E’ vero che nel carcere di Rebibbia sono solo 4 bambini su 16 ad avere bisogno di un servizio di trasporto verso un asilo nido in zona Tiburtina. Questo non attenua ma aggrava la situazione perché rappresenta un fattore discriminante.
Sconvolge il fatto che, a causa della presunta mancanza di di 30mila euro per finanziare il servizio, non si voglia neanche trovare una soluzione alternativa meno costosa, un’auto adeguata, un pulmino che li faccia “evadere” dal carcere ogni mattina per respirare aria di libertà e di integrazione, come è diritto e interesse “superiore” di ogni minore, anche se figlio di persona detenuta.
La denuncia di tale inadempienza proviene dall’Associazione “A Roma Insieme” fondata da Leda Colombini il cui impegno sociale e politico ha permesso ai bambini di uscire dal carcere per frequentare una scuola. Una conquista reale di civiltà a livello nazionale.
Se possiamo aiutare anche solo un bambino a vivere una vita normale perché non farlo?
Davvero dobbiamo credere che la politica locale e il ministero della Giustizia non trovino i soldi per un servizio di trasporto vitale per 4 bambini che vivono in carcere? Davvero dobbiamo credere che il Comune non trovi i soldi per l’assistenza a bambini e ragazzi disabili nelle scuole?
Qualcosa non torna quando vediamo impegnare milioni di euro per servizi inutili appalti di manutenzione delle strade rivelatisi impregnati di corruzione. Dopo aver visto pensioni d’oro, stipendi d’oro, vitalizi regionali, opere incompiute, appalti impregnati di corruzione, fanno venire i brividi le dichiarazioni che imputano alla mancanza di poche migliaia di euro al mese il blocco di un servizio di trasporto o di assistenza di bambini in difficoltà.
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