Programma del Presidente del Municipio Roma 19 Monte Mario.

 

Le Premesse del Programma
Nel programma del Popolo della Libertà, per riconquistare d Municipio, avevamo ricordato i provvedimenti che la Giunta Visconti aveva saputo assumere negli anni di governo. Provvedimenti che avevano determinato le condizioni per un rilancio del Municipio e del miglioramento dei servizi resi al cittadino.
Per ragioni di sintesi elenco alcuni risultati ottenuti in virtù della forte autonomia e determinazione con la quale la maggioranza seppe relazionarsi con le altre Istituzioni Locali, a partire dalla Regione, per la questione del trasferimento del Municipio al S. Maria della Pietà, con la Provincia e le Ferrovie dello Stato e l'Azienda S. Filippo Neri per la realizzazione del Parcheggio al S. Filippo Neri. La collaborazione con Ater per la bonifica dell'area di Via Pietro Bembo con l'abbattimento della palazzina, simbolo del degrado e la realizzazione di nuove abitazioni;
Il lavoro svolto in collaborazione con l'ANAS per realizzare il sottopasso di collegamento di Palmarola con Selva Candida.
Per quanto riguarda i servizi abbiamo rivendicato con orgoglio di aver azzerato negli anni di governo le liste d'attesa per i minori, gli anziani e per i disabili, grazie ad un appropriato uso dei fondi messi a disposizione per il Piano Sociale Municipale e del Quadro Cittadino di Sostegno. Abbiamo voluto ricordare alcune delle grandi realizzazioni, perché le stesse sono state accompagnate dalle solite polemiche della sinistra.
Per quanto riguarda il trasferimento del Municipio, la sinistra ci ha detto di tutto e di più accusandoci di aver voluto anticipare lo spostamento di parte degli Uffici per motivi elettorali, rompendo l'unità amministrativa, asserendo che se avessimo aspettato alcuni mesi avremmo avuto un trasferimento globale.
I fatti dimostrano il contrario. A distanza di due anni la parte restante è ancora in via Battistini, naturalmente in fitto passivo, mentre il Padiglione 31 che potrebbe ospitare il Municipio è occupato. Il Presidente uscente ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la ASL ed il Comune di Roma nel quale è prevista la regolarizzazione dell'occupazione.
In merito al parcheggio del S. Filippo Neri, numerose sono stare le polemiche della sinistra che ha accusato la Giunta Visconti di aver autorizzato l'anticipazione dei fondi per la sua realizzazione. Fondi presto rientrati. Inoltre gli ulteriori introiti annuali, derivanti dalla quota delle tariffe del pagamento della sosta, sono stati utilizzati dalla sinistra stessa per incrementare i fondi del Sociale.
Nonostante le premesse della campagna elettorale ci confermassero che la sinistra non sembrava voler cambiare toni, il Popolo della Libertà ha avviato una campagna elettorale, composta pacata e responsabile, parlando dei problemi reali che le persone hanno nel vivere in questa città e in questo Municipio. La gente sembra abbia apprezzato la pacatezza e la validità delle argomentazioni, perché al secondo turno ci ha consegnato una vittoria dalle proporzioni inimmaginabili. In meno di due anni Lazzara è passato dai 54.000 voti del 2006, ai 48.000 del primo turno ed ai 42.500 del ballottaggio. Mentre il PDL è passato dai 38.000 voti del 2006, ai 40.500 del primo turno e grazie alla ritrovata solidarietà con !e altre componenti della Casa della Libertà, ai 49.250 voti del ballottaggio.
Dunque la sinistra dai 16.800 voti di vantaggio del 2006 è passata ai meno 7.000 voti circa del ballottaggio.
L'auspicio è che quanto accaduto sia da monito alla sinistra per scegliere di cambiare tono ed atteggiamento, ed alla maggioranza di leggere i risultati per quelli che sono. Non un astratto spostamento a destra, ma il sintomo di un disagio della periferia romana, stanca di essere dimenticata, che vorrebbe vedere accese le luci dei propri quartieri e non quelle della ribalta cittadina, che vorrebbe vedere il colosseo acceso anche quando muoiono i propri figli sui
motorini a causa delle buche che arricchiscono il paesaggio stradale romano. Un disagio ed un richiamo alla concretezza delle scelte politiche che dobbiamo saper soddisfare. Buona e saggia amministrazione, questo è quello che vuole la gente.

La sinistra al governo del Municipio
Partire dal modo in cui la maggioranza di sinistra ha trascurato i problemi del territorio ed ha finito per tradire le aspettative dei suoi elettori, ci ha aiutati a capire il quadro, a noi favorevole, nel quale dovevamo sviluppare la nostra campagna elettorale.
La sinistra, ha introdotto il Bilancio partecipato ma i fondi continuano ad essere spesi, rincorrendo le presunte emergenze, senza una effettiva partecipazione e programmazione.
La sinistra, mentre straparlava di partecipazione, ha realizzato una modifica della viabilità in un quartiere importante come Torrevecchia, senza ascoltare nessuno.
La contestatissima modifica della disciplina, provvisoria e sperimentale, del traffico che ha interessato Via Torrevecchia, Via Pietro Maffi e le vie limitrofe sta per essere completamente rivista. Il Municipio, in attesa del collegamento viario tra via Trionfale altezza Santa Maria della Pietà e Via Boccea, legato alla realizzazione dell'art. 11 di Torrevecchia - Primavalle, nel marzo del 2007 ha deciso di intervenire, con le modifiche contestate sia dall'opposizione che dai cittadini. Le misure dovevano servire ad alleggerire il traffico, ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la vivibilità del quartiere. I provvedimenti non hanno migliorato la situazione restata pesante. Inoltre risulta compromessa la situazione degli esercizi commerciali. I loro problemi ancora irrisolti, dovranno essere affrontati, adeguatamente e separatamente, dal Municipio per dirimere alcune problematiche che pesano negativamente sulla già precaria situazione del commercio al dettaglio e che la modifica della viabilità ha peggiorato.
Finalmente la storia è finita ed abbiamo concordato con il Dipartimento VII,e, della Polizia Municipale, alla luce del provvedimento di sospensiva delle Determinazioni Dirigenziali contestate dai cittadini, il ripristino della viabilità precedente al provvedimento di sospensiva del 27 marzo 2007.
I cittadini hanno verificato l'incapacità della maggioranza di centrosinistra che ha governato il Municipio, maggioranza che non ha saputo far finanziare opere significative per il Municipio, quali la realizzazione della Trionfale bis e neanche l'allargamento della Trionfale stessa, determinando seri problemi alla viabilità, prontamente denunciati da tutte le Associazioni.
In due anni di governo la sinistra non è riuscita a realizzare il parcheggio a servizio degli impiegati e dei cittadini che si recano nella nuova sede del Municipio.


Il Municipio in rapporto con il Consiglio Comunale e la Giunta Capitolina
Il rapporto dovrà basarsi sul reciproco rispetto ed al confronto sui problemi del territorio, senza alcun appiattimento, come è avvenuto per la precedente amministrazione.
Pensiamo alla realizzazione dei Parcheggi alla Balduina, alle proposte ed all'espressione del parere in materia di Decentramento, alla gestione del Campo sosta Nomadi, al completamento del trasferimento della sede del Municipio, alla modifica della viabilità di Torrevecchia, ed in ultimo, l'atteggiamento della maggioranza sugli articoli 11 che potevano essere migliorati se il consiglio avesse saputo imporre il rispetto del proprio ruolo.
Contrariamente alla maggioranza di centrosinistra, appiattita sulle decisioni della Giunta Capitolina, puntiamo ad un leale confronto ed ad una collaborazione positiva con il Comune di Roma e con gli altri Enti, convinti che debba essere salvaguardata l'autonomia del Consiglio, pur nella ricerca delle soluzioni migliori per i problemi.
Esprimeremo il nostro motivato e fermo dissenso nel caso che l'azione della Regione, della Provincia o del Comune di Roma, risultassero difformi o inefficaci, rispetto agli impegni assunti con i cittadini e al patto stipulato con gli elettori.

L'impegno con la Dirigenza ed il Personale ed il Sindacato
Quale primi provvedimenti realizzeremo il parcheggio posto all'entrata del S. Maria della Pietà, l'istituzione della navetta e il completamento del trasferimento della sede municipale per evitare i continui spostamenti del personale tra via Battistini ed il S. Maria della Pietà.
Confermiamo il rispetto di quanto disposto dal Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per cui ferma restando la prerogativa del Consiglio in merito all' indirizzo e controllo politico-amministrativo alla definizione degli obiettivi ed i programmi da attuare e la verifica dei risultati dell'attività amministrativa e della gestione, ai dirigenti spetterà l'adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno,
I dirigenti saranno responsabili in via esclusiva della gestione e dei relativi risultati.
Gli atti di indirizzo del Consiglio e della Giunta porranno la massima attenzione agli strumenti per l'attuazione rigorosa del programma, individuando sia le potenzialità esistenti nell'amministrazione che le sacche di burocrazia parassitaria, ancora presenti, contrarie ad ogni innovazione.
Motivare il personale rivalutandone la professionalità in questi anni frustrata e sotto utilizzata è un nostro obiettivo prioritario.
Dobbiamo ricostruire, un rapporto con le Organizzazioni Sindacali per poter contare su un'amministrazione efficiente che ha bisogno di personale altamente professionalizzato.
Siamo convinti che da soli non possiamo farcela per cui intendiamo voltare pagina rispetto al passato, passato che ha visto alcuni dipendenti umiliati dai giudizi faziosi e a volte clientelari avallati dalla maggioranza.

Rapporto con le Associazioni, i Giovani e con i Comitati di Quartiere
Le richieste di collaborazione saranno sollecitate ed apprezzate, improntate al rispetto, senza nessuna ricerca del consenso a tutti i costi.
Una strategia tesa ad individuare le energie migliori utilizzabili nel progetto di innovazione dell'attività amministrativa del Municipio.
Innovazione che perseguiremo con tenacia, fermezza, giustizia, rigore e trasparenza, senza subire pressioni o condizionamenti di sorta, nello spirito e nel principio della sussidiarietà orizzontale che garantiremo a tutti i soggetti pronti a collaborare con l'amministrazione per migliorare la qualità della vita nel nostro Municipio.
Con i giovani in modo particolare, sottoscriveremo il "Contratto di programma", che andrà valutato di continuo per verificarne sia la coerenza attuativa, sia la reale incidenza e rispondenza ai bisogni che ci siamo impegnati a salvaguardare. Per quanto riguarda i giovani ed i giovanissimi l'impegno è di sostenere l'azione delle parrocchie per rilanciare il ruolo degli oratori sostenendo un progetto Municipale che permetta di accedere ai fondi destinati agli oratori dalla Regione Lazio. .41tro impegno è di sostenere economicamente il Consiglio Municipale dei Giovani previsto dalla legge regionale n. 32 del 2003 voluta dall'allora Giunta di Centrodes-tra alla Regione.

Verifica del Programma
La partecipazione è per noi una finalità politica, oltre che uno strumento di buona amministrazione.
Essa è il cuore della strategia che intendiamo darci per contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Ciò implica la costruzione di un nuovo, più maturo e più forte, rapporto tra elettori ed eletti.
Attraverso la partecipazione continua e consapevole, passa l'innovazione della democrazia, la saldatura dei rapporti di solidarietà sociale, il rafforzamento della legittimità degli eletti, la riapertura di un più corretto e produttivo dibattito pubblico, la facilitazione dell'accesso alla parola di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, religione, provenienza, cultura o ceto sociale, la promozione dell'espressione di chi ancora è senza parola.
La partecipazione, non più considerata come un'opportunità, ma come un metodo di elaborazione delle scelte e delle decisioni amministrative, ci consentirà di adattare più efficacemente la nostra proposta politica alla domanda sociale.
Per costruire questo nuovo e più forte rapporto tra elettori ed eletti il Presidente assumerà in prima persona l'impegno a garantire una corretta e costante, informazione dei cittadini sulle opportunità che l'Amministrazione offre, attraverso gli sportelli già esistenti ed il loro ampliamento, rilanceremo quello antiusura ed apriremo Io sportello Donna. Stabiliremo una necessaria consultazione con gli elettori, attuando le azioni per far partecipare alle scelte dell'Amministrazione i Comitati di Quartiere, le Associazioni, ed i singoli cittadini attraverso il Mantenimento delle Consulte già avviate e le altre che saranno da istituire quali la Consulta dei Consumatori e la Consulta dei Giovani.
Alla Consulta dei Giovani è affidato il compito di promuovere la conoscenza della storia sociale del nostro territorio, attraverso iniziative sulla memoria dei nostri quartieri storici, anche con progetti educativi nelle scuole mirati alla diffusione della cultura della pace, dell'antirazzismo, della legalità e della convivenza civile, contro ogni forma di intolleranza, criminalità e violenza.
Per questo, affiderò ad un giovane una specifica delega per l'Istituzione del Consiglio dei Giovani e di tutte le iniziative tese a tenere viva la memoria storica e l'attualità dei valori di coesistenza e di accettazione della diversità. Voglio ricordare le vittime della violenza terroristica di destra e di sinistra, le morti terribili dei fratelli Mattei e di Walter Rossi, che sono la testimonianza di un passato che deve essere da monito ma che non dovrebbe appartenere alle nuove generazioni e di un periodo di violenza che vogliamo archiviare definitivamente.
Istituire la Consulta della Cultura e quella dello Sport, assicurando la partecipazione delle Associazioni, delle Cooperative, delle società sportive e delle realtà di base presenti nel nostro territorio.
In questo contesto si colloca la nostra decisione di effettuare periodiche verifiche pubbliche sullo stato di attuazione di questo programma, al fine di realizzare una sempre maggiore condivisione delle attività necessarie per il conseguimento degli obbiettivi in esso contenuti e di stabilire un rapporto sempre più diretto con gli elettori.
Quello odierno è il primo, ad esso seguiranno Consigli Aperti nei quartieri interessati dallo sviluppo urbanistico a carattere monotematico, sugli Articoli 11 e sulla realizzazione dei PUP ed in genere sulle scelte che riguardano la trasformazione dei nostri quartieri. Come quello di oggi, verranno adeguatamente pubblicizzati, per far si che ad essi partecipino i cittadini interessati.
La partecipazione ed una corretta informazione è quanto richiesto dai Comitati di Quartiere e dalle Associazioni con le quali abbiamo avuto modo di confrontarci in questo avvio di legislatura. Avviare, da subito, mettendo a disposizione i locali utilizzati per i corsi di formazione dei dipendenti del Padiglione 30 del Santa Maria della Pietà, le attività della Casa del Municipio, in attuazione di quanto previsto dal Regolamento per la Partecipazione dei cittadini, di cui alla Delibera del Consiglio Comunale n. 57 del 2006. Un luogo che garantisca uno spazio fisico per le attività associative e l'accesso agli atti deliberativi ed a tutti i progetti che riguardano il territorio. L'Ufficio di Staff che sarà alle dirette dipendenze del Presidente darà adeguato sostegno tecnico amministrativo per la redazione di proposte deliberative e l'avvio dei progetti sottoposti all'attenzione dell'Amministrazione dalle realtà associative del territorio, al fine di poter attingere ai Fondi messi a disposizione dalla Provincia e dalla Regione.
L'informazione sui grandi progetti che riguardano il nostro territorio quali la Centralità urbana La Storta, la Cittadella dello Sport a Torrevecchia, la nuova Torresina 2 e gli altri piani di zona Consultazione partecipata sulla proposta di "Piano particolareggiato del traffico del 19° Municipio" che verrà a breve presentata dal Dipartimento VII, e, sul potenziamento della rete del trasporto pubblico, su ferro e su gomma, che deve essere razionalizzata al fine di migliorare il servizio, a partire da un adeguamento strutturale della ferrovia Roma-Viterbo.
Insieme dovremo ragionare sulla opportunità e la possibilità di realizzare nuove piste ciclabili utilizzabili per gli spostamenti all'interno dei quartieri. Naturalmente non è in discussione la necessità di avviare al più presto l'inizio dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile da Monte Mario a Monte Ciocci.
Insieme ai cittadini, infine, dovremo vigilare e dire la nostra sull'utilizzazione dei fondi regionali messi a disposizione dell'ATER, per il risanamento di Primavalle e delle sue abitazioni a partire dal bando pubblico per l'adeguamento delle aree verdi tra i fabbricati.
Controllo rigoroso del programma concordato con i cittadini, verifica dei tempi di attuazione e della loro partecipazione allo sviluppo del progetto che li faccia sentire parte attiva del Municipio.
Recuperare il progressivo distacco dei cittadini dalla politica, aumentato in modo esponenziale durante la gestione del centrosinistra guidato da Lazzara, è un impegno prioritario.

Caratteri generali del Programma
Il programma, che sottoponiamo al giudizio del Consiglio, delle associazioni di categoria, delle forze sociali, delle associazioni del volontariato, dei comitati di quartiere e dei giovani, intende svilupparsi a tutto campo affinché sia chiara ed inequivocabile la direzione di marcia e siano chiari gli impegni che intendiamo assumere.
Pensiamo che per una corretta gestione del territorio, il cogliere gli aspetti fondamentali dello sviluppo, sia una condizione necessaria per poter avanzare proposte concrete e di lungo respiro che diano al cittadino la speranza di essere finalmente amministrato.
Vincere la competizione con il centrosinistra ha significato ridare fiducia alla gente nella politica e, " l'anima" ad un territorio.
Questa è la sfida che credo abbiamo vinto, essendo stati capaci di volare alto senza farci sopraffare dalla politica del piccolo cabotaggio, sapendo guardare lontano, oltre il quotidiano, fissando in modo chiaro gli obiettivi della campagna elettorale per dare una concreta speranza a chi intendesse darci la sua fiducia.
Naturalmente il Programma, anche nella stesura odierna, è aperto ad osservazioni e suggerimenti in modo che si possa domani, trasformarli in proposte ed azioni di governo. La forza e la credibilità del nostro agire è partita da questo confronto, diretto, con le forze propulsive e produttive del Municipio, dalla capacità di accogliere le proposte della gente e di farle diventare strategia politica e sana amministrazione.
Rilevanza assoluta riveste in questo quadro il superamento del Bilancio partecipato, così come si è dispiegato in questi anni, in quanto prima ancora che partecipato il bilancio deve essere equo. Quindi il Municipio sarà diviso in settori ed a ogni settore, sia in fase di bilancio preventivo che in quello di assestamento, sarà garantita una percentuale equa in interventi di manutenzione stradale, di sistemazione di marciapiedi e di edilizia pubblica. Per equità si intende che se decideremo di dividere il Municipio in 20 settori in ogni settore ad ogni bilancio sarà assegnata una quota del 5% del bilancio totale. Naturalmente all'interno di ogni settore il bilancio sarà, per quanto possibile, partecipato.

Roma Capitale ed i Costituendi Comuni Metropolitani
Il futuro assetto della Capitale riveste importanza fondamentale per i Municipi.
Noi crediamo che Roma non possa continuare ad essere .Amministrata centralmente. I danni del Mancato decentramento amministrativo sono sotto gli occhi di tutti.
primo punto del programma non può, quindi, non esserci il rilancio del progetto di Roma Capitale. L'obiettivo è che venga attribuita la Potestà legislativa a Roma Capitale, con Legge Costituzionale, che al di là degli angusti limiti delle materie di competenza regionale, assegni a Roma Capitale la natura di ente territoriale metropolitano di area vasta sul modello di Trento e Bolzano.
Il Modello istituzionale scelto ricalca quelli di Berlino, Vienna, Madrid, Bruxelles, che potrà prevedere i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza degli interventi in favore dei Comuni e dei Comuni Metropolitani (ex Municipi) che la costituiranno. La personalità giuridica dei Municipi di Roma e la loro autonomia di bilancio, regolamentare, burocratica, sul modello dell'autonomia di cui godono i municipi delle altre capitali europee è un elemento essenziale della nuova articolazione della Città Capitale.
Vogliamo una città delle Municipalità, che riconosca ai singoli municipi dignità e ruolo e ci proponiamo come il movimento dei nostri territori, il movimento del decentramento e dell'autonomia amministrativa dei Municipi. Saremo i portabandiera dei Municipi di Roma per affermare quel valore della sussidiarietà che è presupposto e fondamento del nostro programma: il Municipio deve poter fare ciò che il Comune non è in grado di fare e tutto ciò che il Municipio può fare meglio del Comune quale ente più vicino alle persone, ai loro diritti, alle loro esigenze, alle loro aspettative.
Spiace dover ancora una volta constatare che alle promesse del comune di Roma non siano seguiti fatti concreti, finora la sinistra ha preferito rafforzare i poteri del sindaco e della sua giunta, trascurando del tutto le funzioni dei Municipi, dei loro vertici istituzionali e delle loro Assemblee Consiliari che pure sono scelte direttamente dagli elettori.
Avevano promesso per il mese di settembre un nuovo progetto sul decentramento amministrativo che rinnovasse quello già approvato con una delibera nel 1999 e mai applicato, ma questo progetto non è mai stato presentato e la Commissione speciale che avrebbe dovuto redigerlo non si è mia riunita perché non si è mai costituita. Quindi siamo chiamati a fare la nostra parte anche in questa battaglia che prevede il riconoscimento della personalità giuridica dei Municipi di Roma che attualmente sono enti del tutto subordinati alla Giunto ed al Sindaco. Ciò permetterebbe al Presidente del Municipio e ai suoi Assessori di confrontarsi ad armi pari con le aziende municipalizzate di Roma per verificare direttamente se rispettano i parametri di qualità fissati dal contratto di servizio che le lega al Comune di Roma negli ambiti del trasporto pubblico locale,della raccolta dei rifiuti, della distribuzione della luce e dell'acqua.
Insieme alla personalità giuridica occorre riconoscere l'autonomia di Bilancio dei Municipi riformulando il Regolamento di contabilità, fermo al 1996, adeguandolo alle intervenute modifiche Statutarie.
Si deve precedere rapidamente ad una nuova Delibera sul decentramento amministrativo, che adegui quella del 1999, alle intervenute modifiche Statutarie sia nella parte Istituzionale che per il Titolo IV che prevede che siano assegnate ai Municipi per intero le competenze in alcune materie decentrate per evitare sovrapposizioni con i Dipartimenti e permettere un reale governo del territorio.
Emerge allora la necessità di un effettivo decentramento ed a tutto questo bisogna aggiungere un altro problema che è quello delle cosiddette holding comunali con aziende che rappresentano un problema sotto il profilo dell'inefficienza e dei relativi costi

Stato Giuridico dei Municipi
I municipi di Roma, istituiti dal consiglio comunale nel 2001, non sono altro che le vecchie circoscrizioni con un altro nome, privi quindi della personalità giuridica e della natura di ente locale. Personalità giuridica che al momento nessuna norma comunale, statale o costituzionale attribuisce loro. Dal difetto di personalità giuridica discende la mancanza di capacità processuale e quindi l'impossibilità di tutelare in giudizio i propri diritti ed i propri interessi.
Appare comunque opportuno segnalare che già oggi, sulla base delle norme vigenti, è del tutto legittimo riconoscere personalità giuridica e capacità processuale ai Municipi. Infatti in base a quanto disposto dal Testo Unico degli Enti Locali, i comuni, tramite disposizioni Statutarie, possono istituire aziende speciali, enti dotati di personalità giuridica, anche trasformabili in società per azioni. Quella che manca è dunque la volontà politica di riconoscere la Personalità Giuridica ai Municipi.

Autonomia del bilancio Municipale
Una forte limitazione al governo del territorio da parte dei Municipi è rappresentata dalla gestione delle risorse e dalla capacità di spesa che resta subordinata e condizionata dal controllo centrale delle risorse. Infatti la volontà della Giunta Comunale di impedire il decentramento trova la sua più clamorosa conferma nella costante violazione dell'art. 26 dello Statuto in tema di autonomia di bilancio dei municipi, tramite norme immesse da una fonte subordinata, e cioè gli art. 46, 51 e 53 del Regolamento comunale sul decentramento amministrativo.
La soluzione consiste nell'applicare quanto disposto dall'ari 26.6 bis dello statuto del comune di Roma che riconosce l'autonomia di bilancio e quella finanziaria in capo ai municipi, con l'obbligo del pareggio di bilancio. In materia di bilancio e di variazioni dello stesso il consiglio municipale deve avere il potere di deliberare e non la mera proposta di deliberazione soggetta al Giudizio della Giunta, quindi concreta possibilità di decidere dando una soluzione al problema della gestione delle risorse completamente diversa da quella attuale, che consenta il decentramento e l'attuazione del principio di sussidiarietà.
L'auspicio è che si utilizzino i modelli delle altre Capitali europee per rivoluzionare l'architettura istituzionale di Roma e dei suoi Municipi, in modo tale da consentire che finalmente sia attuato il principio di responsabilità degli amministratori sulla base delle scelte di gestione delle risorse per lo sviluppo del territorio. Questo consentirà una scelta più consapevole da parte dei cittadini dei modelli amministrativi e degli amministratori cui far governare la città e i Municipi.
Per quanto sopra, ritenendo gravissimo il ritardo del Consiglio Comunale nel Procedere alla revisione del Regolamento di Contabilità fermo al 1996 e ormai superato dalle intervenute modifiche Statutarie, uno dei Primi atti della nuova maggioranza sarà di proporre alla nuova Giunta di procedere, rapidamente, ad una Proposta di revisione del Regolamento di Contabilità.


Il mito del Modello Roma
Sul piano politico non vi è dubbio che la propaganda del "Modello Roma" abbia contribuito ad accreditare un'immagine mediatica positiva. 11 "Modello Roma" appare ai più, che non ne conoscono i limiti, un qualcosa di taumaturgico in grado di generare prosperità e ricchezza. Il "modello economico" Roma, contrariamente a quanto sostenuto dai suoi assertori, pur suggestivo e in qualche misura accattivante, ha mostrato i propri limiti in termini di crescita, evidenziando la necessità di attivare non solo aggiustamenti delle politiche comunali ma anche significative correzioni di rotta delle stesse.
Il Popolo della Libertà ha fatto riflettere la gente sui dati dell'Agenzia sul controllo dei Servizi Pubblici che dimostravano una realtà diversa.
Noi Giudichiamo il modello Roma in base ai dati forniti dal "Rapporto sull'economia romana 2006-2008". I numeri parlano chiaramente di stabilità e non di crescita.
Noi denunciamo che a Roma sono concentrati grandi gruppi che operano in condizioni vicine al monopolio in un contesto di protezione che consente ancora posizioni di rendita. Noi denunciamo che diversi settori, rappresentati dalle piccole e medie imprese, con potenzialità di crescita, devono così vivere al margine delle scelte operate dai poteri forti, ed essere costretti a rimanere in spazi ristretti o a sottoporsi al controllo politico per sopravvivere.

Le Proposte per uno sviluppo equilibrato della Capitale
Roma ha bisogno di fare un salto di qualità e ciò richiede non più interventi tampone o mini riforme, ma l'avvio di un piano di radicali e innovativi cambiamenti.
Partendo dalla premessa che la pressione fiscale complessiva deve essere ridotta e non aumentata, crediamo che si debba puntare sullo sviluppo economico della città.
Puntare decisamente sull'efficienza e lo snellimento della macchina comunale e del gruppo delle società municipalizzate come premessa per il contenimento della spesa corrente.
La manovra economica deve comportare meno tasse per i cittadini romani che possono contare conseguentemente su un maggior reddito disponibile e aumentare i consumi. Una riforma come quella indicata va nel senso del federalismo fiscale che è ora di realizzare per dare soluzione ai problemi finanziari del Comune.
Nei bilanci non vi è mai traccia del concetto di adeguatezza e differenziazione, introdotto dal legislatore per fare si che a tutti i livelli sia garantito il rapporto tra i fondi assegnati e le funzioni svolte, infatti anche l'ultimo bilancio di previsione, non è stato improntato al contenimento, razionalizzazione e riqualificazione della spesa corrente.
Si è consolidata la prassi di una politica finanziaria caratterizzata dal tradizionale rito delle enunciazioni e delle promesse generiche, regolarmente disattese.
Dove sono i cambiamenti di strategia e gli interventi innovativi per un adeguato controllo delle società comunali?
Abbiamo più volte denunciato l'incapacità dell'amministrazione capitolino di rafforzare il confronto e la collaborazione con i diversi attori sociali, istituzionali ed economici e lo scarso coinvolgimento del capitale privato nella realizzazione di opere pubbliche tramite la finanza di progetto.
I ,Municipi hanno sempre chiesto di rendere il bilancio rispondente ai requisiti di economicità ed adeguatezza, mantenendo la corrispondenza tra funzioni esercitate e risorse assegnate al fine di assicurare l'efficienza e l'efficacia dell'attività amministrativa riducendo gli importi da stanziare per i Dipartimenti ed adeguando le somme da stanziare per i .Municipi superando lo squilibrio attuale al fine di garantire l'esercizio delle funzioni ad essi trasferite.
Il contenimento della spesa, quindi, non deve andare a svantaggio dei servizi ai cittadini, ma deve riguardare il costo della struttura burocratica che ha finito per assumere in questi anni una dimensione non più sopportabile (oltre il 50% delle spese sono dirette a fare funzionare solo la macchina amministrativa).
Riteniamo obbligatorio attuare una politica degli investimenti che sappia coniugare le esigenze dell'equilibrio tra spesa corrente per mandare avanti l' amministrazione con lo sviluppo economico e sociale della Capitale.
Saper riequilibrare la spesa tra Dipartimenti e Municipi ed in generale tra spesa corrente e spesa per gli investimenti è una delle grandi sfide che la Giunta Alemanno dovrà saper vincere.

Lavori pubblici e sviluppo
Un vero e proprio Patto per la crescita del nostro tessuto urbano che sappia chiamare tutti a svolgere un ruolo attivo per lo sviluppo della città e renda finalmente operativi progetti e programmi in attesa ormai da troppi anni.
Roma ha bisogno di una grande legge di sistema, che punti a liberare tutte le energie economiche vitali e a canalizzarle all'interno della costruzione di un unico disegno di ammodernamento della città. Questa legge per i grandi sistemi urbani e per Roma è inserita nei dieci punti fondamentali dell'azione del Governo Berlusconi.
Rilancio e crescita che passano, anche, nella capacità di inserire tra le priorità progettuali la fruibilità delle aree verdi, dei parchi, il completamento dei piani di zona, molti dei quali sono rimasti sulla carta, ed infine, ma non meno importante la capacità di riprendere, con la partecipazione dei cittadini, la realizzazione di nuove aree di sosta e parcheggio interrate che superino le rigidità da una parte e l'improvvisazione dall'altra, che hanno caratterizzato la gestione dei PUP, da parte delle Amministrazioni di sinistra.
Le localizzazioni debbono essere: possibili, utili e condivise, questo è l'imperativo che guiderà le nostre scelte in materia di parcheggi. Il contrario di quanto attuato dalla precedente Giunta di Sinistra che ha guidato il Municipio.
I PUP della Balduina e di Via delle Medaglie d'Oro si stanno realizzando contro il volere dei cittadini che hanno protestato invano per dichiararne l'inutilità pubblica e la pericolosità. Si poteva fare di più e meglio? Certo che si, ma la protervia della Giunta ha fatto si che si procedesse contro la volontà chiaramente espressa dai cittadini.

La sicurezza dei quartieri
La sicurezza è il primo dei problemi dei cittadini.
Il principio dal quale partire, per evitare speculazioni e posizioni demagogiche, è che sicurezza e libertà sono facce della stessa medaglia, per cui non può esserci libertà senza sicurezza e sicurezza senza libertà.
La sicurezza è la condizione per far crescere i quartieri e renderli vivibili, per moltiplicarne le potenzialità di lavoro e di benessere economico e sociale.
Dobbiamo, quindi, contrastare il crimine e per farlo occorre innanzitutto abbandonare quel malinteso senso della tolleranza e del garantismo a senso unico che, sotto la spinta dell'ideologia tende a perdonare il carnefice e a dimenticare la vittima.
La sicurezza e la difesa della legalità sono valori non negoziabili per i quali le risorse ci devono essere anche se per questo sarà necessario tagliare i fondi in altri settori importanti della spesa pubblica, ma noi crediamo che una società se non è sicura non è né libera né giusta. La legalità, la sicurezza, il decoro urbano, l'ordinato e normale svolgimento delle attività sociali e professionali, il diritto a non avere paura e il piacere di vivere nelle diverse realtà della città considerata la più bella al mondo è un obiettivo che è possibile raggiungere se si affidano ai Municipi mezzi, maggiore autonomia e precisi poteri.
Ma quando si parla di sicurezza occorre che, agli interventi diretti di repressione e controllo, propri delle forze dell'ordine, si mettano in campo tutte le sinergie possibili individuando politiche che creino una diminuzione della percezione di insicurezza, puntando sulla partecipazione, integrazione dei servizi e dei settori ad essa preposti, cercando la partecipazione attiva dei cittadini mettendo a punto una politica di contrasto alla criminalità che parta dalla prevenzione, che passi per l'accertamento delle responsabilità e della certezza della pena. Infatti, si deve agire su più piani sapendo che la sola repressione non basta e che a livello locale occorre dare risposte adeguate con appropriate politiche integrate di governance del fenomeno.
Alcuni progetti già in itinere in alcune realtà potrebbero e dovrebbero essere riproposti in un pacchetto sicurezza da finanziare anche con i fondi messi in bilancio dalla Regione Lazio per progetti integrati quali:
Uno Sportello dedicato alla sicurezza al quale potrebbero rivolgersi i commercianti e gli imprenditori a rischio racket ed usura;
Sportello di mediazione familiare per le devianze giovanili e di mediazione culturale per favorire l'integrazione degli immigrati.
Progetti di tele-sorveglianza assistita e tecnologica, quale deterrente per i comportamenti criminosi, tesi a garantire la fruizione dei parchi, la circolazione nelle strade, la sicurezza nelle scuole ed in prossimità di esse.
Progetti per scuole aperte e sicure, di contrasto al bullismo nelle scuole e nelle strade.
Progetti di intervento mirato sui minori di famiglie legate alla criminalità organizzata o soggetti a rischio di devianza minorile o già interessati dall'autorità giudiziaria.
Progetto Donna sicura che prevede corsi di autodifesa personale sul modello già sperimentato con successo nel comune di Milano.
Per il Finanziamento di questi progetti possono essere utilizzati i fondi del Quadro cittadino di Sostegno, o, del Piano Sociale Municipale.
Caserme su tutto il territorio. Presidi e Settori della Polizia Municipale articolati in modo da poter istituire l'indispensabile figura del Vigile di quartiere. Non è nostra intenzione speculare sulla paura della gente cercando di ricavarne un utile politico, ma crediamo che sia altrettanto sbagliato creare insicurezza. Occorre intervenire con politiche appropriate, in sinergia con tutti i soggetti istituzionali e bisogna, in fine poter contare su una informazione che sappia assumersi le sue responsabilità.
Assume particolare rilevanza, in materia di immigrazione, il raccordo tra centro e periferia dove, indipendentemente dal luogo di svolgimento delle loro attività lavorative, vivono le famiglie. Ciò implica che il maggiore impegno, in termini di superamento della tensione identificativa prima e di accoglienza poi, grava sui Municipi e su quella parte di cittadini romani residenti in periferia che si trovano a condividere il loro già difficile vissuto quotidiano con nuove etnie in fase di insediamento.
Il mondo dell'immigrazione regolare costituisce un fondamentale valore aggiunto per la città, ma al mondo dell'immigrazione irregolare si ricollegano i problemi della criminalità, che vedono protagonisti soggetti malavitosi che fanno degli immigrati un uso strumentale:
Nella tratta di donne e bambini, presente a Roma, e praticata tra i gruppi rom;
Nello sfruttamento della prostituzione delle giovani straniere prevalentemente provenienti dai Paesi dell'Est e dall'Africa.
Vello sfruttamento dei minori in strada, costretti a praticare l'accattonaggio ed allevati alla cultura del piccolo furto.
Da un confronto fra spese a favore dei Rom e spese a favore di altri servizi sociali emergono dati significativi, che creano preoccupazione. Dei 5 milioni di euro regionali, destinati nel 2006 per l'emergenza abitativa di Roma, 1,3 milioni di euro sono stati spesi per l'obiettivo prefissato, mentre ben 3,7 milioni, sono stati utilizzati per la gestione dei campi nomadi. Uno spreco di danaro assurdo visti i risultati.
La Polizia Municipale del XIX Gruppo, continua tenacemente a far rispettare, per quanto gli è consentito la legalità, nonostante l'amministrazione centrale non abbia mai provveduto a dotarla, di mezzi e personale, indispensabili per una risposta adeguata al problema. L'impegno della nuova Giunta dovrà essere chiaro in materia di organico, professionalità ed armamento del Corpo della Polizia Municipale.
La certezza dell'allontanamento per chi delinque dovrebbe essere garantita, invece spesso insieme al biglietto aereo di andata e ritorno si accompagna un contributo economico. I cittadini esigono dalle istituzioni, in primis da noi, un comportamento effettivamente risolutivo nei confronti dei criminali e della criminalità organizzata.
In questi anni sono state numerose le denunce, i documenti presentati e le mozioni di indirizzo approvate, sia in Campidoglio che in Municipio ma, le proposte avanzate per tentare di creare le condizioni per far rispettare dalla popolazione nomade le leggi ed i Regolamenti non hanno avuto alcun effetto ed i Rom hanno regolarmente ignorato qualsiasi disposizione.
Condividiamo la proposta di inserire il numero chiuso relativo agli ingressi ai campi di accoglienza e con un periodo di permanenza chiaramente certificato valido non oltre i tre mesi. Crediamo che cambiare di fatto lo status dei rom da nomade a stanziale sia illegale, illegittimo ed intollerabile.
Riteniamo delittuoso lo sfruttamento dei bambini. L'amministrazione dovrà esigere che i minori siano iscritti ed effettivamente mandati a scuola. Dobbiamo mettere alle strette quelle famiglie che fanno dello sfruttamento minorile la propria fonte di sostentamento. Chi delinque deve essere espulso senza appello
Dunque, è assolutamente imprescindibile una sinergia tra, Ministero, Regione, Provincia, Prefettura, Polizia dello Stato, Polizia Municipale, Comune e Municipi, associazionismo per avere un monitoraggio capillare e costante che consenta di intervenire sia per l'ingresso che per la dislocazione e, nel caso, l'espulsione di coloro che non si atterranno alle nostre leggi.
Nel Municipio la Presenza dei Rom è localizzata in diverse piccole comunità ed in un campo per così dire attrezzato a ridosso del S. Maria della Pietà. Come in tutti gli altri campi non viene rispettata la legge regionale, quindi poca sorveglianza all'ingresso, nessuna recinzione, poca o nulla scolarizzazione dei minori. La loro presenza anche se mal tollerata dai cittadini non provoca aperte ribellioni a causa del contenuto numero di presenze.
Nella passata legislatura numerosi sono stati i tentativi di far garantire all'interno del campo la legge regionale di riferimento. Naturalmente senza alcun successo.
Dobbiamo prendere atto del fallimento delle politiche di integrazione, di inserimento scolastico e lavorativo ed agire in conformità dei fatti riscontrati e non dei luoghi comuni.
In questa stessa direzione, di rispetto della legalità e di promozione del decoro urbano, si debbono attuare gli ulteriori interventi di abbattimento delle numerose baraccopoli presenti nel territorio del Municipio, col conseguente allontanamento dei residenti. Alcuni di questi interventi sono stati effettuati, nella passata legislatura, col sostegno della Sala Operativa Sociale del Comune e delle Associazioni del volontariato, ma occorre procedere alla bonifica del territorio.

La Polizia Municipale e di Prossimità
Secondo la legge Bassanini, l'armamento della Polizia Municipale non è finalizzato alle sole esigenze di difesa personale, ma l'uso legittimo delle armi risponde alla equiparazione della stessa alle altre Forze di Polizia, perché titolare delle stesse attribuzioni e funzioni. Questa potestà deliberativa in merito all'Armamento della Polizia Municipale è assegnata ai Consigli Comunali Questa direttiva è fatta propria dal Consiglio Comunale che il 21 giugno 2002 ha approvato, all'unanimità, l'ordine del giorno per l'istituzione del Vigile di quartiere nei Municipi. Da allora nulla.
E' importante che gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale abbiano la possibilità oltre che la responsabilità di far rispettare le leggi Per quanto sopra disposto in merito alle politiche dell'ordine e della Sicurezza Pubblica, il progetto di "polizia di prossimità" deve prevedere il coinvolgimento della Polizia Municipale nel sistema di prevenzione e repressione dei reati
I partiti che si riconoscono nel Popolo della Libertà hanno chiesto, invano e ripetutamente, al Sindaco, di portare in Consiglio, quanto prima, la delibera di Giunta in materia di armamento del Corpo della Polizia Municipale.
I municipi già si occupano di sicurezza, attraverso la Polizia Municipale. Occorre però rafforzare l'idea di una sicurezza locale compartecipata tra ,Amministrazione centrale e Municipi, nella convinzione che la sicurezza stessa non possa essere ridotta all'ordine pubblico, ma comprenda anche tutti gli interventi di natura sociale che già i Municipi assicurano.
Nuovo personale per poter attuare "Il Vigile di quartiere", perché l'articolazione del Gruppo in settori risponde all'esigenza di attivare quel "sistema integrato di sicurezza" previsto dalla normativa regionale che opera con riferimento alla prevenzione della criminalità, alla riqualificazione urbana, al coordinamento degli organi di polizia, all'attivazione di modelli operativi dì polizia locale.
Impegno a far rifinanziare, quale priorità per il Municipio, i lavori per la realizzazione della nuova sede di via Montebruno, il cui finanziamento, già in essere è stato cancellato. L'impegno del Sindaco Alemanno di giungere quanto prima all'approvazione del testo sull'armamento del Corpo della Polizia Municipale è un chiaro segno di inversione di marcia in materia di Polizia di prossimità.

La qualità dei servizi
Dalla indagine sulla qualità della vita nella Città di Roma promossa dall'Agenzia sul Controllo dei Servizi pubblici locali emerge un quadro devastante a dimostrazione che Roma è una città spaccata in due, da una parte pochi privilegiati e dall'altra il mondo degli invisibili senza diritti. I dati pubblicati dimostrano che Roma non è la città delle meraviglie ed il modello Veltroni non è mai esistito. Bisogna voltare pagina e promuovere una nuova stagione per le politiche sociali, in favore dei più deboli, delle famiglie, delle persone.
Tutto quello che vale per Roma, naturalmente vale per il Municipio, anzi qui la situazione è aggravata per l'inefficienza della Giunta di Sinistra che ha governato il Municipio.
Pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti nella periferia della periferia: quante sono le strade che non hanno mai visto uno spazzino; quanti cassonetti rotti o bruciati sono rimasti al loro posto; quale raccolta differenziata ? Quando ? Chi ha mai controllato i contratti di servizio e la loro applicazione ? Nessuno
In riferimento agli Asili nido ed alle scuole dell'infanzia. Quante nuove sezioni e quali nuovi spazi per i nidi ha aperto questa maggioranza che lascia il Municipio? Nessuno
Per finire l'argomento Servizi al cittadino.
La Giunta Visconti aveva azzerato le liste d'attesa relative ai Minori, all'Assistenza domiciliare agli anziani, ai portatori di handicap.
Per farlo aveva utilizzato tutti gli strumenti possibili. A cominciare dai fondi del Piano Sociale Municipale, utilizzati per avviare progetti di assistenza domiciliare leggera, per progetti destinati a minori al fine di alleviare la sofferenza di coloro che stavano in lista d'attesa e che non potevano essere inseriti con i fondi ordinari.
Adesco si sono formate di nuovo le liste d'attesa.
Il Consiglio e la Giunta debbono essere da riferimento per chi ha bisogno di aiuto e che in questo Municipio dei poteri forti e dei privilegiati, non ha avuto cittadinanza.
Il problema della qualità dei servizi deve essere al primo posto: perché qualità significa coerenza dei progetti di investimento, cura nella fase di realizzazione, responsabilità della manutenzione, tutela della proprietà pubblica. Al pari della qualità dei servizi deve essere posta la qualità degli investimenti, la loro produttività e l'impatto sul miglioramento delle condizioni di vivibilità di un Municipio caratterizzato dal caos di un traffico crescente e di un degrado ambientale che va dalle strade disastrate, alle buche ed alla pulizia insufficiente.
Con una scelta scellerata la Giunta Veltroni ha disposto un maxi appalto per la manutenzione stradale affidandone la gestione al XII Dipartimento Comunale il quale non è in grado, non conoscendo le priorità e non avendone i mezzi, di procedere speditamente in un settore così ampio e delicato. Ecco perché rilanciamo il decentramento amministrativo anche in questo settore così delicato e sentito dalla cittadinanza: i Municipi conoscono il proprio territorio nei minimi dettagli ma l'Amministrazione romana non ne vuoi sentire e continua, anzi, a centralizzare sempre di più competenze e soprattutto fondi e risorse umane.
L'appello al nuovo Sindaco è di cambiare rapidamente strada in una materia tanto importante indicando da subito la nuova direzione di marcia: decentramento.
Riproporremo con forza la creazione di un coordinamento municipale tra le varie aziende che effettuano scavi stradali tra cui ACEA, ITALGAS, ENEL e tutte quelle aziende telefoniche al fine di potersi sedere ad un tavolo per coordinare gli scavi. Ci sono casi in cui alcune strade sono state asfaltate parzialmente 4/5 volte l'anno per sopraggiunti scavi dalle varie aziende di servizi.
Sulla raccolta differenziata nel Lazio siamo al minimo, al 10,4%, perché siamo bassi a Roma, nonostante i Verdi abbiano in mano l'assessorato all'ambiente da circa 15 anni.
Il piano elaborato dal commissario Marrazzo, porta invece l'obiettivo della raccolta differenziata nel 2010 al 50%, e quindi con la bacchetta magica fa scomparire metà dell'immondizia che il Lazio produce.
E' in questo quadro di precarietà e di preoccupazione che i cittadini di Palmarola, di Selva Candida, di Monte Mario, di Primavalle e della Balduina, avevano avuto notizia che per sistemare tutto sarebbe tornato Rutelli.
Come fa l'Amministrazione a non rendersi conto che per attuare una seria politica di raccolta deve procedere ad una rivisitazione dei contratti di Servizio in essere, che vedano la diretta partecipazione dei Municipi. E' indispensabile rivedere il ruolo dei Municipi nei Contratti con le Aziende del Comune di Roma. La collaborazione tra il Municipio, l'Amministrazione Capitolina e l'IMA deve essere rivisitata al fine da ottenere risultati migliori, nella raccolta e spazzatura delle nostre strade. Solo in un quadro di nuova programmazione dei servizi e di controllo sul loro svolgimento da parte del Municipio potrà migliorare l'efficienza e l'efficacia degli interventi dell'AMA.
Deve partire anche nel Municipio la raccolta porta a porta. A partire dalla via Torrevecchia, cuore del Municipio, che deve diventare il Salotto del nuovo Comune Metropolitano, dovrà essere avviata la raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta", già in corso di sperimentazione in altri quartieri della città, per arrivare, in 5 anni, almeno al 40 % di utilizzazione di tale sistema.


Santa Maria della Pietà. Centralità del nuovo Comune Metropolitano

Di importanza cittadina è anche il destino del S. Maria della Pietà che da Ospedale per i malati di mente, quale Centralità del nuovo Comune Metropolitano, dovrà diventare sede delle istituzioni, della cultura e dei servizi al cittadino. E' una scommessa aperta. La Giunta di sinistra ha sostenuto alcune occupazioni abusive all'interno del Comprensorio. Occupazioni che ne compromettono lo 'sviluppo. In particolare l'occupazione della ex Lavanderia da parte di esponenti dell'Associazionismo e dell'estrema sinistra non permette il completamento del trasferimento del Municipio. Infatti la parte amministrativa è già stata trasferita dalla maggioranza di centrodestra, mentre la parte politica a causa dell'occupazione è restata, in affitto, nei locali di via Battistini. Un capolavoro della Giunta di sinistra, che da una parte non solo tollera ma favorisce l'occupazione abusiva con una richiesta di assegnazione dei locali agli occupanti e dall'altra seguita a sperperare i soldi dei contribuenti.
Inoltre, presso il Santa Maria della Pietà nascerà il polo universitario. Il Polo universitario resta un caposaldo per restituire alla cultura ed ai cittadini l'ex Ospedale Psichiatrico cittadino. Impegni prioritari sono:completare il trasferimento del Municipio al S. Maria della Pietà lasciando i locali in fitto passivo di Via Battistini;realizzare il parcheggio per consentire la sosta dei cittadini che si recano al Municipio stesso.
Il prolungamento dall'attuale capolinea di via Battistini al S. Maria della Pietà, oltre che essere al servizio della nuova sede del Municipio, dei servizi della ASL RIME, dell'Ospedale San Filippo Neri, e del Polo Universitario, permette il raggiungimento del nuovo insediamento abitativo di Torrevecchia ( art. Il) che aggiunto alla popolazione già residente di Monte Mario configura l'area come una media città italiana. Inoltre il nuovo capolinea si attesterebbe nei pressi della Stazione Monte Mario della ferrovia Roma-Viterbo determinando un importante collegamento interprovinciale.


Urbanistica e Piano Regolatore

Dopo la sua recente approvazione occorre dare attuazione al Nuovo Piano Regolatore Generale secondo la sua ispirazione fondamentale: il riscatto delle periferie che devono essere trasformate da luoghi esclusivamente dedicati alla residenza ed al commercio a città nella città, rendendole in grado di promuovere promozione sociale, cultura, nuove identità positive, coesione ed inclusione. Lo sviluppo della città deve essere incardinato allo sviluppo delle infrastrutture della rete di trasporto pubblico su ferro al fine di garantire il diritto alla mobilità, la vivibilità dei quartieri, la qualità urbana e soprattutto ambientale.
Realizzare al più presto il contratto di quartiere Selva candida. Realizzare il Raddoppio della Via Casal del Marmo per evitare la paralisi del traffico.
Imprimere nuovo slancio all'attuazione dei Piani delle vecchie zone "O" e a quelli dei nuovi toponimi con certezza del diritto e riconoscimento adeguato del ruolo dei consorzi di autorecupero. Recuperare i ritardi nel completamento dei progetti della Torrevecchia Bis, dell'adeguamento della Casa! del Marmo, del collegamento della Torresina con via Barellai al fine di evitare che tutto il traffico finisca su via dei Fontanili, e, del collegamento tra Selva Candida e Lucchina attraverso la realizzazione del collegamento tra via Casorezzo e via Esperia Sperani, inserite nell'Ordinanza del Sindaco sulla viabilità emessa in forza dei poteri speciali conferitigli dal Governo Nazionale in materia di traffico.


Il Verde, i Parchi e l'Agro Romano
Valorizzazione e sviluppo dello straordinario patrimonio ambientale, dei parchi e delle riserve naturali, a partire dal parco Urbano del Pineto, per il quale occorrono interventi per favorirne la fruibilità sia dal quartiere Balduina che da Valle .4urelia, sia migliorando l'accesso dalla parte !ella Pineta Sacchetti.
Dovremo ripresentare il Progetto già presentato, e Finanziato, nell'ambito del Quadro Cittadino di Sostegno, dalla Giunta Visconti che la passata maggioranza ha fatto definanziare. Insieme ad Euro 240.000, abbiamo perso l'opportunità di realizzare percorsi attrezzati e di salvaguardare il Parco dagli atti vandalici
In questo momento è in essere il protocollo siglato dal Municipio con Roma Natura e l'Istituzione Biblioteche per la gestione delle attività che si svolgono all'interno del Casale Giannotto. Il protocollo prevede un Comitato di Gestione, presieduto dal Presidente del ,Municipio, composto dai rappresentanti delle tre istituzioni che hanno competenza sul Parco del Pineto, più i rappresentanti dell'Associazionismo locale.
A differenza della Giunta Lazzara, non faremo l'errore di far cadere il Protocollo, solo perché sottoscritto da altri, ma lo attueremo. Inoltre cercheremo di far rifinanziare i lavori di ristrutturazione della vecchia vaccheria, posta a lato del Casale Giannone, già finanziati all'epoca della Giunta Visconti, dalla Provincia e che il Sindaco Veltroni volle definanziare.
Un parco a rischio erosione, dovuta ad usi spontanei ed impropri delle aree è quello dell'Insugherata, parco che sembra dimenticato, mentre attraverso un accordo tra Municipio e Roma Natura e con i fondi della Regione potrebbe essere valorizzato da subito iniziando a realizzare punti di accesso sia da Via Trionfale che da Via delle Benedettine e Via Rosa Gattorno. Strade di accesso e percorsi attrezzati che renderebbero fruibile il Parco che versa in stato di abbandono.
Occorre promuovere, con i fondi della Regione, l'uso turistico e culturale dell'Agro, da concretizzarsi attraverso gli agriturismo, al fine di incentivare la commercializzazione della produzione agricola, quale la vendita di latte crudo, la cui sperimentazione fu proposta già nella passata legislatura. La produzione potrebbe interessare le mense scolastiche.


Rifinanziamento della Trionfale Bis

Realizzazione della Trionfale Bis dal Santa Maria della Pietà al Grande Raccordo Anulare. Il Progetto, promosso dalla Giunta Rutelli, ha visto la resistenza della sinistra estrema che è riuscita a bloccarne la realizzazione. Infatti, mentre per il tratto Santa Maria della Pietà - Via Boccea la realizzazione passerà attraverso gli art. 11 Torrevecchia, la parte riguardante il tracciato che dal S. Maria della Pietà raggiunge il Raccordo è stata bloccata per non compromettere l'integrità del terreno assegnato alla Cooperativa Cobracor. Un nostro emendamento al DPEF per il 2008 - 2010, ha reintrodotto la realizzazione del progetto. Vedremo se il Consiglio darà seguito a quanto approvato o se alla fine prevarranno le solite logiche clientelari. La realizzazione della Trionfale Bis permetterà il raggiungimento dal Grande Raccordo Anulare del passante a nord ovest, cioè la Galleria Giovanni XVIII, e di seguito Ponte Milvio e Piazza Mazzini senza intralciare e senza pesare sul traffico già caotico di Monte Mario.

Il Commercio
Il commercio su aree pubbliche, apparentemente gode buona salute, siamo in presenza di numerose rotazioni e un numero incalcolabile di itineranti. Negli ultimi anni, tuttavia appare in forte declino. La crescita massiccia della grande distribuzione ha indebolito i mercati quotidiani, soprattutto nel settore alimentare e dei prodotti freschi.
L'abusivismo commerciale dilagante ha raggiunto livelli intollerabili e interessa tutte le merceologie e le tipologie di vendita: basti pensare ai tanti mercatini abusivi che sorgono nei luoghi di maggiore attrazione. Problema non più commerciale, ma di ordine pubblico e di civile convivenza. La localizzazione o la ristrutturazione di un mercato richiede il coordinamento dell'area circostante in termini di viabilità, parcheggi e servizi. I siti sono vere centralità, senza bisogno di artifici, ma è inutile continuare a pensare in termini avveniristici costruendo solo strutture mercatali, ma lasciando inalterata la funzionalità dello spazio circostante. Deve essere rivalutato il ruolo storico del mercato come contatto con il Cliente di filiere agricole ed artigianali, il Lazio e Roma stessa hanno grandi potenzialità e qualità produttive da veicolare attraverso il canale del mercato.
I mercati rionali, sono una risorsa da non disperdere: danno nuova occupazione; presidiano aree e territori che altrimenti sarebbero occupati da abusivi e clandestini; tiene vive e sicure aree centrali e periferiche; rappresenta una possibilità di scelta alternativa per il consumatore; è in grado di costruire centralità sociale ed è un luogo naturale di incontro.
Se i mali che affliggono il Commercio quali 1' eccesso di burocrazia ed il caos normativo andrebbero risolti con un Testo Unico, per quanto riguarda la "Distribuzione", due grandi problemi per il Commercio Legale sono: l'abusivismo, rappresentato da quei soggetti che, senza "Titolo" cioè privi di licenza o autorizzazione, esercitano in tutto od in parte atti di compravendita nel mercato del "sommerso" e la contraffazione esercitata da chi realizza produzione di merci che imitano il Marchio o il Bene stesso creando un" falso originale" da immettere sul mercato clandestino.
Per attuare una politica del commercio andrebbero realizzati i Piani comunali del Commercio, per arginare l'illegalità; pianificare i nuovi insediamenti delle medie e grandi strutture per evitare l'aumento indiscriminato della GDO e degli Outlet, per combattere il fenomeno Contraffazione soprattutto nel settore moda e abbigliamento.
Il Municipio paga i ritardi dell'Amministrazione Centrale. Comunque abbiamo registrato che pur in procinto della Campagna elettorale Il Municipio ha licenziato nuovi bandi. Alla ripresa dell'attività Consigliare questo problema dovrà essere discusso in Consiglio Municipale. Il mercato a Palmarola è una priorità già programmata che dovremo realizzare definanziando altri investimenti meno importanti già dalla prossima rimodulazione del bilancio.


Gli Anziani
Su mezzo milione di anziani della Capitale, solo 30mila circa usufruiscono dei servizi sociali attivati dal Comune. Molti di loro non ne avranno forse bisogno ma la stragrande maggioranza è tagliata fuori in partenza per i motivi più diversi: dalla scarsa comunicazione da parte del Comune alla non autosufficienza degli anziani costretti a restare bloccati in casa. Allora noi proponiamo fondi aggiuntivi e straordinari per l'assistenza domiciliare integrata, la sola in grado di garantire ai nostri anziani di essere assistiti e curati nella propria casa, di evitare lo scandalo delle lunghe degenze in ospedale degli anziani o il loro ricovero nelle Residenze assistenziali la cui retta mensile è talvolta onerosa e oggi, dopo i tagli alla spesa socio-sanitaria, in larga parte a carico dei familiari. L'assistenza domiciliare è anche il modo più efficace per combattere la solitudine degli anziani.
Per quanto riguarda i nostri centri anziani il primo elemento che emerge è che non sono presenti in misura sufficiente in tutto il territorio, come dispone il Regolamento. L'impegno è di implementarli dove sarà possibile e di ristrutturare quelli la cui fatiscenza è nota a tutti.

Gli Asili Nido
A Roma i bambini non sembrano avere diritto ad essere accolti in un asilo nido: ai oltre 70mila bambini, iscritti all'anagrafe nella fascia di età compresa fra i O e i 3 anni, solo 16.355 sono accolti negli asili nido.
E nel 2006, su 16.000 richieste di entrare in un asilo nido, solo 6.500 sono state accolte, le altre respinte. Abbiamo allora circa 10mila bambini in lista di attesa e altri 50mila che rinunciano in partenza a fare la richiesta. .4bbiamo definito "bambini fantasma", questi ultimi, perché già alla loro tenera età non hanno diritti. Anche quest'anno nel Municipio meno del 50% delle richieste di nuovi inserimenti sono state accolte
Bisogna anche agevolare sotto il profilo amministrativo ed economico la realizzazione degli asili nido privati, accreditati e convenzionati, e degli asili nido aziendali. Là dove lo Stato non riesce a garantire, come in questo caso, una adeguata gestione diretta dei servizi, è giusto allora favorire l'attività delle associazioni del cosiddetto "privato sociale", del volontariato, del no profit, delle famiglie, del buon vicinato, che possono offrire ai nostri bambini una cura e una assistenza di qualità. Ancora troppe aziende private sono sprovviste di un asilo per i figli dei loro dipendenti.
Oltre alla carenza di posti, spesso negli asili nido si registra una carenza di personale e disservizi dovuti anche alla precarietà degli operatori.
Chiediamo la messa in sicurezza delle scuole romane in stato di degrado ed il recupero di spazi scolastici inutilizzati, che permetterebbero di tagliare del 40% le liste di attesa per l'accesso alle .scuole materne e agli asili nido, liste che Veltroni promise di abbattere già nel suo programma elettorale nel 2001.


Per concludere, quelli sopra rappresentati sono per grandi linee, gli intendimenti della Presidenza che si sottopongono all'aula per l'approvazione. Naturalmente sia per quanto attiene gli strumenti di confronto, la partecipazione e le priorità, il documento è aperto alle osservazioni di tutti i gruppi e dei singoli consiglieri. E' emendabile e, con il vostro contributo, migliorabile.
 
Alfredo Milioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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