19 Monte Mario.
Le Premesse del Programma
Nel programma del Popolo della Libertà, per riconquistare d Municipio, avevamo
ricordato i provvedimenti che la Giunta Visconti aveva saputo assumere negli
anni di governo. Provvedimenti che avevano determinato le condizioni per un
rilancio del Municipio e del miglioramento dei servizi resi al cittadino.
Per ragioni di sintesi elenco alcuni risultati ottenuti in virtù della forte
autonomia e determinazione con la quale la maggioranza seppe relazionarsi con
le altre Istituzioni Locali, a partire dalla Regione, per la questione del
trasferimento del Municipio al S. Maria della Pietà, con la Provincia e le
Ferrovie dello Stato e l'Azienda S. Filippo Neri per la realizzazione del
Parcheggio al S. Filippo Neri. La collaborazione con Ater per la bonifica
dell'area di Via Pietro Bembo con l'abbattimento della palazzina, simbolo del
degrado e la realizzazione di nuove abitazioni;
Il lavoro svolto in collaborazione con l'ANAS per
realizzare il sottopasso di collegamento di Palmarola con Selva Candida.
Per quanto riguarda i servizi abbiamo rivendicato con orgoglio di aver
azzerato negli anni di governo le liste d'attesa per i minori, gli anziani e
per i disabili, grazie ad un appropriato uso dei fondi messi a disposizione
per il Piano Sociale Municipale e del Quadro Cittadino di Sostegno. Abbiamo
voluto ricordare alcune delle grandi realizzazioni, perché le stesse sono
state accompagnate dalle solite polemiche della sinistra.
Per quanto riguarda il trasferimento del Municipio, la sinistra ci ha detto di
tutto e di più accusandoci di aver voluto anticipare lo spostamento di parte
degli Uffici per motivi elettorali, rompendo l'unità amministrativa, asserendo
che se avessimo aspettato alcuni mesi avremmo avuto un trasferimento globale.
I fatti dimostrano il contrario. A distanza di due anni la parte restante è
ancora in via Battistini, naturalmente in fitto passivo, mentre il Padiglione
31 che potrebbe ospitare il Municipio è occupato. Il Presidente uscente ha
sottoscritto un protocollo d'intesa con la ASL ed il Comune di Roma nel quale
è prevista la regolarizzazione dell'occupazione.
In merito al parcheggio del S. Filippo Neri, numerose sono stare le polemiche
della sinistra che ha accusato la Giunta Visconti di aver autorizzato
l'anticipazione dei fondi per la sua realizzazione. Fondi presto rientrati.
Inoltre gli ulteriori introiti annuali, derivanti dalla quota delle tariffe
del pagamento della sosta, sono stati utilizzati dalla sinistra stessa per
incrementare i fondi del Sociale.
Nonostante le premesse della campagna elettorale ci confermassero che la
sinistra non sembrava voler cambiare toni, il Popolo della Libertà ha avviato
una campagna elettorale, composta pacata e responsabile, parlando dei problemi
reali che le persone hanno nel vivere in questa città e in questo Municipio.
La gente sembra abbia apprezzato la pacatezza e la validità delle
argomentazioni, perché al secondo turno ci ha consegnato una vittoria dalle
proporzioni inimmaginabili. In meno di due anni Lazzara è passato dai 54.000
voti del 2006, ai 48.000 del primo turno ed ai 42.500 del ballottaggio. Mentre
il PDL è passato dai 38.000 voti del 2006, ai 40.500 del primo turno e grazie
alla ritrovata solidarietà con !e altre componenti della Casa della Libertà,
ai 49.250 voti del ballottaggio.
Dunque la sinistra dai 16.800 voti di vantaggio del 2006 è passata ai meno
7.000 voti circa del ballottaggio.
L'auspicio è che quanto accaduto sia da monito alla sinistra per scegliere di
cambiare tono ed atteggiamento, ed alla maggioranza di leggere i risultati per
quelli che sono. Non un astratto spostamento a destra, ma il sintomo di un
disagio della periferia romana, stanca di essere dimenticata, che vorrebbe
vedere accese le luci dei propri quartieri e non quelle della ribalta
cittadina, che vorrebbe vedere il colosseo acceso anche quando muoiono i
propri figli sui
motorini a causa delle buche che arricchiscono il paesaggio stradale romano.
Un disagio ed un richiamo alla concretezza delle scelte politiche che dobbiamo
saper soddisfare. Buona e saggia amministrazione, questo è quello che vuole la
gente.
La sinistra al governo del Municipio
Partire dal modo in cui la maggioranza di sinistra ha trascurato i problemi
del territorio ed ha finito per tradire le aspettative dei suoi elettori, ci
ha aiutati a capire il quadro, a noi favorevole, nel quale dovevamo sviluppare
la nostra campagna elettorale.
La sinistra, ha introdotto il Bilancio partecipato ma i fondi continuano ad
essere spesi, rincorrendo le presunte emergenze, senza una effettiva
partecipazione e programmazione.
La sinistra, mentre straparlava di partecipazione, ha realizzato una modifica
della viabilità in un quartiere importante come Torrevecchia, senza ascoltare
nessuno.
La contestatissima modifica della disciplina, provvisoria e sperimentale, del
traffico che ha interessato Via Torrevecchia, Via Pietro Maffi e le vie
limitrofe sta per essere completamente rivista. Il Municipio, in attesa del
collegamento viario tra via Trionfale altezza Santa Maria della Pietà e Via
Boccea, legato alla realizzazione dell'art. 11 di Torrevecchia - Primavalle,
nel marzo del 2007 ha deciso di intervenire, con le modifiche contestate sia
dall'opposizione che dai cittadini. Le misure dovevano servire ad alleggerire
il traffico, ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la vivibilità del
quartiere. I provvedimenti non hanno migliorato la situazione restata pesante.
Inoltre risulta compromessa la situazione degli esercizi commerciali. I loro
problemi ancora irrisolti, dovranno essere affrontati, adeguatamente e
separatamente, dal Municipio per dirimere alcune problematiche che pesano
negativamente sulla già precaria situazione del commercio al dettaglio e che
la modifica della viabilità ha peggiorato.
Finalmente la storia è finita ed abbiamo concordato con il Dipartimento VII,e,
della Polizia Municipale, alla luce del provvedimento di sospensiva delle
Determinazioni Dirigenziali contestate dai cittadini, il ripristino della
viabilità precedente al provvedimento di sospensiva del 27 marzo 2007.
I cittadini hanno verificato l'incapacità della maggioranza di centrosinistra
che ha governato il Municipio, maggioranza che non ha saputo far finanziare
opere significative per il Municipio, quali la realizzazione della Trionfale
bis e neanche l'allargamento della Trionfale stessa, determinando seri
problemi alla viabilità, prontamente denunciati da tutte le Associazioni.
In due anni di governo la sinistra non è riuscita a realizzare il parcheggio a
servizio degli impiegati e dei cittadini che si recano nella nuova sede del
Municipio.
Il Municipio in rapporto con il Consiglio Comunale e la Giunta
Capitolina
Il rapporto dovrà basarsi sul reciproco rispetto ed al confronto sui problemi
del territorio, senza alcun appiattimento, come è avvenuto per la precedente
amministrazione.
Pensiamo alla realizzazione dei Parcheggi alla Balduina, alle proposte ed
all'espressione del parere in materia di Decentramento, alla gestione del
Campo sosta Nomadi, al completamento del trasferimento della sede del
Municipio, alla modifica della viabilità di Torrevecchia, ed in ultimo,
l'atteggiamento della maggioranza sugli articoli 11 che potevano essere
migliorati se il consiglio avesse saputo imporre il rispetto del proprio
ruolo.
Contrariamente alla maggioranza di centrosinistra, appiattita sulle decisioni
della Giunta Capitolina, puntiamo ad un leale confronto ed ad una
collaborazione positiva con il Comune di Roma e con gli altri Enti, convinti
che debba essere salvaguardata l'autonomia del Consiglio, pur nella ricerca
delle soluzioni migliori per i problemi.
Esprimeremo il nostro motivato e fermo dissenso nel caso che l'azione della
Regione, della Provincia o del Comune di Roma, risultassero difformi o
inefficaci, rispetto agli impegni assunti con i cittadini e al patto stipulato
con gli elettori.
L'impegno con la Dirigenza ed il Personale ed il Sindacato
Quale primi provvedimenti realizzeremo il parcheggio posto all'entrata del S.
Maria della Pietà, l'istituzione della navetta e il completamento del
trasferimento della sede municipale per evitare i continui spostamenti del
personale tra via Battistini ed il S. Maria della Pietà.
Confermiamo il rispetto di quanto disposto dal Decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, per cui ferma restando la prerogativa del Consiglio in merito
all' indirizzo e controllo politico-amministrativo alla definizione degli
obiettivi ed i programmi da attuare e la verifica dei risultati dell'attività
amministrativa e della gestione, ai dirigenti spetterà l'adozione degli atti e
dei provvedimenti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno,
I dirigenti saranno responsabili in via esclusiva della gestione e dei
relativi risultati.
Gli atti di indirizzo del Consiglio e della Giunta porranno la massima
attenzione agli strumenti per l'attuazione rigorosa del programma,
individuando sia le potenzialità esistenti nell'amministrazione che le sacche
di burocrazia parassitaria, ancora presenti, contrarie ad ogni innovazione.
Motivare il personale rivalutandone la professionalità in questi anni
frustrata e sotto utilizzata è un nostro obiettivo prioritario.
Dobbiamo ricostruire, un rapporto con le Organizzazioni Sindacali per poter
contare su un'amministrazione efficiente che ha bisogno di personale altamente
professionalizzato.
Siamo convinti che da soli non possiamo farcela per cui intendiamo voltare
pagina rispetto al passato, passato che ha visto alcuni dipendenti umiliati
dai giudizi faziosi e a volte clientelari avallati dalla maggioranza.
Rapporto con le Associazioni, i Giovani e con i Comitati di Quartiere
Le richieste di collaborazione saranno sollecitate ed apprezzate, improntate
al rispetto, senza nessuna ricerca del consenso a tutti i costi.
Una strategia tesa ad individuare le energie migliori utilizzabili nel
progetto di innovazione dell'attività amministrativa del Municipio.
Innovazione che perseguiremo con tenacia, fermezza, giustizia, rigore e
trasparenza, senza subire pressioni o condizionamenti di sorta, nello spirito
e nel principio della sussidiarietà orizzontale che garantiremo a tutti i
soggetti pronti a collaborare con l'amministrazione per migliorare la qualità
della vita nel nostro Municipio.
Con i giovani in modo particolare, sottoscriveremo il "Contratto di
programma", che andrà valutato di continuo per verificarne sia la coerenza
attuativa, sia la reale incidenza e rispondenza ai bisogni che ci siamo
impegnati a salvaguardare. Per quanto riguarda i giovani ed i giovanissimi
l'impegno è di sostenere l'azione delle parrocchie per rilanciare il ruolo
degli oratori sostenendo un progetto Municipale che permetta di accedere ai
fondi destinati agli oratori dalla Regione Lazio. .41tro impegno è di
sostenere economicamente il Consiglio Municipale dei Giovani previsto dalla
legge regionale n. 32 del 2003 voluta dall'allora Giunta di Centrodes-tra alla
Regione.
Verifica del Programma
La partecipazione è per noi una finalità politica, oltre che uno strumento di
buona amministrazione.
Essa è il cuore della strategia che intendiamo darci per contribuire allo
sviluppo del nostro territorio. Ciò implica la costruzione di un nuovo, più
maturo e più forte, rapporto tra elettori ed eletti.
Attraverso la partecipazione continua e consapevole, passa l'innovazione della
democrazia, la saldatura dei rapporti di solidarietà sociale, il rafforzamento
della legittimità degli eletti, la riapertura di un più corretto e produttivo
dibattito pubblico, la facilitazione dell'accesso alla parola di tutti i
cittadini senza distinzione di sesso, religione, provenienza, cultura o ceto
sociale, la promozione dell'espressione di chi ancora è senza parola.
La partecipazione, non più considerata come un'opportunità, ma come un metodo
di elaborazione delle scelte e delle decisioni amministrative, ci consentirà
di adattare più efficacemente la nostra proposta politica alla domanda
sociale.
Per costruire questo nuovo e più forte rapporto tra elettori ed eletti il
Presidente assumerà in prima persona l'impegno a garantire una corretta e
costante, informazione dei cittadini sulle opportunità che l'Amministrazione
offre, attraverso gli sportelli già esistenti ed il loro ampliamento,
rilanceremo quello antiusura ed apriremo Io sportello Donna. Stabiliremo una
necessaria consultazione con gli elettori, attuando le azioni per far
partecipare alle scelte dell'Amministrazione i Comitati di Quartiere, le
Associazioni, ed i singoli cittadini attraverso il Mantenimento delle Consulte
già avviate e le altre che saranno da istituire quali la Consulta dei
Consumatori e la Consulta dei Giovani.
Alla Consulta dei Giovani è affidato il compito di promuovere la conoscenza
della storia sociale del nostro territorio, attraverso iniziative sulla
memoria dei nostri quartieri storici, anche con progetti educativi nelle
scuole mirati alla diffusione della cultura della pace, dell'antirazzismo,
della legalità e della convivenza civile, contro ogni forma di intolleranza,
criminalità e violenza.
Per questo, affiderò ad un giovane una specifica delega per l'Istituzione del
Consiglio dei Giovani e di tutte le iniziative tese a tenere viva la memoria
storica e l'attualità dei valori di coesistenza e di accettazione della
diversità. Voglio ricordare le vittime della violenza terroristica di destra e
di sinistra, le morti terribili dei fratelli Mattei e di Walter Rossi, che
sono la testimonianza di un passato che deve essere da monito ma che non
dovrebbe appartenere alle nuove generazioni e di un periodo di violenza che
vogliamo archiviare definitivamente.
Istituire la Consulta della Cultura e quella dello Sport, assicurando la
partecipazione delle Associazioni, delle Cooperative, delle società sportive e
delle realtà di base presenti nel nostro territorio.
In questo contesto si colloca la nostra decisione di effettuare periodiche
verifiche pubbliche sullo stato di attuazione di questo programma, al fine di
realizzare una sempre maggiore condivisione delle attività necessarie per il
conseguimento degli obbiettivi in esso contenuti e di stabilire un rapporto
sempre più diretto con gli elettori.
Quello odierno è il primo, ad esso seguiranno Consigli Aperti nei quartieri
interessati dallo sviluppo urbanistico a carattere monotematico, sugli
Articoli 11 e sulla realizzazione dei PUP ed in genere sulle scelte che
riguardano la trasformazione dei nostri quartieri. Come quello di oggi,
verranno adeguatamente pubblicizzati, per far si che ad essi partecipino i
cittadini interessati.
La partecipazione ed una corretta informazione è quanto richiesto dai Comitati
di Quartiere e dalle Associazioni con le quali abbiamo avuto modo di
confrontarci in questo avvio di legislatura. Avviare, da subito, mettendo a
disposizione i locali utilizzati per i corsi di formazione dei dipendenti del
Padiglione 30 del Santa Maria della Pietà, le attività della Casa del
Municipio, in attuazione di quanto previsto dal Regolamento per la
Partecipazione dei cittadini, di cui alla Delibera del Consiglio Comunale n.
57 del 2006. Un luogo che garantisca uno spazio fisico per le attività
associative e l'accesso agli atti deliberativi ed a tutti i progetti che
riguardano il territorio. L'Ufficio di Staff che sarà alle dirette dipendenze
del Presidente darà adeguato sostegno tecnico amministrativo per la redazione
di proposte deliberative e l'avvio dei progetti sottoposti all'attenzione
dell'Amministrazione dalle realtà associative del territorio, al fine di poter
attingere ai Fondi messi a disposizione dalla Provincia e dalla Regione.
L'informazione sui grandi progetti che riguardano il nostro territorio quali
la Centralità urbana La Storta, la Cittadella dello Sport a Torrevecchia, la
nuova Torresina 2 e gli altri piani di zona Consultazione partecipata sulla
proposta di "Piano particolareggiato del traffico del 19° Municipio" che verrà
a breve presentata dal Dipartimento VII, e, sul potenziamento della rete del
trasporto pubblico, su ferro e su gomma, che deve essere razionalizzata al
fine di migliorare il servizio, a partire da un adeguamento strutturale della
ferrovia Roma-Viterbo.
Insieme dovremo ragionare sulla opportunità e la possibilità di realizzare
nuove piste ciclabili utilizzabili per gli spostamenti all'interno dei
quartieri. Naturalmente non è in discussione la necessità di avviare al più
presto l'inizio dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile da Monte
Mario a Monte Ciocci.
Insieme ai cittadini, infine, dovremo vigilare e dire la nostra
sull'utilizzazione dei fondi regionali messi a disposizione dell'ATER, per il
risanamento di Primavalle e delle sue abitazioni a partire dal bando pubblico
per l'adeguamento delle aree verdi tra i fabbricati.
Controllo rigoroso del programma concordato con i cittadini, verifica dei
tempi di attuazione e della loro partecipazione allo sviluppo del progetto che
li faccia sentire parte attiva del Municipio.
Recuperare il progressivo distacco dei cittadini dalla politica, aumentato in
modo esponenziale durante la gestione del centrosinistra guidato da Lazzara, è
un impegno prioritario.
Caratteri generali del Programma
Il programma, che sottoponiamo al giudizio del Consiglio, delle associazioni
di categoria, delle forze sociali, delle associazioni del volontariato, dei
comitati di quartiere e dei giovani, intende svilupparsi a tutto campo
affinché sia chiara ed inequivocabile la direzione di marcia e siano chiari
gli impegni che intendiamo assumere.
Pensiamo che per una corretta gestione del territorio, il cogliere gli aspetti
fondamentali dello sviluppo, sia una condizione necessaria per poter avanzare
proposte concrete e di lungo respiro che diano al cittadino la speranza di
essere finalmente amministrato.
Vincere la competizione con il centrosinistra ha significato ridare fiducia
alla gente nella politica e, " l'anima" ad un territorio.
Questa è la sfida che credo abbiamo vinto, essendo stati capaci di volare alto
senza farci sopraffare dalla politica del piccolo cabotaggio, sapendo guardare
lontano, oltre il quotidiano, fissando in modo chiaro gli obiettivi della
campagna elettorale per dare una concreta speranza a chi intendesse darci la
sua fiducia.
Naturalmente il Programma, anche nella stesura odierna, è aperto ad
osservazioni e suggerimenti in modo che si possa domani, trasformarli in
proposte ed azioni di governo. La forza e la credibilità del nostro agire è
partita da questo confronto, diretto, con le forze propulsive e produttive del
Municipio, dalla capacità di accogliere le proposte della gente e di farle
diventare strategia politica e sana amministrazione.
Rilevanza assoluta riveste in questo quadro il superamento del Bilancio
partecipato, così come si è dispiegato in questi anni, in quanto prima ancora
che partecipato il bilancio deve essere equo. Quindi il Municipio sarà diviso
in settori ed a ogni settore, sia in fase di bilancio preventivo che in quello
di assestamento, sarà garantita una percentuale equa in interventi di
manutenzione stradale, di sistemazione di marciapiedi e di edilizia pubblica.
Per equità si intende che se decideremo di dividere il Municipio in 20 settori
in ogni settore ad ogni bilancio sarà assegnata una quota del 5% del bilancio
totale. Naturalmente all'interno di ogni settore il bilancio sarà, per quanto
possibile, partecipato.
Roma Capitale ed i Costituendi Comuni Metropolitani
Il futuro assetto della Capitale riveste importanza fondamentale per i
Municipi.
Noi crediamo che Roma non possa continuare ad essere .Amministrata
centralmente. I danni del Mancato decentramento amministrativo sono sotto gli
occhi di tutti.
primo punto del programma non può, quindi, non esserci il rilancio del
progetto di Roma Capitale. L'obiettivo è che venga attribuita la Potestà
legislativa a Roma Capitale, con Legge Costituzionale, che al di là degli
angusti limiti delle materie di competenza regionale, assegni a Roma Capitale
la natura di ente territoriale metropolitano di area vasta sul modello di
Trento e Bolzano.
Il Modello istituzionale scelto ricalca quelli di Berlino, Vienna, Madrid,
Bruxelles, che potrà prevedere i principi di sussidiarietà, differenziazione
ed adeguatezza degli interventi in favore dei Comuni e dei Comuni
Metropolitani (ex Municipi) che la costituiranno. La personalità giuridica dei
Municipi di Roma e la loro autonomia di bilancio, regolamentare, burocratica,
sul modello dell'autonomia di cui godono i municipi delle altre capitali
europee è un elemento essenziale della nuova articolazione della Città
Capitale.
Vogliamo una città delle Municipalità, che riconosca ai singoli municipi
dignità e ruolo e ci proponiamo come il movimento dei nostri territori, il
movimento del decentramento e dell'autonomia amministrativa dei Municipi.
Saremo i portabandiera dei Municipi di Roma per affermare quel valore della
sussidiarietà che è presupposto e fondamento del nostro programma: il
Municipio deve poter fare ciò che il Comune non è in grado di fare e tutto ciò
che il Municipio può fare meglio del Comune quale ente più vicino alle
persone, ai loro diritti, alle loro esigenze, alle loro aspettative.
Spiace dover ancora una volta constatare che alle promesse del comune di Roma
non siano seguiti fatti concreti, finora la sinistra ha preferito rafforzare i
poteri del sindaco e della sua giunta, trascurando del tutto le funzioni dei
Municipi, dei loro vertici istituzionali e delle loro Assemblee Consiliari che
pure sono scelte direttamente dagli elettori.
Avevano promesso per il mese di settembre un nuovo progetto sul decentramento
amministrativo che rinnovasse quello già approvato con una delibera nel 1999 e
mai applicato, ma questo progetto non è mai stato presentato e la Commissione
speciale che avrebbe dovuto redigerlo non si è mia riunita perché non si è mai
costituita. Quindi siamo chiamati a fare la nostra parte anche in questa
battaglia che prevede il riconoscimento della personalità giuridica dei
Municipi di Roma che attualmente sono enti del tutto subordinati alla Giunto
ed al Sindaco. Ciò permetterebbe al Presidente del Municipio e ai suoi
Assessori di confrontarsi ad armi pari con le aziende municipalizzate di Roma
per verificare direttamente se rispettano i parametri di qualità fissati dal
contratto di servizio che le lega al Comune di Roma negli ambiti del trasporto
pubblico locale,della raccolta dei rifiuti, della distribuzione della luce e
dell'acqua.
Insieme alla personalità giuridica occorre riconoscere l'autonomia di Bilancio
dei Municipi riformulando il Regolamento di contabilità, fermo al 1996,
adeguandolo alle intervenute modifiche Statutarie.
Si deve precedere rapidamente ad una nuova Delibera sul decentramento
amministrativo, che adegui quella del 1999, alle intervenute modifiche
Statutarie sia nella parte Istituzionale che per il Titolo IV che prevede che
siano assegnate ai Municipi per intero le competenze in alcune materie
decentrate per evitare sovrapposizioni con i Dipartimenti e permettere un
reale governo del territorio.
Emerge allora la necessità di un effettivo decentramento ed a tutto questo
bisogna aggiungere un altro problema che è quello delle cosiddette holding
comunali con aziende che rappresentano un problema sotto il profilo
dell'inefficienza e dei relativi costi
Stato Giuridico dei Municipi
I municipi di Roma, istituiti dal consiglio comunale nel 2001, non sono altro
che le vecchie circoscrizioni con un altro nome, privi quindi della
personalità giuridica e della natura di ente locale. Personalità giuridica che
al momento nessuna norma comunale, statale o costituzionale attribuisce loro.
Dal difetto di personalità giuridica discende la mancanza di capacità
processuale e quindi l'impossibilità di tutelare in giudizio i propri diritti
ed i propri interessi.
Appare comunque opportuno segnalare che già oggi, sulla base delle norme
vigenti, è del tutto legittimo riconoscere personalità giuridica e capacità
processuale ai Municipi. Infatti in base a quanto disposto dal Testo Unico
degli Enti Locali, i comuni, tramite disposizioni Statutarie, possono
istituire aziende speciali, enti dotati di personalità giuridica, anche
trasformabili in società per azioni. Quella che manca è dunque la volontà
politica di riconoscere la Personalità Giuridica ai Municipi.
Autonomia del bilancio Municipale
Una forte limitazione al governo del territorio da parte dei Municipi è
rappresentata dalla gestione delle risorse e dalla capacità di spesa che resta
subordinata e condizionata dal controllo centrale delle risorse. Infatti la
volontà della Giunta Comunale di impedire il decentramento trova la sua più
clamorosa conferma nella costante violazione dell'art. 26 dello Statuto in
tema di autonomia di bilancio dei municipi, tramite norme immesse da una fonte
subordinata, e cioè gli art. 46, 51 e 53 del Regolamento comunale sul
decentramento amministrativo.
La soluzione consiste nell'applicare quanto disposto dall'ari 26.6 bis dello
statuto del comune di Roma che riconosce l'autonomia di bilancio e quella
finanziaria in capo ai municipi, con l'obbligo del pareggio di bilancio. In
materia di bilancio e di variazioni dello stesso il consiglio municipale deve
avere il potere di deliberare e non la mera proposta di deliberazione soggetta
al Giudizio della Giunta, quindi concreta possibilità di decidere dando una
soluzione al problema della gestione delle risorse completamente diversa da
quella attuale, che consenta il decentramento e l'attuazione del principio di
sussidiarietà.
L'auspicio è che si utilizzino i modelli delle altre Capitali europee per
rivoluzionare l'architettura istituzionale di Roma e dei suoi Municipi, in
modo tale da consentire che finalmente sia attuato il principio di
responsabilità degli amministratori sulla base delle scelte di gestione delle
risorse per lo sviluppo del territorio. Questo consentirà una scelta più
consapevole da parte dei cittadini dei modelli amministrativi e degli
amministratori cui far governare la città e i Municipi.
Per quanto sopra, ritenendo gravissimo il ritardo del Consiglio Comunale nel
Procedere alla revisione del Regolamento di Contabilità fermo al 1996 e ormai
superato dalle intervenute modifiche Statutarie, uno dei Primi atti della
nuova maggioranza sarà di proporre alla nuova Giunta di procedere,
rapidamente, ad una Proposta di revisione del Regolamento di Contabilità.
Il mito del Modello Roma
Sul piano politico non vi è dubbio che la propaganda del "Modello Roma" abbia
contribuito ad accreditare un'immagine mediatica positiva. 11 "Modello Roma"
appare ai più, che non ne conoscono i limiti, un qualcosa di taumaturgico in
grado di generare prosperità e ricchezza. Il "modello economico" Roma,
contrariamente a quanto sostenuto dai suoi assertori, pur suggestivo e in
qualche misura accattivante, ha mostrato i propri limiti in termini di
crescita, evidenziando la necessità di attivare non solo aggiustamenti delle
politiche comunali ma anche significative correzioni di rotta delle stesse.
Il Popolo della Libertà ha fatto riflettere la gente sui dati dell'Agenzia sul
controllo dei Servizi Pubblici che dimostravano una realtà diversa.
Noi Giudichiamo il modello Roma in base ai dati forniti dal "Rapporto
sull'economia romana 2006-2008". I numeri parlano chiaramente di stabilità e
non di crescita.
Noi denunciamo che a Roma sono concentrati grandi gruppi che operano in
condizioni vicine al monopolio in un contesto di protezione che consente
ancora posizioni di rendita. Noi denunciamo che diversi settori, rappresentati
dalle piccole e medie imprese, con potenzialità di crescita, devono così
vivere al margine delle scelte operate dai poteri forti, ed essere costretti a
rimanere in spazi ristretti o a sottoporsi al controllo politico per
sopravvivere.
Le Proposte per uno sviluppo equilibrato della Capitale
Roma ha bisogno di fare un salto di qualità e ciò richiede non più interventi
tampone o mini riforme, ma l'avvio di un piano di radicali e innovativi
cambiamenti.
Partendo dalla premessa che la pressione fiscale complessiva deve essere
ridotta e non aumentata, crediamo che si debba puntare sullo sviluppo
economico della città.
Puntare decisamente sull'efficienza e lo snellimento della macchina comunale e
del gruppo delle società municipalizzate come premessa per il contenimento
della spesa corrente.
La manovra economica deve comportare meno tasse per i cittadini romani che
possono contare conseguentemente su un maggior reddito disponibile e aumentare
i consumi. Una riforma come quella indicata va nel senso del federalismo
fiscale che è ora di realizzare per dare soluzione ai problemi finanziari del
Comune.
Nei bilanci non vi è mai traccia del concetto di adeguatezza e
differenziazione, introdotto dal legislatore per fare si che a tutti i livelli
sia garantito il rapporto tra i fondi assegnati e le funzioni svolte, infatti
anche l'ultimo bilancio di previsione, non è stato improntato al contenimento,
razionalizzazione e riqualificazione della spesa corrente.
Si è consolidata la prassi di una politica finanziaria caratterizzata dal
tradizionale rito delle enunciazioni e delle promesse generiche, regolarmente
disattese.
Dove sono i cambiamenti di strategia e gli interventi innovativi per un
adeguato controllo delle società comunali?
Abbiamo più volte denunciato l'incapacità dell'amministrazione capitolino di
rafforzare il confronto e la collaborazione con i diversi attori sociali,
istituzionali ed economici e lo scarso coinvolgimento del capitale privato
nella realizzazione di opere pubbliche tramite la finanza di progetto.
I ,Municipi hanno sempre chiesto di rendere il bilancio rispondente ai
requisiti di economicità ed adeguatezza, mantenendo la corrispondenza tra
funzioni esercitate e risorse assegnate al fine di assicurare l'efficienza e
l'efficacia dell'attività amministrativa riducendo gli importi da stanziare
per i Dipartimenti ed adeguando le somme da stanziare per i .Municipi
superando lo squilibrio attuale al fine di garantire l'esercizio delle
funzioni ad essi trasferite.
Il contenimento della spesa, quindi, non deve andare a svantaggio dei servizi
ai cittadini, ma deve riguardare il costo della struttura burocratica che ha
finito per assumere in questi anni una dimensione non più sopportabile (oltre
il 50% delle spese sono dirette a fare funzionare solo la macchina
amministrativa).
Riteniamo obbligatorio attuare una politica degli investimenti che sappia
coniugare le esigenze dell'equilibrio tra spesa corrente per mandare avanti l'
amministrazione con lo sviluppo economico e sociale della Capitale.
Saper riequilibrare la spesa tra Dipartimenti e Municipi ed in generale tra
spesa corrente e spesa per gli investimenti è una delle grandi sfide che la
Giunta Alemanno dovrà saper vincere.
Lavori pubblici e sviluppo
Un vero e proprio Patto per la crescita del nostro tessuto urbano che sappia
chiamare tutti a svolgere un ruolo attivo per lo sviluppo della città e renda
finalmente operativi progetti e programmi in attesa ormai da troppi anni.
Roma ha bisogno di una grande legge di sistema, che punti a liberare tutte le
energie economiche vitali e a canalizzarle all'interno della costruzione di un
unico disegno di ammodernamento della città. Questa legge per i grandi sistemi
urbani e per Roma è inserita nei dieci punti fondamentali dell'azione del
Governo Berlusconi.
Rilancio e crescita che passano, anche, nella capacità di inserire tra le
priorità progettuali la fruibilità delle aree verdi, dei parchi, il
completamento dei piani di zona, molti dei quali sono rimasti sulla carta, ed
infine, ma non meno importante la capacità di riprendere, con la
partecipazione dei cittadini, la realizzazione di nuove aree di sosta e
parcheggio interrate che superino le rigidità da una parte e l'improvvisazione
dall'altra, che hanno caratterizzato la gestione dei PUP, da parte delle
Amministrazioni di sinistra.
Le localizzazioni debbono essere: possibili, utili e condivise, questo è
l'imperativo che guiderà le nostre scelte in materia di parcheggi. Il
contrario di quanto attuato dalla precedente Giunta di Sinistra che ha guidato
il Municipio.
I PUP della Balduina e di Via delle Medaglie d'Oro si stanno realizzando
contro il volere dei cittadini che hanno protestato invano per dichiararne
l'inutilità pubblica e la pericolosità. Si poteva fare di più e meglio? Certo
che si, ma la protervia della Giunta ha fatto si che si procedesse contro la
volontà chiaramente espressa dai cittadini.
La sicurezza dei quartieri
La sicurezza è il primo dei problemi dei cittadini.
Il principio dal quale partire, per evitare speculazioni e posizioni
demagogiche, è che sicurezza e libertà sono facce della stessa medaglia, per
cui non può esserci libertà senza sicurezza e sicurezza senza libertà.
La sicurezza è la condizione per far crescere i quartieri e renderli vivibili,
per moltiplicarne le potenzialità di lavoro e di benessere economico e
sociale.
Dobbiamo, quindi, contrastare il crimine e per farlo occorre innanzitutto
abbandonare quel malinteso senso della tolleranza e del garantismo a senso
unico che, sotto la spinta dell'ideologia tende a perdonare il carnefice e a
dimenticare la vittima.
La sicurezza e la difesa della legalità sono valori non negoziabili per i
quali le risorse ci devono essere anche se per questo sarà necessario tagliare
i fondi in altri settori importanti della spesa pubblica, ma noi crediamo che
una società se non è sicura non è né libera né giusta. La legalità, la
sicurezza, il decoro urbano, l'ordinato e normale svolgimento delle attività
sociali e professionali, il diritto a non avere paura e il piacere di vivere
nelle diverse realtà della città considerata la più bella al mondo è un
obiettivo che è possibile raggiungere se si affidano ai Municipi mezzi,
maggiore autonomia e precisi poteri.
Ma quando si parla di sicurezza occorre che, agli interventi diretti di
repressione e controllo, propri delle forze dell'ordine, si mettano in campo
tutte le sinergie possibili individuando politiche che creino una diminuzione
della percezione di insicurezza, puntando sulla partecipazione, integrazione
dei servizi e dei settori ad essa preposti, cercando la partecipazione attiva
dei cittadini mettendo a punto una politica di contrasto alla criminalità che
parta dalla prevenzione, che passi per l'accertamento delle responsabilità e
della certezza della pena. Infatti, si deve agire su più piani sapendo che la
sola repressione non basta e che a livello locale occorre dare risposte
adeguate con appropriate politiche integrate di governance del fenomeno.
Alcuni progetti già in itinere in alcune realtà potrebbero e dovrebbero essere
riproposti in un pacchetto sicurezza da finanziare anche con i fondi messi in
bilancio dalla Regione Lazio per progetti integrati quali:
Uno Sportello dedicato alla sicurezza al quale potrebbero rivolgersi i
commercianti e gli imprenditori a rischio racket ed usura;
Sportello di mediazione familiare per le devianze giovanili e di mediazione
culturale per favorire l'integrazione degli immigrati.
Progetti di tele-sorveglianza assistita e tecnologica, quale deterrente per i
comportamenti criminosi, tesi a garantire la fruizione dei parchi, la
circolazione nelle strade, la sicurezza nelle scuole ed in prossimità di esse.
Progetti per scuole aperte e sicure, di contrasto al bullismo nelle scuole e
nelle strade.
Progetti di intervento mirato sui minori di famiglie legate alla criminalità
organizzata o soggetti a rischio di devianza minorile o già interessati
dall'autorità giudiziaria.
Progetto Donna sicura che prevede corsi di autodifesa personale sul modello
già sperimentato con successo nel comune di Milano.
Per il Finanziamento di questi progetti possono essere utilizzati i fondi del
Quadro cittadino di Sostegno, o, del Piano Sociale Municipale.
Caserme su tutto il territorio. Presidi e Settori della Polizia Municipale
articolati in modo da poter istituire l'indispensabile figura del Vigile di
quartiere. Non è nostra intenzione speculare sulla paura della gente cercando
di ricavarne un utile politico, ma crediamo che sia altrettanto sbagliato
creare insicurezza. Occorre intervenire con politiche appropriate, in sinergia
con tutti i soggetti istituzionali e bisogna, in fine poter contare su una
informazione che sappia assumersi le sue responsabilità.
Assume particolare rilevanza, in materia di immigrazione, il raccordo tra
centro e periferia dove, indipendentemente dal luogo di svolgimento delle loro
attività lavorative, vivono le famiglie. Ciò implica che il maggiore impegno,
in termini di superamento della tensione identificativa prima e di accoglienza
poi, grava sui Municipi e su quella parte di cittadini romani residenti in
periferia che si trovano a condividere il loro già difficile vissuto
quotidiano con nuove etnie in fase di insediamento.
Il mondo dell'immigrazione regolare costituisce un fondamentale valore
aggiunto per la città, ma al mondo dell'immigrazione irregolare si ricollegano
i problemi della criminalità, che vedono protagonisti soggetti malavitosi che
fanno degli immigrati un uso strumentale:
Nella tratta di donne e bambini, presente a Roma, e praticata tra i gruppi
rom;
Nello sfruttamento della prostituzione delle giovani straniere prevalentemente
provenienti dai Paesi dell'Est e dall'Africa.
Vello sfruttamento dei minori in strada, costretti a praticare l'accattonaggio
ed allevati alla cultura del piccolo furto.
Da un confronto fra spese a favore dei Rom e spese a favore di altri servizi
sociali emergono dati significativi, che creano preoccupazione. Dei 5 milioni
di euro regionali, destinati nel 2006 per l'emergenza abitativa di Roma, 1,3
milioni di euro sono stati spesi per l'obiettivo prefissato, mentre ben 3,7
milioni, sono stati utilizzati per la gestione dei campi nomadi. Uno spreco di
danaro assurdo visti i risultati.
La Polizia Municipale del XIX Gruppo, continua tenacemente a far rispettare,
per quanto gli è consentito la legalità, nonostante l'amministrazione centrale
non abbia mai provveduto a dotarla, di mezzi e personale, indispensabili per
una risposta adeguata al problema. L'impegno della nuova Giunta dovrà essere
chiaro in materia di organico, professionalità ed armamento del Corpo della
Polizia Municipale.
La certezza dell'allontanamento per chi delinque dovrebbe essere garantita,
invece spesso insieme al biglietto aereo di andata e ritorno si accompagna un
contributo economico. I cittadini esigono dalle istituzioni, in primis da noi,
un comportamento effettivamente risolutivo nei confronti dei criminali e della
criminalità organizzata.
In questi anni sono state numerose le denunce, i documenti presentati e le
mozioni di indirizzo approvate, sia in Campidoglio che in Municipio ma, le
proposte avanzate per tentare di creare le condizioni per far rispettare dalla
popolazione nomade le leggi ed i Regolamenti non hanno avuto alcun effetto ed
i Rom hanno regolarmente ignorato qualsiasi disposizione.
Condividiamo la proposta di inserire il numero chiuso relativo agli ingressi
ai campi di accoglienza e con un periodo di permanenza chiaramente certificato
valido non oltre i tre mesi. Crediamo che cambiare di fatto lo status dei rom
da nomade a stanziale sia illegale, illegittimo ed intollerabile.
Riteniamo delittuoso lo sfruttamento dei bambini. L'amministrazione dovrà
esigere che i minori siano iscritti ed effettivamente mandati a scuola.
Dobbiamo mettere alle strette quelle famiglie che fanno dello sfruttamento
minorile la propria fonte di sostentamento. Chi delinque deve essere espulso
senza appello
Dunque, è assolutamente imprescindibile una sinergia tra, Ministero, Regione,
Provincia, Prefettura, Polizia dello Stato, Polizia Municipale, Comune e
Municipi, associazionismo per avere un monitoraggio capillare e costante che
consenta di intervenire sia per l'ingresso che per la dislocazione e, nel
caso, l'espulsione di coloro che non si atterranno alle nostre leggi.
Nel Municipio la Presenza dei Rom è localizzata in diverse piccole comunità ed
in un campo per così dire attrezzato a ridosso del S. Maria della Pietà. Come
in tutti gli altri campi non viene rispettata la legge regionale, quindi poca
sorveglianza all'ingresso, nessuna recinzione, poca o nulla scolarizzazione
dei minori. La loro presenza anche se mal tollerata dai cittadini non provoca
aperte ribellioni a causa del contenuto numero di presenze.
Nella passata legislatura numerosi sono stati i tentativi di far garantire
all'interno del campo la legge regionale di riferimento. Naturalmente senza
alcun successo.
Dobbiamo prendere atto del fallimento delle politiche di integrazione, di
inserimento scolastico e lavorativo ed agire in conformità dei fatti
riscontrati e non dei luoghi comuni.
In questa stessa direzione, di rispetto della legalità e di promozione del
decoro urbano, si debbono attuare gli ulteriori interventi di abbattimento
delle numerose baraccopoli presenti nel territorio del Municipio, col
conseguente allontanamento dei residenti. Alcuni di questi interventi sono
stati effettuati, nella passata legislatura, col sostegno della Sala Operativa
Sociale del Comune e delle Associazioni del volontariato, ma occorre procedere
alla bonifica del territorio.
La Polizia Municipale e di Prossimità
Secondo la legge Bassanini, l'armamento della Polizia Municipale non è
finalizzato alle sole esigenze di difesa personale, ma l'uso legittimo delle
armi risponde alla equiparazione della stessa alle altre Forze di Polizia,
perché titolare delle stesse attribuzioni e funzioni. Questa potestà
deliberativa in merito all'Armamento della Polizia Municipale è assegnata ai
Consigli Comunali Questa direttiva è fatta propria dal Consiglio Comunale che
il 21 giugno 2002 ha approvato, all'unanimità, l'ordine del giorno per
l'istituzione del Vigile di quartiere nei Municipi. Da allora nulla.
E' importante che gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale abbiano
la possibilità oltre che la responsabilità di far rispettare le leggi Per
quanto sopra disposto in merito alle politiche dell'ordine e della Sicurezza
Pubblica, il progetto di "polizia di prossimità" deve prevedere il
coinvolgimento della Polizia Municipale nel sistema di prevenzione e
repressione dei reati
I partiti che si riconoscono nel Popolo della Libertà hanno chiesto, invano e
ripetutamente, al Sindaco, di portare in Consiglio, quanto prima, la delibera
di Giunta in materia di armamento del Corpo della Polizia Municipale.
I municipi già si occupano di sicurezza, attraverso la Polizia Municipale.
Occorre però rafforzare l'idea di una sicurezza locale compartecipata tra
,Amministrazione centrale e Municipi, nella convinzione che la sicurezza
stessa non possa essere ridotta all'ordine pubblico, ma comprenda anche tutti
gli interventi di natura sociale che già i Municipi assicurano.
Nuovo personale per poter attuare "Il Vigile di quartiere", perché
l'articolazione del Gruppo in settori risponde all'esigenza di attivare quel
"sistema integrato di sicurezza" previsto dalla normativa regionale che opera
con riferimento alla prevenzione della criminalità, alla riqualificazione
urbana, al coordinamento degli organi di polizia, all'attivazione di modelli
operativi dì polizia locale.
Impegno a far rifinanziare, quale priorità per il Municipio, i lavori per la
realizzazione della nuova sede di via Montebruno, il cui finanziamento, già in
essere è stato cancellato. L'impegno del Sindaco Alemanno di giungere quanto
prima all'approvazione del testo sull'armamento del Corpo della Polizia
Municipale è un chiaro segno di inversione di marcia in materia di Polizia di
prossimità.
La qualità dei servizi
Dalla indagine sulla qualità della vita nella Città di Roma promossa
dall'Agenzia sul Controllo dei Servizi pubblici locali emerge un quadro
devastante a dimostrazione che Roma è una città spaccata in due, da una parte
pochi privilegiati e dall'altra il mondo degli invisibili senza diritti. I
dati pubblicati dimostrano che Roma non è la città delle meraviglie ed il
modello Veltroni non è mai esistito. Bisogna voltare pagina e promuovere una
nuova stagione per le politiche sociali, in favore dei più deboli, delle
famiglie, delle persone.
Tutto quello che vale per Roma, naturalmente vale per il Municipio, anzi qui
la situazione è aggravata per l'inefficienza della Giunta di Sinistra che ha
governato il Municipio.
Pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti nella periferia della periferia:
quante sono le strade che non hanno mai visto uno spazzino; quanti cassonetti
rotti o bruciati sono rimasti al loro posto; quale raccolta differenziata ?
Quando ? Chi ha mai controllato i contratti di servizio e la loro applicazione
? Nessuno
In riferimento agli Asili nido ed alle scuole dell'infanzia. Quante nuove
sezioni e quali nuovi spazi per i nidi ha aperto questa maggioranza che lascia
il Municipio? Nessuno
Per finire l'argomento Servizi al cittadino.
La Giunta Visconti aveva azzerato le liste d'attesa relative ai Minori,
all'Assistenza domiciliare agli anziani, ai portatori di handicap.
Per farlo aveva utilizzato tutti gli strumenti possibili. A cominciare dai
fondi del Piano Sociale Municipale, utilizzati per avviare progetti di
assistenza domiciliare leggera, per progetti destinati a minori al fine di
alleviare la sofferenza di coloro che stavano in lista d'attesa e che non
potevano essere inseriti con i fondi ordinari.
Adesco si sono formate di nuovo le liste d'attesa.
Il Consiglio e la Giunta debbono essere da riferimento per chi ha bisogno di
aiuto e che in questo Municipio dei poteri forti e dei privilegiati, non ha
avuto cittadinanza.
Il problema della qualità dei servizi deve essere al primo posto: perché
qualità significa coerenza dei progetti di investimento, cura nella fase di
realizzazione, responsabilità della manutenzione, tutela della proprietà
pubblica. Al pari della qualità dei servizi deve essere posta la qualità degli
investimenti, la loro produttività e l'impatto sul miglioramento delle
condizioni di vivibilità di un Municipio caratterizzato dal caos di un
traffico crescente e di un degrado ambientale che va dalle strade disastrate,
alle buche ed alla pulizia insufficiente.
Con una scelta scellerata la Giunta Veltroni ha disposto un maxi appalto per
la manutenzione stradale affidandone la gestione al XII Dipartimento Comunale
il quale non è in grado, non conoscendo le priorità e non avendone i mezzi, di
procedere speditamente in un settore così ampio e delicato. Ecco perché
rilanciamo il decentramento amministrativo anche in questo settore così
delicato e sentito dalla cittadinanza: i Municipi conoscono il proprio
territorio nei minimi dettagli ma l'Amministrazione romana non ne vuoi sentire
e continua, anzi, a centralizzare sempre di più competenze e soprattutto fondi
e risorse umane.
L'appello al nuovo Sindaco è di cambiare rapidamente strada in una materia
tanto importante indicando da subito la nuova direzione di marcia:
decentramento.
Riproporremo con forza la creazione di un coordinamento municipale tra le
varie aziende che effettuano scavi stradali tra cui ACEA, ITALGAS, ENEL e
tutte quelle aziende telefoniche al fine di potersi sedere ad un tavolo per
coordinare gli scavi. Ci sono casi in cui alcune strade sono state asfaltate
parzialmente 4/5 volte l'anno per sopraggiunti scavi dalle varie aziende di
servizi.
Sulla raccolta differenziata nel Lazio siamo al minimo, al 10,4%, perché siamo
bassi a Roma, nonostante i Verdi abbiano in mano l'assessorato all'ambiente da
circa 15 anni.
Il piano elaborato dal commissario Marrazzo, porta invece l'obiettivo della
raccolta differenziata nel 2010 al 50%, e quindi con la bacchetta magica fa
scomparire metà dell'immondizia che il Lazio produce.
E' in questo quadro di precarietà e di preoccupazione che i cittadini di
Palmarola, di Selva Candida, di Monte Mario, di Primavalle e della Balduina,
avevano avuto notizia che per sistemare tutto sarebbe tornato Rutelli.
Come fa l'Amministrazione a non rendersi conto che per attuare una seria
politica di raccolta deve procedere ad una rivisitazione dei contratti di
Servizio in essere, che vedano la diretta partecipazione dei Municipi. E'
indispensabile rivedere il ruolo dei Municipi nei Contratti con le Aziende del
Comune di Roma. La collaborazione tra il Municipio, l'Amministrazione
Capitolina e l'IMA deve essere rivisitata al fine da ottenere risultati
migliori, nella raccolta e spazzatura delle nostre strade. Solo in un quadro
di nuova programmazione dei servizi e di controllo sul loro svolgimento da
parte del Municipio potrà migliorare l'efficienza e l'efficacia degli
interventi dell'AMA.
Deve partire anche nel Municipio la raccolta porta a porta. A partire dalla
via Torrevecchia, cuore del Municipio, che deve diventare il Salotto del nuovo
Comune Metropolitano, dovrà essere avviata la raccolta differenziata dei
rifiuti "porta a porta", già in corso di sperimentazione in altri quartieri
della città, per arrivare, in 5 anni, almeno al 40 % di utilizzazione di tale
sistema.
Santa Maria della Pietà. Centralità del nuovo Comune Metropolitano
Di importanza cittadina è anche il destino del S. Maria della Pietà che da
Ospedale per i malati di mente, quale Centralità del nuovo Comune
Metropolitano, dovrà diventare sede delle istituzioni, della cultura e dei
servizi al cittadino. E' una scommessa aperta. La Giunta di sinistra ha
sostenuto alcune occupazioni abusive all'interno del Comprensorio. Occupazioni
che ne compromettono lo 'sviluppo. In particolare l'occupazione della ex
Lavanderia da parte di esponenti dell'Associazionismo e dell'estrema sinistra
non permette il completamento del trasferimento del Municipio. Infatti la
parte amministrativa è già stata trasferita dalla maggioranza di centrodestra,
mentre la parte politica a causa dell'occupazione è restata, in affitto, nei
locali di via Battistini. Un capolavoro della Giunta di sinistra, che da una
parte non solo tollera ma favorisce l'occupazione abusiva con una richiesta di
assegnazione dei locali agli occupanti e dall'altra seguita a sperperare i
soldi dei contribuenti.
Inoltre, presso il Santa Maria della Pietà nascerà il polo universitario. Il
Polo universitario resta un caposaldo per restituire alla cultura ed ai
cittadini l'ex Ospedale Psichiatrico cittadino. Impegni prioritari
sono:completare il trasferimento del Municipio al S. Maria della Pietà
lasciando i locali in fitto passivo di Via Battistini;realizzare il parcheggio
per consentire la sosta dei cittadini che si recano al Municipio stesso.
Il prolungamento dall'attuale capolinea di via Battistini al S. Maria della
Pietà, oltre che essere al servizio della nuova sede del Municipio, dei
servizi della ASL RIME, dell'Ospedale San Filippo Neri, e del Polo
Universitario, permette il raggiungimento del nuovo insediamento abitativo di
Torrevecchia ( art. Il) che aggiunto alla popolazione già residente di Monte
Mario configura l'area come una media città italiana. Inoltre il nuovo
capolinea si attesterebbe nei pressi della Stazione Monte Mario della ferrovia
Roma-Viterbo determinando un importante collegamento interprovinciale.
Urbanistica e Piano Regolatore
Dopo la sua recente approvazione occorre dare attuazione al Nuovo Piano
Regolatore Generale secondo la sua ispirazione fondamentale: il riscatto delle
periferie che devono essere trasformate da luoghi esclusivamente dedicati alla
residenza ed al commercio a città nella città, rendendole in grado di
promuovere promozione sociale, cultura, nuove identità positive, coesione ed
inclusione. Lo sviluppo della città deve essere incardinato allo sviluppo
delle infrastrutture della rete di trasporto pubblico su ferro al fine di
garantire il diritto alla mobilità, la vivibilità dei quartieri, la qualità
urbana e soprattutto ambientale.
Realizzare al più presto il contratto di quartiere Selva candida. Realizzare
il Raddoppio della Via Casal del Marmo per evitare la paralisi del traffico.
Imprimere nuovo slancio all'attuazione dei Piani delle vecchie zone "O" e a
quelli dei nuovi toponimi con certezza del diritto e riconoscimento adeguato
del ruolo dei consorzi di autorecupero. Recuperare i ritardi nel completamento
dei progetti della Torrevecchia Bis, dell'adeguamento della Casa! del Marmo,
del collegamento della Torresina con via Barellai al fine di evitare che tutto
il traffico finisca su via dei Fontanili, e, del collegamento tra Selva
Candida e Lucchina attraverso la realizzazione del collegamento tra via
Casorezzo e via Esperia Sperani, inserite nell'Ordinanza del Sindaco sulla
viabilità emessa in forza dei poteri speciali conferitigli dal Governo
Nazionale in materia di traffico.
Il Verde, i Parchi e l'Agro Romano
Valorizzazione e sviluppo dello straordinario patrimonio ambientale, dei
parchi e delle riserve naturali, a partire dal parco Urbano del Pineto, per il
quale occorrono interventi per favorirne la fruibilità sia dal quartiere
Balduina che da Valle .4urelia, sia migliorando l'accesso dalla parte !ella
Pineta Sacchetti.
Dovremo ripresentare il Progetto già presentato, e Finanziato, nell'ambito del
Quadro Cittadino di Sostegno, dalla Giunta Visconti che la passata maggioranza
ha fatto definanziare. Insieme ad Euro 240.000, abbiamo perso l'opportunità di
realizzare percorsi attrezzati e di salvaguardare il Parco dagli atti
vandalici
In questo momento è in essere il protocollo siglato dal Municipio con Roma
Natura e l'Istituzione Biblioteche per la gestione delle attività che si
svolgono all'interno del Casale Giannotto. Il protocollo prevede un Comitato
di Gestione, presieduto dal Presidente del ,Municipio, composto dai
rappresentanti delle tre istituzioni che hanno competenza sul Parco del Pineto,
più i rappresentanti dell'Associazionismo locale.
A differenza della Giunta Lazzara, non faremo l'errore di far cadere il
Protocollo, solo perché sottoscritto da altri, ma lo attueremo. Inoltre
cercheremo di far rifinanziare i lavori di ristrutturazione della vecchia
vaccheria, posta a lato del Casale Giannone, già finanziati all'epoca della
Giunta Visconti, dalla Provincia e che il Sindaco Veltroni volle definanziare.
Un parco a rischio erosione, dovuta ad usi spontanei ed impropri delle aree è
quello dell'Insugherata, parco che sembra dimenticato, mentre attraverso un
accordo tra Municipio e Roma Natura e con i fondi della Regione potrebbe
essere valorizzato da subito iniziando a realizzare punti di accesso sia da
Via Trionfale che da Via delle Benedettine e Via Rosa Gattorno. Strade di
accesso e percorsi attrezzati che renderebbero fruibile il Parco che versa in
stato di abbandono.
Occorre promuovere, con i fondi della Regione, l'uso turistico e culturale
dell'Agro, da concretizzarsi attraverso gli agriturismo, al fine di
incentivare la commercializzazione della produzione agricola, quale la vendita
di latte crudo, la cui sperimentazione fu proposta già nella passata
legislatura. La produzione potrebbe interessare le mense scolastiche.
Rifinanziamento della Trionfale Bis
Realizzazione della Trionfale Bis dal Santa Maria della Pietà al Grande
Raccordo Anulare. Il Progetto, promosso dalla Giunta Rutelli, ha visto la
resistenza della sinistra estrema che è riuscita a bloccarne la realizzazione.
Infatti, mentre per il tratto Santa Maria della Pietà - Via Boccea la
realizzazione passerà attraverso gli art. 11 Torrevecchia, la parte
riguardante il tracciato che dal S. Maria della Pietà raggiunge il Raccordo è
stata bloccata per non compromettere l'integrità del terreno assegnato alla
Cooperativa Cobracor. Un nostro emendamento al DPEF per il 2008 - 2010, ha
reintrodotto la realizzazione del progetto. Vedremo se il Consiglio darà
seguito a quanto approvato o se alla fine prevarranno le solite logiche
clientelari. La realizzazione della Trionfale Bis permetterà il raggiungimento
dal Grande Raccordo Anulare del passante a nord ovest, cioè la Galleria
Giovanni XVIII, e di seguito Ponte Milvio e Piazza Mazzini senza intralciare e
senza pesare sul traffico già caotico di Monte Mario.
Il Commercio
Il commercio su aree pubbliche, apparentemente gode buona salute, siamo in
presenza di numerose rotazioni e un numero incalcolabile di itineranti. Negli
ultimi anni, tuttavia appare in forte declino. La crescita massiccia della
grande distribuzione ha indebolito i mercati quotidiani, soprattutto nel
settore alimentare e dei prodotti freschi.
L'abusivismo commerciale dilagante ha raggiunto livelli intollerabili e
interessa tutte le merceologie e le tipologie di vendita: basti pensare ai
tanti mercatini abusivi che sorgono nei luoghi di maggiore attrazione.
Problema non più commerciale, ma di ordine pubblico e di civile convivenza. La
localizzazione o la ristrutturazione di un mercato richiede il coordinamento
dell'area circostante in termini di viabilità, parcheggi e servizi. I siti
sono vere centralità, senza bisogno di artifici, ma è inutile continuare a
pensare in termini avveniristici costruendo solo strutture mercatali, ma
lasciando inalterata la funzionalità dello spazio circostante. Deve essere
rivalutato il ruolo storico del mercato come contatto con il Cliente di
filiere agricole ed artigianali, il Lazio e Roma stessa hanno grandi
potenzialità e qualità produttive da veicolare attraverso il canale del
mercato.
I mercati rionali, sono una risorsa da non disperdere: danno nuova
occupazione; presidiano aree e territori che altrimenti sarebbero occupati da
abusivi e clandestini; tiene vive e sicure aree centrali e periferiche;
rappresenta una possibilità di scelta alternativa per il consumatore; è in
grado di costruire centralità sociale ed è un luogo naturale di incontro.
Se i mali che affliggono il Commercio quali 1' eccesso di burocrazia ed il
caos normativo andrebbero risolti con un Testo Unico, per quanto riguarda la
"Distribuzione", due grandi problemi per il Commercio Legale sono:
l'abusivismo, rappresentato da quei soggetti che, senza "Titolo" cioè privi di
licenza o autorizzazione, esercitano in tutto od in parte atti di
compravendita nel mercato del "sommerso" e la contraffazione esercitata da chi
realizza produzione di merci che imitano il Marchio o il Bene stesso creando
un" falso originale" da immettere sul mercato clandestino.
Per attuare una politica del commercio andrebbero realizzati i Piani comunali
del Commercio, per arginare l'illegalità; pianificare i nuovi insediamenti
delle medie e grandi strutture per evitare l'aumento indiscriminato della GDO
e degli Outlet, per combattere il fenomeno Contraffazione soprattutto nel
settore moda e abbigliamento.
Il Municipio paga i ritardi dell'Amministrazione Centrale. Comunque abbiamo
registrato che pur in procinto della Campagna elettorale Il Municipio ha
licenziato nuovi bandi. Alla ripresa dell'attività Consigliare questo problema
dovrà essere discusso in Consiglio Municipale. Il mercato a Palmarola è una
priorità già programmata che dovremo realizzare definanziando altri
investimenti meno importanti già dalla prossima rimodulazione del bilancio.
Gli Anziani
Su mezzo milione di anziani della Capitale, solo 30mila circa usufruiscono dei
servizi sociali attivati dal Comune. Molti di loro non ne avranno forse
bisogno ma la stragrande maggioranza è tagliata fuori in partenza per i motivi
più diversi: dalla scarsa comunicazione da parte del Comune alla non
autosufficienza degli anziani costretti a restare bloccati in casa. Allora noi
proponiamo fondi aggiuntivi e straordinari per l'assistenza domiciliare
integrata, la sola in grado di garantire ai nostri anziani di essere assistiti
e curati nella propria casa, di evitare lo scandalo delle lunghe degenze in
ospedale degli anziani o il loro ricovero nelle Residenze assistenziali la cui
retta mensile è talvolta onerosa e oggi, dopo i tagli alla spesa
socio-sanitaria, in larga parte a carico dei familiari. L'assistenza
domiciliare è anche il modo più efficace per combattere la solitudine degli
anziani.
Per quanto riguarda i nostri centri anziani il primo elemento che emerge è che
non sono presenti in misura sufficiente in tutto il territorio, come dispone
il Regolamento. L'impegno è di implementarli dove sarà possibile e di
ristrutturare quelli la cui fatiscenza è nota a tutti.
Gli Asili Nido
A Roma i bambini non sembrano avere diritto ad essere accolti in un asilo
nido: ai oltre 70mila bambini, iscritti all'anagrafe nella fascia di età
compresa fra i O e i 3 anni, solo 16.355 sono accolti negli asili nido.
E nel 2006, su 16.000 richieste di entrare in un asilo nido, solo 6.500 sono
state accolte, le altre respinte. Abbiamo allora circa 10mila bambini in lista
di attesa e altri 50mila che rinunciano in partenza a fare la richiesta.
.4bbiamo definito "bambini fantasma", questi ultimi, perché già alla loro
tenera età non hanno diritti. Anche quest'anno nel Municipio meno del 50%
delle richieste di nuovi inserimenti sono state accolte
Bisogna anche agevolare sotto il profilo amministrativo ed economico la
realizzazione degli asili nido privati, accreditati e convenzionati, e degli
asili nido aziendali. Là dove lo Stato non riesce a garantire, come in questo
caso, una adeguata gestione diretta dei servizi, è giusto allora favorire
l'attività delle associazioni del cosiddetto "privato sociale", del
volontariato, del no profit, delle famiglie, del buon vicinato, che possono
offrire ai nostri bambini una cura e una assistenza di qualità. Ancora troppe
aziende private sono sprovviste di un asilo per i figli dei loro dipendenti.
Oltre alla carenza di posti, spesso negli asili nido si registra una carenza
di personale e disservizi dovuti anche alla precarietà degli operatori.
Chiediamo la messa in sicurezza delle scuole romane in stato di degrado ed il
recupero di spazi scolastici inutilizzati, che permetterebbero di tagliare del
40% le liste di attesa per l'accesso alle .scuole materne e agli asili nido,
liste che Veltroni promise di abbattere già nel suo programma elettorale nel
2001.
Per concludere, quelli sopra rappresentati sono per grandi linee, gli
intendimenti della Presidenza che si sottopongono all'aula per l'approvazione.
Naturalmente sia per quanto attiene gli strumenti di confronto, la
partecipazione e le priorità, il documento è aperto alle osservazioni di tutti
i gruppi e dei singoli consiglieri. E' emendabile e, con il vostro contributo,
migliorabile.
Alfredo Milioni
