
2001, 2011, 2014. 2018: quasi venti anni di inchieste giudiziarie su reati di violenze, su disastri e omicidi colposi…
In questo ferragosto piovoso il pensiero commosso e solidale degli italiani è rivolto di nuovo alla bellissima città ligure colpita al cuore ancora una volta, la quarta tragedia in 20 anni.
Dopo l’ultima alluvione lo psichiatra e poeta arenzanese Angelo Guarnieri scrisse queste parole:
“Genova piange lacrime inconsolabili
E la notte sarà squarciata dai rimpianti.
La luna non ci aiuta questa notte.
Nel nero del cielo sono scoppi di luce abbaglianti.
E noi attoniti contiamo le colpe,
senza possibilità di assoluzione.
Per nessuno..”
Francesco Guccini ha cantato per esaltare sia la bellezza di Genova ma anche le brutture di alcuni tragici avvenimenti del 2001 che l’hanno ferita. Altrettanto sentimento lo troviamo nella canzone di De Andrè “Notti di Genova”.
Con queste due canzoni vogliamo sentirci vicino alle vittime di ieri e di oggi e alle loro famiglie.
“Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare respiro al largo, verso l’orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale, d’anima forte.
Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi, parole antiche e nuove sparate a colpi come da archibugi.
Genova, quella giornata di luglio, d’un caldo torrido d’Africa nera.
Sfera di sole a piombo, rombo di gente, tesa atmosfera.
…Ma poco più lontano, un pensionato ed un vecchio cane guardavano un aeroplano che lento andava macchiando il mare; una voce spezzava l’urlare estatico dei bambini….
La “salvia splendens” luccica, copre un’aiuola triangolare, viaggia il traffico solito scorrendo rapido e irregolare.
Dal bar caffè e grappini, verde un’edicola vende la vita.
Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita…”
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