Walter Tocci a Montemario: “Io vedo 2 Pd…”

Walter Tocci, ex senatore ed ex vice sindaco di Roma e appassionato blogger, ha partecipato lunedì 23 aprile ad un’assemblea di iscritti e simpatizzanti presso il circolo PD di Montemario.

Dopo una carrellata di interventi critici di militanti del circolo sull’attuale gestione del Pd a livello nazionale, Tocci ha esposto la sua opinione su quanto sta accadendo nella società e nel suo partito.

“La crisi del PD è soprattutto crisi della sua classe dirigente” 

Nelle precedenti crisi dei vari leader nazionali il Pd ha risposto subito cambiando la leadership: al declino di Veltroni è subentrato Bersani e alla caduta di Bersani è toccipoi subentrata la leadership di Renzi.

Non è andata allo stesso modo dopo la caduta di Renzi. Ha lasciato il partito impreparato, ad offrire un’alternativa adeguata ed è questa impreparazione e confusione interna che ha  aggravato la situazione di crisi del PD.

Comunque “io vedo 2 Pd: Uno piccolo, litigioso, arrogante, vuoto e un grande Pd che unisce, che sa fare sintesi e chiamare alla mobilitazione. Questo grande Pd può rigenerarsi e  riprendersi la forza di un tempo quando ha raggiunto consensi elettorali straordinari”

Tocci cita anche il filosofo Carl Jaspers per tracciare la netta differenza tra due visioni della politica: l’importanza di ciò che è duraturo e profondo rispetto al superficiale e all’occasionale, l’importanza di generare e di creare rispetto ad una semplice lettura di dati.

Ricorda le cose buone fatte dal governo Renzi ma anche quei numerosi errori dettati dalla mancanza di una visione d’insieme e di prospettiva carente di un’elaborazione collettiva.

Sono stati un errore, secondo Tocci, non dirottare quei 5 miliardi invece che sull’IMU, sul Reddito d’inclusione, portando la spesa da 2 a 7 miliardi per poter rendere effettiva e più efficace la legge di contrasto alla povertà assoluta.  “Un altro errore grave in campagna elettorale è stato quello di non aver fatto capire agli elettori che il reddito di cittadinanza era una scopiazzatura di una legge già applicata dal governo in carica”.

Altri errori, oltre quello sull’articolo 18, sono stati i 20 miliardi dirottati alla detassazione delle imprese finalizzati all’incremento dell’occupazione.

“pensate se quei 20 miliardi fossero stati destinati, invece che alle imprese, agli investimenti pubblici, a nuove opere pubbliche, quanto lavoro reale si sarebbe creato?”

Tocci ritiene che con il terremoto elettorale sia stata rifiutata la classe politica dell’ultimo decennio: Berlusconi e Monti, i cui elettori hanno votato per i 5Stelle, ma anche i nuovi dirigenti del PD e la vecchia generazione postcomunista. Non si può dire che mancassero le ragioni: è stato un decennio di stagnazione politica, che ha bruciato tante illusioni, senza preparare progetti credibili per l’avvenire.

“La necessità di un nuova fase congressuale costituente che guardi all’Europa e al Mediterraneo”

Come rinnovare e costruire le ragioni fondative del Partito? 10 anni fa quando è stato fondato il PD, con una grande opera di mediazione e di unione di forze progressiste, si era già fuori tempo. La nostra società e il mondo stava cambiando, gli stili di vita, le comunicazioni. La stessa Europa su cui il Pd ha puntato tutte le sue carte, si è poi bloccata in un’impostazione dove hanno prevalso la verticalizzazione  e le disuguaglianze, senza più spazio per una dialettica tra destra e sinistra”.

Serve allargare la discussione,  la base del partito deve farsi sentire per arrivare ad una nuova fase congressuale costituente che non sia una semplice conta ma diventi un grande laboratorio di idee aperto alla partecipazione.  Occorre superare quel fenomeno del leaderismo solitario decisionista destinato inevitabilmente alla sconfitta.  “un partito che restituisca vita e vitalità ai territori, ai circoli, capace di adeguarsi ai nuovi linguaggi di comunicazione incarnando la missione e visione della democrazia in un’era dove la tendenza generale in tutti i settori e la scorciatoia della verticalizzazione e dell’autoritarismo.

L’Europa ha anche voltato le spalle al Mediterraneo e al problema delle migrazioni, problema aggravato dalle responsabilità di Francia e Inghilterra e dalla passiva incapacità propositiva di Italia e Germania.

Un’impostazione comunitaria dove non si lascia spazio alla dialettica tra destra e sinistra finisce per generare il conflitto tra alto e basso generando fratture sociali e radicalismi da parte dei movimenti di protesta.

Così come l’Europa dopo la caduta del Muro ha fatto da ponte con i paesi dell’Est aprendosi verso quei paesi, allo stesso modo occorre oggi spostare l’attenzione europea sul Mediterraneo non volgendo le spalle al problema delle migrazioni dal continente africano e dal medio oriente.

Walter Tocci insomma mostra ottimismo sul futuro del PD: “tra alcuni mesi il partito può ritornare grande e riscuotere nuovamente i consensi del passato”

Auspica di ritrovarsi presto come grande partito perchè  “i leader si consumano e passano, e spesso quando si scende non si risale più”.

 

 

About Domenico Ciardulli 257 Articles
Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*