
Ci sono farmacie in Campania senza più ossigeno.
Anche qualche ospedale, come si legge su alcune testate giornalistiche, avrebbero esaurito o stanno per esaurire le scorte.
L’appello di Federfarma invitava a restituire le bombole che le persone, in via precauzionale, tenderebbero a conservare in casa. La situazione più critica soprattutto in Campania, dove oltre al capoluogo è anche nel casertano che il reperimento sembra sempre più difficile. Circa 5mila, considerando che ogni farmacia ne aveva sette/otto a disposizione, le bombole distribuite.
A poco è servito l’impegno dei farmacisti che ne hanno recuperate diverse di persona né l’autorizzazione a vendere ossigeno liquido.
Anzi, la situazione è peggiorata a causa del mercato nero.
Allora che fare? Centinaia di bombole sono a disposizione delle associazione sportive di immersione subaquea.
Oggi in varie parti del paese, numerosissimi amanti dello sport marino e lacustre si sono calati sott’acqua con le loro bombole.
Se l’ossigeno diventasse una vera e propria emergenza e servisse ulteriore rifornimento per salvare vite allora, così come si stanno sacrificando palestre, piscine, teatri, cinema ecc, sarebbe comprensibile il sacrificio di tutte le associazioni di sport subaqueo e di tutti i singoli dotati di bombole e di scorte.

Sospendere ogni attività civile e sportiva subaquea e requisire le bombole per destinarle all’emergenza sanitaria
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