FINANZIAMENTI, APPALTI E ASSUNZIONI : dal Lazio alla Calabria
Si può leggere un intervento di Donatella Crescenzi, CGIL FP segreteria regionale del Lazio, l'intervento di un dirigente scolastico in pensione, di un anziano di una casa di riposo e di un dirigente del Comune di Roma, in replica ad un intervento di un operatore sociale.
Per stimolare una più ampia riflessione in chiave culturale e nazionale riportiamo di seguito gli articoli su ciò che avviene in Calabria e sulla truffa alla Pubblica Amministrazione per 11 milioni di euro avvenuta nel Lazio con 77 persone denunciate. Gli imprenditori arrestati si erano serviti di un accordo sottoscritto con le Rappresentanze Sindacali per una "finta" riorganizzazione aziendale.
L'ARRESTO DI PACENZA, EX DIRIGENTE DELLA CGIL E ATTUALE CAPOGRUPPO DEI DS NEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
Gazzetta del Sud 23 agosto 2006
PACENZA, IL QUADRO INDIZIARIO E' RAFFORZATO
Cosenza .....Il GIP scrive testualmente: " L'istanza di revoca della misura applicata all'indagato non merita accoglimento. Non è stata, invero, prospettata alcuna circostanza nuova o sopravvenuta, idonea ad inficiare il quadro indiziario ovvero da far ritenere affievolite le esigenze cautelari. Tutt'al contrario il Pacenza nel corso dell'interrogatorio di garanzia è caduto in grave e significativa contraddizione allorchè ha. per un verso, genericamente respinto le accuse a lui mosse, per l'altro ha ammesso di aver assicurato un "interessamento", ancorchè scevro di interesse economico, nel favorire la concessione di un mutuo fondiario garantito da un'ipoteca di secondo grado, da parte della Banca di Terranova Villapiana. L'indagato -continua il gip Greco- ha, peraltro, confermato che il predetto mutuo era finalizzato al pagamento degli stipendi dei dipendenti della Sensitec ee della Printec. A ciò va aggiunto che nella prosecuzione odierna dell'interrogatorio il Pacenza è apparso incapace di eleaborare una lucida e coerente posizione difensiva nel rispondere alle domande che il giudice gli ha posto. Il coacervo indiziario - precisa ancora il magistrato - carico di esso Pacenza appare conseguentemente allo stato, sensibilmente rafforzato"........
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Franco Pacenza ex dirigente della CGIL
Gazzetta del Sud 17 agosto 2006
......Il suo curriculum, particolarmente denso, si apre con l'impegno sindacale quale collaboratore volontario presso la Camera del Lavoro- CGIL di Corigliano. In seguito leader nei movimenti studenteschi per i decreti delegati nella scuola, assume l'incarico di Segretario della CGIL della città ionica. Numerosi gli incarichi che ha ricoperto all'interno dello stesso organismo sindacale sia di categoria che confederali fino alla carica di Segretario generale della CGIL del Comprensorio Sibari-Pollino-Tirreno. Sindacato che lascia nel 1995 per candidarsi alla Regione.....
I racconti dei lavoratori
Gazzetta del Sud 19 agosto 2006
....Drammatici i racconti dei dipendenti rimasti senza occupazione. Gente che credeva di aver trovato un lavoro e che, adesso, si dispera perchè non è in grado di garantire un futuro ai propri figli. Gente che ha pianto davanti ai finanzieri mentre raccontava quel sogno durato troppo poco. Qualcuno si sarebbe soffermato sui corsi di formazione del 2000 finalizzati al collocamento di personale nelle due aziende finite sotto inchiesta. A quelle selezioni, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, avrebbero partecipato diversi candidati segnalati da Pacenza. I colloqui, poi, si sarebbero rivelati estremamente semplici. Incontri si sarebbero tenuti nella sezione Ds di Corigliano. Alcuni candidati avrebbero rivelato d'essere stati assunti grazie all'interessamento dell'indagato dietro la promessa di un appoggio elettorale.
PRESUNTO VOTO DI SCAMBIO
Gazzetta del Sud 20 agosto 2006
....L'ACCUSA INSISTE Il Gip Greco ha contestato a Pacenza illecite condotte configurabili nel preteso reato di concussione. Già, perchè secondo gli inquirenti, il capogruppo regionale della Quercia, nel corso delle competizioni elettorali successive alle assunzioni che lui stesso avrebbe "caldeggiato", si sarebbe presentato nelle due aziende a riscuotere il supposto credito elettorale. In sostanza avrebbe ricordato ai lavoratori che il loro impiego sarebbe derivato esclusivamente dal suo interessamento......
Il Tempo 18 agosto 2006
L’inchiesta sulla gestione dei fondi Ue destinati a
realizzare due insediamenti industriali mai entrati in funzione
COSENZA — Concussione non in dazioni di denaro ma in posti di lavoro imposti
alle aziende in favore di persone a lui politicamente vicine: è pesante l'accusa
contestata dalla Procura della Repubblica di Cosenza al capogruppo dei Ds alla
Regione Calabria, Franco Pacenza, arrestato mercoledì dalla Guardia di finanza.
Il Comando provinciale di Cosenza della Guardia di finanza, in un comunicato
redatto dopo una riunione con i magistrati della Procura, ha chiarito i termini
dell'accusa che viene mossa a Pacenza, ex dirigente della Cgil e da sempre
impegnato sui temi soprattutto dell'occupazione. Il capogruppo dei Ds avrebbe
fatto assumere giovani nelle due aziende, la Sensitec e la Printec, realizzate
da un gruppo di imprenditori tedeschi e turchi nell'area industriale di
Corigliano Calabro, il centro dell'alto Jonio cosentino in cui risiede lo stesso
Pacenza. Aziende che avevano ottenuto finanziamenti comunitari per sei milioni e
mezzo di euro anche grazie, sempre secondo l'accusa, all'interessamento dello
stesso Pacenza, che all'epoca, però, era un consigliere regionale di minoranza.
La Sensitec e la Printec, tra l'altro, malgrado il forte sostegno finanziario
ricevuto, non hanno mai avviato la produzione. Pacenza, secondo i magistrati,
avrebbe anche organizzato dei finti colloqui selettivi per i giovani che
aspiravano ad essere assunti dalle due aziende, colloqui che si sarebbero svolti
nella sede di Corigliano Calabro dei Ds, e si sarebbe anche impegnato a
favorire, presso gli organi regionali competenti, le domande di finanziamento
delle società che avrebbero dovuto realizzare i due insediamenti industriali. I
giovani selezionati, sempre su interessamento di Pacenza, avrebbero anche
partecipato a corsi di formazione professionale pur non essendo in possesso dei
requisiti previsti dal bando pubblico di ammissione. Sulla regolarità e
sull'effettivo svolgimento dei corsi di formazione sono in corso, tra l'altro,
specifiche attività investigative.
ALTRA TRUFFA NEL LAZIO PER 11 MILIONI DI EURO LEGGI