CON UNA LETTERA OSPITATA IN EVIDENZA NELLA RUBRICA DEL CORRIERE DELLA SERA DI MARIA LATELLA SUL RUOLO DEL SINDACATO "FILOGOVERNATIVO" E DEL COMUNE NEGLI APPALTI SOCIALI ROMANI, SI E' APERTO SULLO STESSO QUOTIDIANO UN INTERESSANTE DIBATTITO CHE HA VISTO INTERVENIRE LA CGIL FP, UN PENSIONATO DI UNA CASA DI RIPOSO, IL DIRETTORE DEL V° DIPARTIMENTO E UN DIRIGENTE DI LICEO IN PENSIONE. RIPORTIAMO DI SEGUITO TUTTO IL CARTEGGIO (PARTENDO DALL'INTERVENTO PIU' RECENTE) A BENEFICIO DI TUTTI GLI INTERESSATI.
Dal Corriere della Sera del 27 luglio 2006
QUANDO IL SINDACATO "POTENTE" DIVIENE MEZZO DI DISCRIMINAZIONI E MALAFFARE:
LA TESTIMONIANZA DI UN DIRIGENTE SCOLASTICO.
L’intervento della segreteria FP Cgil Roma e Lazio (corriere Roma- 11 luglio) è rassicurante e fa ben sperare anche se, al momento, appare di gran lunga più verosimile la denuncia del sig. Ciardulli. Ma il nobile intento perseguito da Fp Cgil mi coinvolge e, a valle di una lunga esperienza di Dirigenza scolastica, diviene cogente una qualificata conferma del sistematico ripetersi di illeciti “favoritismi” a vantaggio di qualche singolo soggetto, in totale spregio dei diritti dei cittadini e dei lavoratori dei servizi pubblici. In nove anni di Direzione di uno stesso Liceo ho infatti assistito all’ininterrotto conferimento di prestigiosi e ben remunerati incarichi (corsi di formazione docenti, commissioni di concorsi pubblici), nonché di frequenti borse di studio all’estero e di seminari residenziali ben oltre i limiti consentiti, sempre ed esclusivamente alla stessa docente (delegata di un “Sindacato filogovernativo”), nonostante una sequela ininterrotta di esposti e denunce a suo carico per scorrettezze verso gli alunni, e non pochi provvedimenti per assenze ingiustificate dal servizio. E per l’impegno profuso nel rispetto dei diritti e dei doveri ho dovuto far fronte ad ogni sorta di ritorsioni e perfino ad un procedimento giudiziario per asseriti e non veri “comportamenti antisindacali”, promosso dal predetto sindacato ed assecondato dall’Amministrazione protrattosi per 8 anni e conclusosi un anno dopo il mio pensionamento con il totale rigetto delle pretese sindacali: il tutto con consistenti oneri a carico dell’erario e, quindi, del contribuente! Ma non basta. Dopo l’accertamento di una “assenza per malattia” utilizzata per lo svolgimento di altre attività (anche lavorative e remunerate) e dopo che l’Amministrazione si era riservata l’attivazione del conseguente procedimento disciplinare che avrebbe precluso l’accesso a determinati incarichi ed a concorsi per posti di livello superiore), la stessa docente è stata subito gratificata di un ambitissimo incarico pluriennale di docenza all’estero e dell’ammissione al Concorso per Dirigenti scolastici bandito due anni fa ed attualmente in corso tra ambiguità e reticenze.
Lettera firmata
Dal Corriere della Sera 11 luglio 2006 cronaca di Roma pag. 8
ASSUNZIONI AL COMUNE
Il parere della Cgil
Abbiamo letto
la recente nota di
Domenico Ciardulli, e
l’intervento del dottor Alvaro, Direttore del Dipartimento V Comune di Roma.
Il signor Ciardulli denuncia la presenza, nel settore nel quale lavora, di un
non meglio identificato «sindacato filogovernativo», coinvolto in uno scambio di
favori. Lo fa a partire dalla insoddisfazione professionale per in inquadramento
molto al di sotto di quelli che sono i suoi titoli...
La Fp Cgil ha posto questo, come altri temi che riguardano la professionalità e
le condizioni di lavoro nel settore dei servizi alla persona, al centro del suo
impegno e del suo agire. Non possiamo non chiedere al sig. Ciardulli, nel suo
interesse e di quello dei lavoratori, e anche nell’interesse di veder
riconosciuto e rispettato il lavoro che fa il sindacato, che su questioni così
importanti non faccia sconti a nessuno e metta chi è interessato alla tutela dei
diritti dei cittadini e dei lavoratori dei servizi pubblici, nelle condizioni di
intervenire, noi abbiamo fatto e continueremo a farlo in presenza di fatti e
circostanze precise. Altrimenti dobbiamo credere che le sue osservazioni siano
un comprensibile sfogo per una condizione professionale insoddisfacente, del
tutto inutile e forse anche dannosa, se si vuole determinare un cambiamento.
Donatella Crescenzi
Segreteria Funzione pubblica Cgil Roma e Lazio
LA RISPOSTA A DONATELLA CRESCENZI INVIATA ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA
Domenica 11 giugno 2006
SUL CORRIERE DELLA SERA CRONACA DI ROMA
COMUNE DI ROMA E ASSUNZIONI: "DO UT DES" TRA POLITICA E SINDACATI: TUTTO VERO?
Cara Maria Latella,
ho letto un interessante articolo di Lisa Bartoli sui
lavoratori sottoinquadrati rispetto al titolo di studio. Vorrei fare alcune
considerazioni in base alla mia esperienza. Faccio parte anch’io di quei 3
milioni e 700mila italiani: pur avendo 2 titoli di laurea e un master
spendibili nel sociale corrispondenti al 7° livello, svolgo a Roma in una
cooperativa sociale il ruolo di assistente (4° livello). Oggettiva
difficoltà dell’azienda? No, perchè la cooperativa ha acquisito molti
servizi dal V° Dipartimento del Comune ed ha assunto nuovo personale di
varie qualifiche superiori. Credo invece si tratti di una forma moderna di «closed
shop», pratica usata ai tempi di Taylor (1856-1915): assunzioni e promozioni
(e «sbarramenti») condizionate dall'ufficio appaltante e dal «sindacato
governativo locale». Non si spiegherebbero altrimenti le relazioni di
parentela o le conoscenze «strette» tra persone assunte nella cooperativa e
funzionari del V° Dipartimento. Così come altre provengono da attività nel
«sindacato governativo». Sia chiaro: tutti hanno il diritto costituzionale
alla migliore occupazione senza distinzione di sesso, età o altro. Ma per me
si tratta di un’organizzazione scientifica del lavoro basata sull'uso
strumentale del danaro pubblico finalizzato ad un «do ut des»: più servizi
in appalto in cambio di ubbidienza, sistemazione e promozione di parenti e
amici, utili poi nelle elezioni e nel tesseramento sindacale. Data tale
situazione non sorprende che i Nas, intervenuti in una struttura comunale
per anziani, abbiano trovato falle enormi nell’igiene e sicurezza, dovute
per me a tale felice connubio tra ente appaltante, coop appaltatrici e
«sindacato governativo».
Domenico Ciardulli
SABATO 10 GIUGNO 2006 E' STATO CHIESTO AL SINDACO VELTRONI, VIA FAX AL N° 066784239, UN INCONTRO PER ILLUSTRARGLI NEI PARTICOLARI LA SITUAZIONE, PER PARLARE DI ETICA DEGLI APPALTI NEI SERVIZI DEL V° DIPARTIMENTO E PER FAR CESSARE I LICENZIAMENTI NELLE COOPERATIVE SOCIALI.
Dal Corriere della Sera 28 giugno 2006
COMUNE Dubbi sugli
appalti
Sono un pensionato di 79 anni che abita in una casa di riposo del Comune di
Roma ed ho letto la lettera di Domenico Ciardulli del 11 giugno scorso su
ipotetici scambi di favori negli appalti dei servizi.
Vorrei solidarizzare con Ciardulli e segnalare con l'occasione un altro
episodio: circa un anno fa, hanno portato nella casa di riposo nuovi armadi
che sono alti circa tre metri e nessuno di noi residenti sa spiegarsi come mai
siano stati scelti armadi così scomodi per le persone anziane. Da dove
provengono? Non c'è stato comunque nessun sondaggio e consultazione
preventiva. Ma, ritornando alla questione delle assunzioni sospette sollevata
dal signor Ciardulli, a me sembra che il direttore del V° Dipartimento
scrivendo che «l'amministrazione si è attenuta scrupolosamente alle correnti
leggi», dia indirettamente per scontato il rispetto scrupoloso delle «correnti
leggi» sulle assunzioni e promozioni anche da parte della cooperativa. Ora
dico e mi chiedo: come fa lui ad esserne sicuro? Quante volte ha fatto fare i
dovuti controlli sul rispetto del capitolato e degli operatori? Se l'anno
scorso la Asl RmE ha fatto delle multe qualcosa vorrà dire oppure no? È
quantomeno insolita questa affrettata difesa di un'azienda appaltatrice la
quale, in teoria, dovrebbe avere una gestione del personale separata e
distinta da quella del Comune.
Omero Angeli
ANTEFATTO (RISPOSTA DI ALVARO)
ANTEFATTO (LETTERA SUGLI APPALTI)
RIPORTIAMO DI SEGUITO UNA FAVOLA PUBBLICATA SU DIVERSI SITI NEL MARZO 2005
Il lago dei cigni
Data: 02.03.2005
Una favola (realmente accaduta?) adatta a tutti in
particolare agli operatori sociali
C’era una volta una grande famiglia di Cigni che abitavano in due laghi, uno
piccolo in collina e uno grande nella vallata.
In quello piccolo in alto, nuotavano i Cigni manager, benestanti, belli e
palestrati, che comandavano, mentre nel lago più grande posto a valle ci stavano
mille cigni e cignette che faticavano giorno e notte per guadagnarsi da
mangiare.
Una notte d’estate, i Cigni manager si trasformarono in brutti anatroccoli e,
dopo una lauta cena al ristorante assieme alla banda di “Gigia”, aquila
proprietaria della regione, scesero al lago dabbasso per sorprendere un cigno
lavoratore anziano che non solo voleva lavorare di meno ma aveva anche il vizio
di cantare durante il lavoro.
I CapiCigni, dopo la loro ispezione notturna, cacciarono via dal lago il vecchio
Cigno canterino e lo ridussero alla fame cosicché nessun altro si facesse venire
le strane idee di abbassare il ritmo di lavoro e di voler cantare o rivendicare
pranzi più gustosi.
Non tutto però filava per il verso giusto perché il grande lago che stava a
valle era un pò inquinato e l’Autorità ambientale, per uno strano gioco del
destino, faceva ispezioni e contravvenzioni ai CapiCigni e all’aquila Gigia.
Inoltre la scontentezza serpeggiava nell’animo di alcune cignette con la schiena
stanca e provata dal carico di lavoro.
Lo si vedeva dal numero di malattie, dai casuali incidenti in viaggio o
infortuni domestici, dalle domande di trasferimento ad altri servizi di lago.
Allora i CapiCigno decisero di rivolgersi di nascosto al Sindacalista potente e
inciucione, ex cigno diventato falco, perché facesse l’assemblea sindacale
davanti al GranCapoCigno e convincesse tutti i cigni e le cignette “buone” a
stare lontano dai cigni cattivelli e a mangiare contente la stessa minestra per
non essere anche loro buttate dalla finestra.
Ma la favola è a lieto fine perché tutti i cigni e le cignette presero coscienza
che non era un bene per loro fare turni di 14 o 17 ore di seguito o rinunciare
al riposo settimanale per avere meno di mille euro al mese, e che potevano
godersi un po’ di più la vita, rispettare la propria salute, rivendicare uno
stipendio migliore e soprattutto non avere più paura di pensare e cantare.
Fu così che molti di loro, dopo la riunione con il gran CapoCigno e il potente
Sindacalista falco-inciucione, si unirono alla grande cena dei paperi e delle
papere di altri laghi il 1 marzo alle ore 20.30 a via Baldassare Orero n. 69/71
e andarono poi, in tanti, Sabato 5 marzo alle ore 9.30 all’Assemblea cittadina
di tutti i volatili di lago, in Piazza delle Vaschette 100 presso la sala 11
dell’Università Lumsa a Roma.
1 marzo 2005
Coordinamento Cittadino Operatori Sociali (Cocittos@virgilio.it)
Via Appia Nuova 357 Roma riunioni ogni giovedì sera alle ore 21.00