18 ottobre 2007 ►LA NOSTRA REPLICA ALLA DELEGATA DEL SINDACO PER L'HANDICAP

Dal Corriere della Sera del 17 ottobre 2007

DISABILI  Sono la sorella di Paolo Rosa, 48 anni, invalido civile al 100% e, dal dicembre 2005, inserito - nell'ambito del "Progetto residenzialità" del Comune di Roma nella "comunità alloggio casa gialla". In riferimento all'articolo di Ilaria Sacchettoni, Sei giovani disabili Disagi e polemiche ecco la "Casa gialla", pubblicato l'11 ottobre, intendo precisare di non aver affatto rinunciato all'inserimento di Paolo in tale struttura ma di essere in attesa di una risposta da parte delle istituzioni a cui mi sono rivolta con l due lettere  del 13 ottobre dello scorso anno e dell'11 gennaio: il sindaco Veltroni, la delegata per l'handicap Ileana Argentin, il responsabile del servizio handicap del V dipartimento Fausto Giancaterina etc. etc. Le domande poste e inghiottite dalle istituzioni avevano direttamente  a che fare con la pessima gestione della Casa gialla che ho avuto mod di frequentare per ben 8 mesi durante la fase di "accoglienza" di Paolo, che ho dovuto necessariamente interrompere a seguito del riproporsi di situazioni sgradevoli e poco dignitose.Vrrei precisare che l'ultimo documento ufficiale nelle mie mani è la proposta di inserimento di Paolo nella Casa gialla dal direttore del V dipartimento Franco Alvaro. Un'ultima annotazione non è chi denuncia fatti di questo tipo a strumentalizzare le persone diversamente abili, come dichiarato da Ileana Argentin, ma, piuttosto, chi ha scelto il silenzio davanti alle civili e dovute rimostranze riportate nelle mie lettere.  SILVIA ROSA

Roma, disagi e polemiche: ancora bufera sulla "Casa gialla"

La storia, esplosa a luglio e ancora irrisolta, riguarda sei ragazzi con handicap. Le famiglie attaccano, il consigliere delegato per l'handicap Ileana Argentin ribatte: "L'assistenza è buona". La vicenda ancora sul Corriere della Sera

dal Corriere della Sera (di Ilaria Sacchettoni)

ROMA - La storia, esplosa a luglio e ancora irrisolta, riguarda sei ragazzi con handicap non solo invalidanti, ma quotidianamente vessatori. Così, in questo caso, la cronaca ha dovuto fare a meno dei veri protagonisti della vicenda «Casa Gialla» e ricostruirla attraverso la «faziosità» genetica degli unici testimoni a disposizione: i familiari (peraltro assai combattivi). Qualcosa è anche trapelato sulle cronache romane dei quotidiani «Il Messaggero» (lettere) e «Libero ». La «casa Gialla» è inaugurata a febbraio 2005 da Walter Veltroni, grazie a un'intesa tra Comune (assessorato alle politiche sociali) delegato all'handicap Ileana Argentin, municipio XII famiglie e Ipab di Santa Caterina. Ma l'ente incaricato di assistere i ragazzi(Ipab) si rivela presto inadeguato. I familiari descrivono i figli sporchi, trascurati, sofferenti, soli. Inizialmente i dubbi, esposti dalla consulta per l'handicap (in rappresentanza dei genitori) rimbalzano senza risposta, sul Santa Caterina come su una ramificata cinta muraria.

S.R. , sorella di un disabile per il quale si è improvvisamente aperta la possibilità di un posto (a cui rinuncerà), ha occasione di visitare la casa a gennaio e scrive: «Ogni volta che andavamo a riprenderlo, lo trovavamo bagnato di pipì sulla stessa sedia sulla quale lo avevamo lasciato ...». I familiari di un altro ragazzo parlano di assistenza «insufficiente» e «grossi problemi di organizzazione: gli operatori non solo devono guardare i ragazzi ma anche lavare, stendere i panni, cucinare, pulire». La difficoltà di ottenere risposte concrete ai problemi sollevati accresce la preoccupazione. A luglio Luciana Gennari, presidente della consulta municipale per l'handicap scrive ai giornali una lettera durissima nei confronti dell'Ipab incaricata: «Una gestione personalistica di un Ente presieduto dal direttore del V dipartimento del Comune di Roma, lo stesso che controlla la residenzialità dei disabili romani... ». E' questo il senso del «Dopo di Noi» voluto dal comune di Roma, domanda la Gennari?

Il silenzio dell'Ipab genera ansia. Ma la lettera centra il vero problema: il conflitto d'interessi. Il presidente del Santa Caterina (solo una tra le molte Ipab accreditate sul territorio regionale) Franco Alvaro, è anche il direttore responsabile di uno dei soggetti che ha avviato il progetto «Casa Gialla»: l'assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma. Intanto è estate. La casa non ha condizionatori. Il personale è carente. Due operatori si sono dimessi. I familiari vengono invitati a rinnovare per iscritto il rapporto fiduciario con la residenza. Qualcuno firma. Altri no. Qualche settimana dopo tutti loro scrivono una lettera denunciando apertamente le mancanze della gestione Ipab: «carenze nell'igiene, alimentazione che non tiene conto delle esigenze, insufficiente numero degli operatori». La Asl pensa a un modo per rivedere i criteri d'accesso alla residenza (che nel frattempo ha inserito nel suo staff un'altra persona per i pasti). Il municipio apre nuovi laboratori all'interno della residenza. All'inaugurazione l'assessore Raffaela Milano è invitata (ma non va) pur difendendo il suo dirigente Alvaro «l'Ipab è un ente pubblico non un'azienda privata». Il municipio dice solo di voler guardare avanti («aprire altre due residenze » dice Angela Barberini, assessore). Alla fine è Ileana Argentin a rispondere nel merito dell'incompatibilità, senza sottrarsi: «Sapevamo del conflitto ma non abbiamo voluto fare a meno dell'esperienza di Alvaro ». Sono gli ultimi giorni di campagna per le primarie. La delegata è impegnata nella Rete Sociale per Veltroni. Per Franco Alvaro invece, è in ballo un incarico alla Regione. Invito provvidenzale o allontanamento? Non si sa. Ma sulla qualità dell'assistenza nella Casa Gialla, la Argentin è pronta a giurare. «Disponibile a tornarci in compagnia delle famiglie e dell'opinione pubblica. Ma, per favore, non strumentalizziamo queste persone» conclude, preparandosi a inaugurare «casa Claudia» residenza protetta per disabili nel IV municipio cittadino.

(11 ottobre 2007)

 
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Fonte: www.tusciaweb.it 
spazio news in convenzione con il Consiglio regionale del Lazo

 

Consiglio regionale del Lazio
Francesco Alvaro garante per l'infanzia
21 giugno 2007 - ore 22,04

- Il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Massimo Pineschi, ha eletto i componenti di alcuni comitati e consulte. Nella Consulta per la salute mentale sono stati eletti Rinaldo Perini, Rosanna Di Giulio, Ignazio Epifani.

Nel Comitato regionale per il territorio Maurizio Carlotti, Giancarlo Matta, Angelo Palloni, Adalberto Ferrante, Stefano Garano, Orazio Campo, Alberto Durante.

Nella Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio sono stati eletti Stefano Di Tommaso, Alfonsino Mei, Dino Poggi.

Nel Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro (CREL) sono stati eletti Monica Didò, Raffaele Romano, Giuseppe Patrizi.

Nominato il garante dell’infanzia e dell’adolescenza: è Francesco Alvaro. La funzione del garante per l’infanzia è quella di assicurare la piena attuazione dei diritti riconosciuti alle persone minori di età. Il Garante dura in carica cinque anni e può essere rieletto una sola volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 

 

 
 
 
 

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