MUNICIPIO XIX SCAMBI EMAIL SULL'EFFICACIA DELLA RETE DEI COMITATI

Ex Lavanderia <lavanderia@diciannovesima.net> ha scritto:                                             (  LEGGI COMUNICATO STAMPA EX LAVANDERIA )

Cari tutti, Io credo nel valore fondamentale dell'esperienza come strumento di apprendimento. Non che basti. La storia non insegna di per sé. Ma senza riflettere sulle esperienze neanche si va lontani.

Caro Ermanno, io ho troppa esperienza di confronto,scontro con la politica da aver capito da tempo come funziona. Sono bravi e sono forti, hanno il potere economico e quello politico, hanno la possibilità, soprattutto, di annullare l'etica dalla loro visuale. Questo più d ogni altra cosa li fa forti. Non necessitano di coerenza, noi si. Non devono argomentare perché possono mentire. Noi no. Se illusione c'è stata è stata quella di pensare che la forza delle ragioni possa in sé determinare dei cambiamenti.
Non è così, non lo è mai stato. In alcune discussioni della Rete, mi sembra che questo sia stato l'equivoco in cui alcuni sono caduti, in assoluta buona fede.
Voglio dedicarti e dedicarvi la frase che è scitta sulle tessere della Ex Lavanderia, parlano del manicomio ma secondo me, sono profetiche (visto che sono state scritte oltre 30 anni fa) e universali: 
« L'importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile può diventare possibile. Dieci, quindici, venti anni addietro era impensabile che il manicomio potesse essere distrutto. D'altronde, potrà accadere che i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi ancora di prima, io non lo so! Ma, in tutti i modi, abbiamo dimostrato che si può assistere il folle in altra maniera, e questa testimonianza è fondamentale. Non credo che essere riusciti a condurre una azione come la nostra sia una vittoria definitiva. L'importante è un'altra cosa, è sapere ciò che si può fare. E' quello che ho già detto mille volte: noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo vincere. E' il potere che vince sempre; noi possiamo al massimo convincere. Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare.» 
Franco Basaglia
  
Io continuo a credere che solo attraverso un patto di "mutuo soccorso" tra chi non è disponibile ad accettare l'esistente sia l'unica forma possibile. In questo senso abbiamo aderito ala Rete e, se vi è l'intenzione di continuare questa esperienza, siamo ben disponibili.
Ma la nostra scelta di fondo è tutta "politica" nel senso buono del termine. Una società senza la "buona politica", senza la capacità di immaginare, combattere, progettare, condividere, è una società morente. La politica ufficiale ha smesso di fare il suo mestiere, da tempo, ha scelto la strada della "modernità", ha ceduto l'immateriale, il simbolico, il bisogno "primario" degli uomini e delle donne che è "credere". Cioè ha ceduto l'anima. Non ne ha colpa "omer simpson", che riduce la sua esistenza ai braccioli della poltrona. Non ne ha colpa, egli è un esito, non una causa. Solo su questo, Ermanno, non posso condividere la tua rabbia.
Io non potrò mai sapere come sarebbe M.Mario se le energie che ho messo, ad esempio, sul sogno basagliano di aprire "davvero" i cancelli del manicomio, se le energie che in 12 anni vi hanno messo centinaia e centinaia di persone avessero trasformato la realtà, se fossimo riusciti. Ma la colpa non è di chi si è ritirato, di chi ha ceduto, di chi si è fatto incantare dalle sirene della "concertazione". Mi spiace per loro, ma non gli attribuisco la colpa.
La colpa è dei Morassut, del Veltroni, dei Bettini, dei Pomponi. Di quelli che hanno agito per ridurre il portato di quelle pulsioni e di quei bisogni.
Ulisse si legò al tronco della nave e la spuntò. I marinai che saltarono furono vittime. La colpa fu di Nettuno, di chi cioè detiene il potere e lo usa con l'arbitrio e la ferocia. 
E, per quanto mi concerne, io vorrei continuare a combatterli, con il massimo dell'intelligenza possibile (unica arma a mia disposizione). Perché? 
Per provare a vincere cioè a trasformare la realtà, oppure, se non vinco, per provare a ridurre il danno, oppure per fargli almeno pagare un prezzo, oppure per predispormi alla battaglia successiva, oppure perché è giusto.  Io spero che, a chi c'era, l'assemblea di martedì abbia detto qualcosa.
Probabilmente faranno del S.Maria ciò che vogliono, probabilmente convinceranno decine di microassociazioni a presentare decine di microprogetti, per far finta di aver fatto la partecipazione ed illudere qualcuno di prendersi un biscottino. Forse riusciranno a far credere davvero a chi non aspetta altro di crederlo che sta partecipando davvero.
Forse avverrà tutto questo.  Ma hanno tremato. Per un pomeriggio hanno tremato, scuri in volto, hanno visto vacillare, per un attimo, la loro sicumera, la loro convinzione di poter avere tutto: gli obiettivi ed il consenso. Ed ogni volta che sanno di dover avere a che fare con la Ex Lavanderia, un po' tremano, devono prepararsi al meglio, devono studiare l'artificio, l'imbroglio, il trucco che li può salvare. E' poco?, è tanto?. Non lo so. Ma per me 50 persone, in quella assemblea, prevalentemente giovani, venuti per noi e con noi a guardare spavaldmente in faccia il potere, a non averne né timore né paura, né ossequianza, eppure, neanche a gridare rabbie inutili e disperate.  Per me è un miracolo e mi riempie di gioia.
 
Se tremi per l'indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello. (Che Guevara) 
Massimiliano

 

Domenico Ciardulli <comiromanord@yahoo.it> ha scritto:

Ringrazio Ermanno che con la sua risposta dimostra sensibilità e voglia di confronto.
Mi dispiace solo che parla a nome e su delega di "tanti amici" che si sarebbero offesi, come se questi amici non avessero voce propria per poter parlare e confrontarsi.
Raccolgo l'invito di Ermanno e correggo il tiro: la mia non è una critica alle persone delle quali la maggior parte è in buona fede e fa quel che può. Certo, in varie parti della città ci si è svegliati all'ultimo minuto, e cioè solo quando sono stati toccati interessi stretti legati alle proprie abitazioni (antenne di fronte, gassificatore, complanari, allargamento raccordo, finti art. 11 ecc ecc). Ma , a scanso di equivoci, preciso ad Ermanno che io parlo di metodo.
Come tu mi confermi, i politici, per poter fare i propri comodi, contano sull'"oppio" del telecomando TV, con il quale i cittadini "si chiudono" in casa. Ma, purtroppo,  contano anche su quei gruppuscoli di cittadini potenziali "rompiscatole" ai quali dare qualche contentino specifico per farli stare buoni e averli amici anche in vista delle prossime elezioni (penso ad esempio, a Palmarola con il centro polivalente oppure a Casalotti, alla Giustiniana, dove gli "oligarchi di quartiere" sono, secondo me, una vera e propria succursale dei partiti). I cittadini attivi che puntano al cambiamento della qualità della vita, piuttosto che ingraziarsi e interloquire con consiglieri e assessori, dovrebbero a mio avviso lavorare proprio sul "torpore" dei propri concittadini, avendo a cuore più la partecipazione diretta, la crescita di spazi aperti al protagonismo e alla creatività di tutti, piuttosto che al tesseramento passivo, anche se questo è più faticoso e meno gratificante di andare al ministero o nello studio di Lazzara.
(Il comitato di Torrevecchia per la viabilità, ad esempio, mi sembra dimostri un approccio bifronte che va in questa direzione). In ultimo, credo che il vizio di questo metodo consista proprio in questo sentirsi gruppo delegato, elitario, che "capisce di più", e che "tanto la gente non partecipa". Io penso che gli episodi degli operai morti nelle acciaierie di Torino o delle sedicenni uccise negli ospedali risentono proprio di questo fenomeno. Anche lì, sindacati, sindacalizzati e associazioni di tutela hanno fatto solo lavoro verso "l'alto", coltivando incontri nelle stanze del potere, invece di promuovere e coltivare il "risveglio" di operai e di utenti dei servizi.
Spero di aver chiarito. Ci vediamo probabilmente alle riunioni al S. Maria.
Intanto porgo un augurio a tutti per le imminenti festività.

Mimmo

Cuppoletti Marco ha scritto:

Caro Ermanno,
            trovo soltanto adesso un momento per scrivere alcune  riflessioni su quanto hai scritto qualche giorno fa sperando che possa essere
 un contributo a costruire e rilanciare il collante della rete che a  mio modesto parere e' il vero valore aggiunto alla nostra azione che,
 voglio dirlo forte e chiaro e' un impegno che fa onore a tutti quelli  della rete che ho conosciuto, ore e ore di impegno personale di tempo
 sottratto alla famiglia, agli interessi personale pur di dare un contributo.
Cosa ci aspettiamo? il sostegno dei nostri concittadini...ma dai...non  siamo ingenui per favore.
C'e' solo il fatto che probabilmente se non ci fosse il nostro impegno  non ci sarebbe nulla..e basta!

Personalmente sono stato sempre disincantato rispetto a quello che  possono fare i politici di turno; non sono affidabili e millantano credito.

Credo nel contempo che pure noi abbiamo fatto errori di metodo sin dall'inizio. Voglio dire che un errore e' quello di scendere nel dettaglio tecnico
 delle cose, cosi' si e' sempre attaccabili, ci sara' sempre qualcuno che  puo' dire che la nostra proposta e' discutibile.
Certo mi rendo conto che la tentazione e' forte, molti di noi poi hanno  una estrazione professionale tecnica e se serve possiamo proporre
 consulenti.

Dobbiamo invece svolgere con la rete un ruolo politico. la rete volenti o nolenti e' un soggetto politico e quando dico politico lo dico non
 pensando certo ai partiti.

La manifestazione al fermi e' stato un successo, poi ci siamo fatti illudere di poter discutere il dettaglio e li abbiamo perso.

Io credo che almeno per adesso dobbiamo guardare in faccia la realta'..lo svincolo del GRA e' finito e nessuno lo cambia.

ma ci sono ancora temi allo stato embrionale che si possono e si debbono affrontare ma con una battaglia politica non portando modifiche ad un
 progetto. e poi del resto diciamolo in confidenza, quanti nostri concittadini sanno davvero cosa stiamo facendo? abbiamo un problema di comunicazione da
 risolevere prima di tutto..
aspetto i vostri commenti

saluti marco 

Ermanno Caruso  ha scritto:

Caro Mimmo,
sono rimasto dispiaciuto delle considerazioni che fai.  Hai ragione sulla delusione per i risultati; a questi, aggiungi il "sentirsi soli", abbandonati dai nostri concittadini, pronti a sbattere la porta di casa, impugnare il telecomando e a lasciare fuori ogni problema sociale, magari "aggiustandosi" la coscienza dicendo che "la politica è così...".
Non crediamo più che il problema della Trionfale sia un problema? Che non lo sia pure quello del S.Maria della Pietà?....va bene, rispetto ogni opinione, ma sono sicuro , purtroppo, che, volenti o no, dovremo in un futuro molto prossimo "sbattere" il muso su situazioni non più sopportabili col semplice "sbattere la porta di casa e con l'uso del
telecomando".
Ci sono addosso questioni molto più gravi della Trionfale & C....la sicurezza, il lavoro, i salari, le pensioni, la libertà... Grazie Mimmo, non avevo certo bisogno dei tuoi cattivi apprezzamenti per domandarmi se vale la pena continuare....magari ci fossero altri cittadini pronti "/ad autoinvestitisi e che coltivano prevalentemente il rapporto con presidenti, personaggi politici e di partito/" come tu dici.
Per quanto mi riguarda, tuttavia, non mi sono autoinvestito: mi hanno spinto, forse per le mie caratteristiche di "guerriero ciociaro" i miei amici Volontari di S.Francesco, di cui faccio parte e alle cui attività esclusive di carità vorrei tornare, dimenticando tutte le piccolezze che ho visto in queste vicende.
Non so se sbatterò, presto, anch'io la mia porta dicendo "/che la politica è così.../", non so se il mio animo, però, me lo consentirà lasciandomi in pace, ma di sicuro non terrò in alcun conto quello che hai detto, offendendo anche tanti amici che lavorano per la "POLITICA" *gratis*, senza alcun secondo fine.
Spero tanto di aver mal interpretato il tuo pensiero e che tu possa correggere il tiro.
Un caro saluto a tutti
ermanno


Domenico Ciardulli ha scritto:
>
> ALLA Sezione MUNICIPI del sito www.ciardullidomenico.it  : trovate una lettera al Ministro  di Pietro (inviatami da Ermanno per la pubblicazione) che fa emergere
> l'illusione-delusione dei comitati territoriali che si sono rivolti a  Di Pietro per il problema dello svincolo GRA Trionfale.
> A quanto pare, residuano sul territorio del Municipio XIX, in molti  aderenti ai comitati, le vecchie abitudini di concepire la
> cittadinanza attiva, non come lavoro di sensibilizzazione e  allargamento della partecipazione dal basso, ma come stabilizzazione
> di gruppi elitari oligarchici autoinvestitisi che coltivano  prevalentemente il rapporto con presidenti, personaggi politici e di
> partito, restando il più delle volte con un pugno di mosche (ricordo  la frequentazione di commissioni consiliari e di segretari assessorili
> e capitolini per gli artt 11, puro tempo sprecato).
> La presenza di un assessore della Lista Di Pietro nel Municipio XIX ,  residente fuori zona, ex militante di Alleanza Nazionale, che in  passato avrebbe, secondo notizie telematiche  , barattato con le tessere l'assunzione della moglie alle Poste e che, dopo essere  stato trombato nelle liste comunali ha ottenuto da Lazzara un posto da
> Assessore (in base a quale "baratto partitico"? Presidente perchè non  ce lo dici!?).
> Oltre a questo fattore anche la vicenda della lettera anonima tesa a  screditare il consigliere Ortale e a farlo dimettere, per chissà quali  fini o vendette, dovrebbe farci riflettere e darci l'idea del merdaio  municipale in cui ci troviamo. E di quanto sia catastrofica l'idea di  costruire le attività dei comitati di quartiere sulla base di incontri  elitari nelle stanze della "casta" invece che su iniziative  assembleari e di rafforzamento della partecipazione.
>
> Buona domenica a tutti
> Mimmo
>
>
> */Ermanno Caruso /* ha scritto:
>
> Invio ai Comitati, ma anche ai simpatizzanti e ai web vicini, per una> larga diffusione, la nota dell'On.le Ego META, seguita al deludente
> incontro con di pietrino (così detto per le sue reali dimensioni
> morali...anche lui) e la sua pletora di collaboratori.
> Chi dovremo più invocare???...Li abbiamo finiti.....
> Che la forza sia con voi comunque! Saluti a tutti e buon natale
> ermanno
>

 

 

 

 

 

 

 

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