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A ROMA FIRMATO IL PATTO SULLA SICUREZZA:
PIU' CARCERE E PIU' POLIZIA O MAGGIORE ACCOGLIENZA?
fonte ansa e noipress
A Roma “200 uomini in più tra Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, saranno disponibili per presidiare il territorio, soprattutto nei campi rom”.
Contemporaneamente, a Milano, il vice ministro all’Interno Marco Minniti ha firmato un ‘Patto per la sicurezza di Milano ‘col sindaco Letizia Moratti, il presidente della provincia Filippo Penati e il Prefetto Gian Valerio Lombardi.
Oltre 600 uomini in più tra agenti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Nucleo d’intervento rapido, e telecamere agli ingressi della città: sono questi i punti principali del Patto firmato oggi. Fra le novità, è stata prevista l’introduzione di un sistema di ‘sicurezza degli accessi’: in pratica un sistema di videosorveglianza che leggerà le targhe dei veicoli alle barriere autostradali e delle tangenziali tramite una rete di telecamere intelligenti.
E' stato il prefetto Serra a sottolineare per primo che, a Roma, bisognava trovare una soluzione diversa per i tanti nomadi irregolari, una soluzione di solidarietà e non di emarginazione.
Da qui l'idea dei villaggi, che saranno disponibili entro un anno: tre mesi per individuare le aree da parte del comune e nove mesi per realizzarli.
Il prefetto Serra ha osservato che, a Roma, "non ci saranno poteri straordinari e il vero potere sarà nella condivisione delle scelte.
Se non ci sarà conflittualità - ha aggiunto - questo sarà il vero potere".
COMMENTO AL PATTO SULLA SICUREZZA DI FULVIO VASSALLO, PALEOLOGO, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO
fonte: http://www.meltingpot.org/articolo10533.html
"...La ricetta sembra proprio la stessa del precedente
governo, ancora un aumento delle misure repressive, poteri speciali ai prefetti
ed alla polizia, la intensificazione della videosorveglianza, retate nei
quartieri più densamente abitati dagli immigrati, rastrellamenti di prostitute,
espulsioni sempre più veloci, e soprattutto la minaccia di “delocalizzazione”
dei campi rom e dei gruppi di immigrati più densamente insediati nei territori
urbani.
Quella che si annuncia nei prossimi giorni è una vera e
propria gara tra sindaci di ogni colore e prefetti per cacciare dalle città i
gruppi di immigrati ritenuti più pericolosi per la sicurezza dei cittadini.
Intanto nessuna seria misura per legalizzare l’ingresso ed il soggiorno dei
migranti in Italia, per sottrarre le donne immigrate al ricatto delle
organizzazioni che gestiscono il traffico della prostituzione, nessuna
prospettiva di una legge organica sul diritto di asilo, nessuna risorsa
trasferita dalle misure di accompagnamento forzato agli strumenti di
integrazione, nessun serio progetto per il popolo rom, composto adesso, in
parte, anche da cittadini comunitari.
Non si comprende come e quando, in questa situazione si potrà avviare quel
percorso legislativo tracciato dal
Ddl
Amato-Ferrero che potrebbe segnare un momento di rottura con il passato.
Non si è neppure realizzata la cancellazione del diritto
speciale, introdotto dalla legge Bossi-Fini, a cui sono soggetti donne
e uomini migranti, e anche la attuazione delle direttive comunitarie in materia
di asilo appare fortemente condizionate da una impostazione che guarda persino
ai richiedenti asilo con preoccupazione, come se anche questi migranti potessero
alimentare la criminalità, o peggio, il terrorismo. Dopo anni di istigazione
all’odio razziale e alla xenofobia, frutto anche ma non solo della “Bossi Fini”
e delle prassi amministrative prevalse al tempo del governo Berlusconi e ancora
operanti, solo una buona legge, approvata per tempo e non
tra qualche anno, potrebbe rendere effettivi i diritti fondamentali ed i diritti
di cittadinanza dei migranti. ..."
LE NOSTRE RIFLESSIONI E
PROPOSTE►(LEGGI)