Apriamo questo articolo con un commento che, nel mese di marzo 2015, è stato scritto sul blog di un cittadino di Napoli dopo la visita di papa Francesco : “Ci hanno detto per anni che le strade di Napoli non si potevano asfaltare per mancanza di soldi… Che non si potevano asfaltare perché i “cazzimbocchi” sono parte integrante della storia della città.
Interpellanze parlamentari, migliaia di cause di risarcimento danni al comune, anni ed anni di discussioni in consiglio comunale, con il risultato che alcune strade di Napoli sembravano da poco bombardate dagli americani. Poi viene il Papa Francesco ed in due giorni bloccano tutto e coprono con un velo d’asfalto le strade di Napoli. Francè…. vien chiù spiss…”
A Prato il 30 ottobre 2015 “per sistemare il percorso che papa Francesco dallo stadio a piazza del Duomo e viceversa, diverse squadre di Asm Servizi sono state al lavoro per coprire le buche, sistemare il tappeto di asfalto, pulire i marciapiedi, ordinare le alberature e rimuovere le fioriere. Un maquillage completo che si è concentrato anche nella zona compresa tra viale Piave e piazza della Stazione. All’opera una scala aerea per le alberature e mezzi dotati di sistemi di elevazione per la rimozione delle fioriere.” (notiziediprato.it)
A dir la verità, quello che vorremmo avvenisse a Ottavia non è un “miracolo” di Papa Francesco ma il ripristino della normalità nella gestione del “bene comune”. Nel titolo abbiamo scritto un auspicio, non sappiamo se le amministrazioni locali abbiano previsto interventi di bonifica e di manutenzione in vista dell’arrivo del Pontefice nel pomeriggio di domenica 12 marzo 2017.
Il quartiere di Ottavia-Lucchina, in effetti, avrebbe bisogno di una maggiore attenzione degli amministratori e non di un “tocco sacro papale” Sarebbe opportuno limitare l’invadente e insidiosa “speculazione cementizia”, migliorare l’illuminazione pubblica e la cura di certe strade e marciapiedi, limitare sorgenti inquinanti come tralicci elettrici e le tante antenne per la telefonia mobile che crescono come funghi anche a ridosso di scuole, cinema e parrocchie.
Ad esempio, via Vivi Gioi, e non solo, è una distesa di immondizia ai margini stradali. La targa di marmo della via è spezzata ed è rimasta da mesi per terra.
Il fondo stradale di via Camilla Ravera, dietro la parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, è un percorso accidentato da buche e dossi pericolosi. Dietro al centro commerciale e al cinema, adiacente alla stessa Parrocchia che accoglierà il Papa domenica 12 marzo, domina una piazza-anfiteatro lasciata al degrado e all’incuria.
In quello spazio doveva sorgere la piazza pubblica che il costruttore del Gulliver doveva cedere al Comune di Roma ma tutto è abbandonato dai primi anni del 2000 perché il costruttore è fallito e le fidejussioni a garanzia di quelle opere non sono state escusse, cioè incassate dal Comune. Pertanto, da allora, la situazione del degrado è andata sempre peggiorando, così come si può vedere.
Al degrado si sono aggiunte altre situazioni di rischio: la prima è la gru della costruzione che è rimasta abbandonata da circa 10 anni senza una messa in sicurezza e questo ha generato molta preoccupazione tra i cittadini che hanno denunciato più volte questa situazione di pericolo.
La seconda è il parcheggio interrato dove si sono accampati dei senzatetto con un sistema di illegalità diffusa. Un anno fa, in quel parcheggio interrato, sono state ritrovate le reliquie di Santa Maddalena di Canossa che erano state trafugate nella parrocchia adiacente. Le scale interrate e seminterrate del grande parcheggio commerciale non sono sicure perché non sempre adeguatamente agibili a causa di rifiuti.
Una terza situazione di rischio: Basta stazioni radio base! Il terrazzo del centro commerciale e del cinema stanno diventando una giungla di antenne che mentre rappresentano una seria fonte di inquinamento elettromagnetico a danno dei cittadini costituiscono nello stesso tempo una fonte di profitto per la proprietà. Ed è paradossale che si incassino decine di migliaia di euro dai gestori di telefonia mobile e si trascurino una corretta e adeguata manutenzione e pulizia delle pertinenze del Centro.
In ultimo vogliamo citare i locali della stazione FL3 della stazione di Ottavia che dopo un periodo fiorente di iniziative culturali aperte al territorio sono stati di nuovo chiusi e sono tornati allo stato grigio e cupo di 4 anni fa, sembra quasi un “obitorio”. Non si comprende quale siano le intenzioni future di Rete Ferroviaria italiana. Sarebbe a nostro avviso un bene per il quartiere che i locali venissero concessi nuovamente ad associazioni culturali del territorio per realizzare attività sociali senza fine di lucro.
Sarà questa la volta buona? La visita di Papa Francesco sensibilizzerà il Prefetto e la Sindaca? Ci auguriamo che le autorità intervengano in modo tempestivo con un’azione straordinaria, anche con ordinanze di ingiunzione al privato per il ripristino della sicurezza pubblica e del decoro. E non lo chiameremmo “miracolo” dovuto all’arrivo del Papa perché basterebbe la volontà di una buona amministrazione per riqualificare questa parte di un quartiere molto bello che è il Piano di zona Lucchina, per far tornare a splendere uno spazio che doveva e deve essere pubblico e non abbandonato al degrado totale.
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