BARI: IN MERITO ALL’INFELICE ATTACCO DI ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA
 

 di Leonardo Rinella Procuratore Generale Onorario della Cassazione
23/04/2009
 

Ho letto il pezzo di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 19 aprile scorso e sono rimasto sconcertato per talune affermazioni dell’illustre politologo che, ritengo, peraltro, non intendesse muovere un attacco ai Corpi di Polizia municipale italiani quanto piuttosto al modo politico di gestirli da parte dei Sindaci, troppo spesso preoccupati a non inimicarsi caste e corporazioni, da sempre serbatoi di voti.
L’editorialista del Corriere della Sera, tuttavia, si lascia andare in alcune affermazioni che sono assolutamente errate.
In primo luogo dimentica che la lotta alla criminalità è compito delle forze di polizia statale e che, conseguentemente “l’inarrestabile crescita”del numero delle rapine e di altri fenomeni di violenza, sempre più diffusi nelle cronache giornaliere, non può certo addebitarsi alla polizia municipale.
La seconda imprudente affermazione è quella di accusare di “fannullaggine e scarsa trasparenza” tutti i Corpi di polizia municipale italiana. Ma quale esperienza in proposito ha l’illustre editorialista per lasciarsi andare ad accuse così generalizzate ed infamanti?
La verità è che come accade in ogni categoria (anche quella dei giornalisti, vero?), vi è chi fa fino in fondo il suo dovere, anche a costo di sacrifici personali, e chi invece preferisce defilarsi; chi rifiuta di fare il servo sciocco e mantiene la sua indipendenza e chi invece preferisce piegarsi al potente.
Certo il potere affidato al Sindaco di scegliersi il “suo” Comandante al di fuori di ogni concorso non può non condizionare l’attività di tutti coloro che da quel Comandante dipendono. Ma questo è colpa del “sistema politico” che poi è quello che Galli della Loggia intende criticare. O no?

Leonardo Rinella
Procuratore Generale Onorario della Cassazione
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Alla C.A. del Direttore del “Corriere della Sera” Dott. Ferruccio de Bortoli

Oggetto: diritto di replica

Nell’editoriale “La sicurezza delle città” apparso sul Corriere della Sera del 19 aprile 2009, abbiamo assistito alla caduta di stile del Dott. Ernesto Galli della Loggia, il quale parla di Polizia Locale dimostrando di non essere informato, né sui compiti, né sugli interventi che quotidianamente gli uomini e le donne di questa unica e vera Polizia di prossimità compiono al servizio della collettività. Probabilmente non è al corrente, ad esempio, che ogni notte la Polizia Locale di Milano opera in città con un numero maggiore di pattuglie rispetto a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, e riesce ad intervenire sul 90% delle richieste che giungono alla Centrale Operativa, oltre a compiere i controlli del territorio che i piani di sicurezza urbana le attribuiscono. Sempre nell’editoriale di ieri non mancano gravi e gratuite insinuazioni: informiamo il nostro esimio editorialista che, contrariamente a quanto scritto, la Polizia Locale cerca con enorme impegno di arginare l’illegalità, l’inciviltà e la maleducazione nel tentativo, a volte vano, di garantire una convivenza civile e sicura. Le varie Sezioni Specializzate della Polizia Locale controllano quotidianamente centinaia di esercizi pubblici, cantieri edili, effettuando altresì numerosissimi sequestri di merce posta abusivamente in vendita, di prodotti di ogni genere con marchio contraffatto. Ogni giorno le vie delle nostre città sono presidiate dagli Agenti che effettuano migliaia di interventi senza che questi assurgano agli onori della cronaca. Purtroppo lo sforzo delle Forze di Polizia, dello Stato e Locali, da solo non può essere sufficiente per la soluzione dei problemi: occorre che sia affiancato ed integrato da politiche sociali, economiche e finanziarie di Stato, Regioni e Comuni. Non scarichiamo nessun barile, ma non accettiamo di essere definiti fannulloni o peggio conniventi con l’illegalità. Le sia ben chiaro, Sig. Galli della Loggia, che sta parlando delle forze di Polizia Locale, i cui operatori spesso non si sottraggono a sacrifici, e mettono la propria incolumità fisica, con centinaia di infortuni all’anno causati da colluttazioni a seguito di aggressioni fisiche. Da chi ha l’onore di scrivere sulla prima pagina del Corriere ci aspettiamo rispetto, riconoscenza e, ci perdoni, un po’ più di conoscenza della materia: se non sa chieda, saremo felici di darLe le opportune spiegazioni. Per Lei, come per tutta la cittadinanza, la Polizia Locale farà ciò che le è consentito fare sulla base della legge. La critica che emerge dal suo scritto non si può definire nemmeno tale, perché una critica scaturisce da un’analisi, quanto più attenta possibile, dei fatti e porta ad una proposta di azione o soluzione; sostenere che tutto ciò che avviene in negativo nelle città sia solo ed esclusivamente colpa dell’inefficienza della Polizia Locale appare veramente una tesi fantasiosa. I meriti non possono essere solo ad appannaggio delle Polizie Statali, con le quali peraltro collaboriamo ogni giorno con ottimi risultati, e i demeriti imputabili esclusivamente a quelle Locali. Tutto ciò, oltre che ingiusto, appare privo di effettivo fondamento. Francamente non siamo disposti ad essere indicati come il capro espiatorio per la crescente insicurezza dei cittadini. L’aspetto peggiore è che questo qualunquismo finisce solo con lo sconfortare l’opinione pubblica, precipitandola nella rassegnazione che “nulla cambia perché nulla può cambiare”. Per ultimo informiamo il Dott. Galli della Loggia che da anni il Sulpm, l’organizzazione sindacale più rappresentativa della Categoria, chiede che sia modificato lo status giuridico degli appartenenti ai Corpi della Polizia Locale, al fine di garantire ancor più i cittadini nella legalità, ma a tutt’oggi, purtroppo,nonostante gli impegni assunti dall’attuale compagine governativa, nulla è stato fatto in proposito.
Milano,19 aprile 2009
Il Segretario Generale Vicario Sulpm Il Segretario Sulpm della Lombardia
Mario Assirelli Vincini Daniele

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MARGHERITA DI SAVOIA: LETTERA APERTA AL CORRIERE DELLA SERA

CITTA' DI MARGHERITA DI SAVOIA

­ COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

tel. n° 0883/659169 – fax 0883/651947 – e-mail pm.mds@tiscali.it



Margherita di Savoia 22/04/2008
ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA
LETTERA APERTA


 

In relazione all’editoriale dal titolo “Sicurezza nelle città” a firma di Ernesto Galli della Loggia, pubblicato in prima pagina nell’edizione di domenica 19 aprile 2009 del Corriere della Sera ed in cui si parla con toni qualunquistici del lavoro delle forze di Polizia Municipale formulando pesanti insinuazioni sull’operato, il sottoscritto - in qualità di Comandante del Corpo di Polizia Municipale di un piccolo Comune - si vede costretto a precisare quanto segue.

Attribuire l’insicurezza dei cittadini alla - cito testualmente - “evidente scarsa efficienza dei corpi di polizia urbana” appare come una forzatura che sembra atta a coprire altre ben più altolocate responsabilità: i reparti di Polizia Municipale cercano con grande impegno di arginare i fenomeni di illegalità, inciviltà e maleducazione che troppo spesso si registrano nelle nostre città (non certo per colpa degli operatori di P.M.!). È opportuno sottolineare come sempre più frequentemente gli agenti di polizia urbana mettano a repentaglio la loro incolumità per combattere odiosi episodi di cronaca: le statistiche parlano di centinaia di infortuni registrati ogni anno da parte di agenti di Polizia Municipale a causa di colluttazioni a seguito di aggressioni fisiche.

Senza voler nulla togliere ai meriti di Carabinieri e Polizia di Stato nella loro lotta all’illegalità diffusa, affermare come fa il Galli della Loggia che “se pubblica sicurezza e carabinieri fanno generalmente molto bene quello che devono”, mentre “è soprattutto alla polizia urbana che risale la responsabilità per il mancato controllo capillare e continuo del territorio, per la mancata opera quotidiana di prevenzione e sanzione” è una tesi non solo arbitraria ed autoreferenziale ma anche manifestamente infondata. Non è possibile che i meriti stiano tutti da una parte e le colpe tutte dall’altra. In ogni caso la Polizia Urbana non è disposta ad assumere il ruolo di capro espiatorio della situazione.

Nel passaggio in cui Galli della Loggia definisce polizia locale e vigili urbani “potenti corporazioni, adagiatesi da anni in consuetudini e pratiche di lavoro gestite di fatto da esse stesse, con numerose nicchie di privilegio, di fannullaggine e di scarsa trasparenza, che nessun sindaco osa toccare”, l’autore del testo sferra un altro gratuito attacco nei confronti della categoria, accusandola apertamente di essere una vera e propria lobby. Nel merito, compie un’ulteriore grave inesattezza: le competenze degli agenti di P.M. non sono affatto gestite in proprio, ma anzi negli anni sono diventate sempre più ampie con conseguente incremento dei carichi di lavoro dell’organico a disposizione (quasi sempre già di per sè carente!). In particolare nei piccoli centri la Polizia Urbana deve occuparsi di un ampio ventaglio di questioni, che vanno dalla viabilità al controllo del territorio, dal rispetto delle normative sulle concessioni edilizie al controllo delle attività di commercio, dall’infortunistica stradale ai servizi di ordine pubblico in occasione di eventi di particolare rilevanza, e così via. Mentre altri organi di Polizia si dotano di settori operativi sempre più specializzati, la Polizia Municipale viene investita di competenze sempre più ampie, con deleghe di tipo omnibus che comportano ulteriori difficoltà nell’organizzazione di efficaci servizi sul territorio. Da anni il Sulpm (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale) chiede che sia modificato lo status giuridico degli appartenenti ai corpi di Polizia Locale, ma senza esito. Nonostante tutte queste difficoltà il nostro lavoro continua comunque con il massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini ed il rispetto delle regole nei diversi ambiti della società.

Stupisce francamente che una persona dall’equilibrio del Prof. Galli della Loggia si sia resa protagonista di un attacco così virulento e scomposto nei confronti di una categoria che non difende interessi propri ma vuole solo ed unicamente difendere gli interessi della collettività. Le espressioni utilizzate denotano un livore degno di miglior causa e ingenerano il sospetto - scherzosamente parlando - che il Professore sia incappato di frequente in salati verbali di contravvenzione elevati nei Suoi confronti da qualche severo operatore di Polizia Municipale.

La invito, se volesse perdere un po’ del suo tempo prezioso, a vivere una giornata con qualsiasi Comando della Polizia Municipale d’Italia, sono convintissimo, che diventerebbe un nostro alleato.

Magg. Nicola de Vincenziis Comandante P.M.   Margherita di Savoia (FG)
 
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