Oggi “Villa Primavera” è una casa di riposo per anziani convenzionata con il Comune di Roma ma all’origine, nel 1952, quando il quartiere Ottavia era composto da soli 36 villini, Padre Primo Fiocchi, sacerdote dell’ordine dei Camilliani, ebbe l’idea di costruire nel cuore della borgata un istituto di suore che avevano contratto la tubercolosi ed erano state dimesse dagli ospedali.
Le “Ancelle dell’Incarnazione”: è questo il nome della congregazione che ha successivamente gestito per circa venti anni la cosiddetta “Opera di Assistenza post-sanatoriale”, a carattere residenziale, riservata ai malati di tubercolosi dimessi dagli ospedali e bisognosi di alloggio e cure. L’edificio, ingrandito nel tempo con la costruzione di un’altra ala, fu costruito su via della Stazione di Ottavia tra via Trevignano Romano, dove c’era il villino della famiglia Costa e, dall’altro lato, la casa colonica della famiglia Francia. Quest’ultimo edificio, che era stato costruito vicino al punto dove oggi sta la farmacia, è stato abbattuto in anni più recenti.
“Villa Primavera”, dalla parte di via Trevignano romano, confinava anche con un altro istituto di suore, quello delle Maestre Pie Filippini, casa di noviziato internazionale.
Il progetto residenziale per i malati di tubercolosi era stato concepito da Padre Fiocchi durante la sua attività di cappellano nell’ospedale San Camillo, nosocomio storico, dal quale nacque un reparto specializzato per le malattie infettive dell’apparato respiratorio. In particolare, accoglieva all’epoca persone affette da tubercolosi.
Suor Annunziata Montereali, conosciuta da Padre Fiocchi proprio tra le malate ricoverate al Forlanini, divenne poi la prima superiora generale delle “Ancelle dell’Incarnazione”. La suora era uscita dalla malattia dopo essere stata considerata dai medici in fin di vita tanto che le erano stati somministrati i sacramenti. Con viva sorpresa degli stessi medici, improvvisamente, la sua salute cominciò a migliorare fino alla guarigione.
C’era nel dopoguerra una situazione molto problematica per tutti i malati di tubercolosi perché venivano rifiutati dalla società e dalle stesse famiglie.
Padre Primo Fiocchi per aver fondato a Ottavia e in altre città questa Opera benefica e di assistenza di cui c’era molto bisogno, ricevette fino alla fine degli anni 60 i contributi statali da parte del Ministero della Salute.
L’istituto era diviso in un’ala maschile che affacciava su via Trevignano Romano e in un’ala femminile dalla parte opposta. Nel corso degli anni il numero degli ospiti di Villa Primavera aumentava. Si trattava di persone di età variegata, c’erano giovani allora minorenni, adulti, persone in età più matura.
Tra di essi c’erano i cosiddetti figli di nessuno, gli orfani, ex detenuti, ex graduati dell’esercito.
Inizialmente ci fu un impatto problematico tra questo nuovo insediamento e gli abitanti della borgata Ottavia. Era gente nuova con problemi di salute considerata scarto dello società. La paura di essere derubati o aggrediti era forte.
Con il passare del tempo, la piccola comunità di Ottavia, fatta di piccoli commercianti, artigiani e contadini, cominciò ad aprirsi a questi nuovi ospiti di Villa Primavera, anche prestando opera di volontariato e beneficenza.
I negozianti, specialmente quelli di alimentari e di frutta e verdura si mostravano abbastanza generosi con Padre Fiocchi perchè fornivano prodotti a volte gratuitamente e molto spesso facendo credito all’Istituto.
Per le vie della borgata alcuni ospiti si potevano riconoscere a causa del comportamento o dell’abbigliamento.
Infatti, c’erano quelli che preferivano spendere quel poco di sussidio statale bevendo il vino di sera presso la Cantina “Il Grottino”, una cantina sociale aperta alla mescita che un tempo si trovava su via Tarsia, accanto al luogo dove oggi si trova la Banca di Credito Cooperativo.
Sul punto dove negli anni 50 -60 c’era la cantina “il Grottino” hanno costruito di recente un gruppo di villette.
Nel 1956 Padre Primo Fiocchi fece costruire su via della Lucchina anche Villa Serena un istituto medico dove si potevano fare esami e cure sanitarie.
Si tratta di quell’istituto che poi è diventato la Clinica “Salus Infirmorum”, distaccamento dell’azienda Ospedaliera San Filippo Neri.
Riteniamo che il nostro quartiere fin dalle origini abbia brillato in termini di accoglienza di persone disagiate e svantaggiate.
A poca distanza, su via Casal Sansoni, negli anni 1957, venne fondato da un altro religioso “Il Villaggio delle ragazze”.
Leave a Reply