Volano parole grosse sul presidente del Municipio XIX.
Le cronache dei giornali sono piene di commenti, di congetture e di ipotesi
sulla vicenda misteriosa in cui Alfredo Milioni "pe magnà qualcosa" è arrivato
in ritardo alla presentazione delle liste causando un terremoto nel Pdl. Tanto
da provocare sospetti, veleni e appelli disperati di Alemanno e Polverini al
presidente della Repubblica.
Ovviamente ci dispiace per il presidente del municipio XIX che
ha addirittura evocato, ci auguriamo scherzosamente, il "suicidio" come
autopunizione. Siamo certi sia solo una battuta fatta ad un amico in un
momento di sconforto e ripresa da qualche giornale.
Al momento nessuno può dire con certezza cosa ci sia dietro le
quinte del "pastrocchio" elettorale. Potrebbe trattarsi solo di una
superficialità caratteriale, che comunque sarebbe preoccupante per un
minisindaco che governa circa 200 mila cittadini. Oppure potrebbe trattarsi di
una lotta all'ultimo sangue e all'ultimo momento tra aspiranti candidati che
premevano per essere inseriti nella lista.
Quanto accaduto, per Alfredo Milioni potrebbe essere una
disgrazia o una fortuna. Molto dipende da lui. Ha davanti a se un grande
incrocio con diverse direzioni. Potrebbe tornare a dedicarsi esclusivamente
all'amministrazione del suo municipio avendo come primo obiettivo il bene
comune e tenendo a bada la voracità dei partiti tutti disposti intorno
all'"osso". Potrebbe cambiare schieramento partitico visto che il suo
clamoroso "errore" potrebbe produrre una certa "pietas" e riconoscenza nelle
liste avversarie. Oppure potrebbe dimettersi da Presidente del Municipio ed
uscire dalla politica per tornare a lavorare dignitosamente all'Atac.