EZIO MASTRANGELO 40 ANNI, LASCIA UNA MOGLIE E DUE FIGLI DI 6 E 12 ANNI

MASSIMO ROMANO 46 ANNI, LAVORAVA PER LA RFI

SERVE UN INTERVENTO FORTE DELL'ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO E DELLA COMMISSIONE EUROPEA

IL TEMPO 16 novembre 2006

di FRANCESCO GUIDOTTI e ANDREA GALASSO

GIORNATA NERA PER GLI INCIDENTI SUL LAVORO

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Il Papa e Bertinotti (leggi)

Due operai a Monterotondo e a Tivoli hanno perso la vita mentre lavoravano rispettivamente su una linea ferroviaria e in una cartiera.

È morto sul tratto ferroviario compreso tra Roma-Settebagni e la stazione FS di Monterotondo Scalo Massimo Romano, 46 anni, nato e residente a Summonte (Avellino) mentre con alcuni colleghi stava effettuando lavori di manutenzione dei binari al km 24.500. Per cause tutte da chiarire è stato investito e ucciso dal treno passeggeri 21756 Roma-Fara Sabina. L'investimento alle 11.15 circa di ieri mattina con perfetta visibilità in una giornata serena. Subito dopo l'urto il macchinista ha bloccato il convoglio. Inutili i tentativi di soccorrere l'operaio. Sul posto sono accorsi carabinieri, funzionari delle FS e agenti del Compartimento di Polizia Ferroviaria di Roma-Tiburtino, che hanno effettuato tutti i rilievi mentre la salma è stata trasferita all'Istituto di Medicina Legale di Roma per l’autopsia. Difficile spiegare le cause dell'incidente considerando che la squadra lavorava con particolare attenzione su una linea ad alta frequentazione come la FM1, Fiumicino-Orte.

L’altra «morte bianca» invece, sempre ieri mattina nelle Nuove Cartiere Tivoli di Pontelucano, nel Comune tiburtino. Ha perso la vita Ezio M., 40 anni, operaio del frusinate, incaricato, per conto di un’azienda esterna, alla manutenzione dei macchinari. L’uomo, originario di Pico, nei pressi di Cassino, secondo una prima ricostruzione, sarebbe rimasto impigliato con una manica in una grande rotativa. Il macchinario avrebbe risucchiato e schiacciato prima il braccio e poi la testa dell’operaio. A nulla è servito il bloccaggio automatico della macchina né l’arrivo dell’eliambulanza. Sul posto sono giunti anche gli ispettori del lavoro, la Scientifica e la polizia di Tivoli. Sono ancora da definire, infatti, molti aspetti della dinamica. Non si sa se l’operaio stesse visionando il macchinario che ne ha causato la morte o stesse passando davanti alla rotativa rimanendo impigliato. «Una tragedia - spiega Sandro Gallotti, amministratore dell’azienda tiburtina - l’operaio era conosciuto in azienda in quanto veniva spesso con un altro collega per controllare i macchinari. Non ci risulta che stesse lavorando alla macchina. Ora il nostro pensiero va alla famiglia». Stesso pensiero dei lavoratori delle cartiere che domani riprenderanno l’attività più tardi, dopo un’assemblea in cui si proporrà una colletta per la famiglia dell’operaio. Ezio M. lascia una moglie e due figli, di 6 e 12 anni.


IL TEMPO DI FROSINONE

PICO — Incidente sul lavoro a «Le nuove cartiere di Tivoli», muore un operaio di Pico. La disgrazia si è consumata ieri mattina alle 9.30. Ezio Mastrangeli, 40 anni, dipendente della CMA Srl di Cassino, una ditta di manutenzione, stava lavorando su una rotativa quando è rimasto impigliato con la manica del camice nel macchinario che ha tranciato prima il braccio e poi la testa. Un incidente terribile che ha lasciato nello sconforto più totale i compagni di lavoro che per primi hanno bloccato la rotativa. Ma ormai era troppo tardi Il quarantenne era già morto stritolato da quel macchinario infernale. Ezio Mastrangeli lascia la moglie e due figli un maschio ed una femmina, di sei e dodici anni