Mentre scriviamo abbiamo notizia di convocazioni per immissioni in ruolo sia a Milano che a Torino. Sono stati convocati, come è giusto che sia, anche i docenti rientrati in GAE tramite i ricorsi.
Noi riteniamo che non è più tempo di aspettare passivamente il proprio destino ma di agire per tutelare i propri diritti. Accade molto spesso che i risultati positivi, di cui tutti beneficiano, siano frutto dell’impegno civico e dell’attivismo di una piccola parte dei lavoratori della scuola.
Anche se al momento sembra in via di positiva risoluzione la questione dei diplomati magistrali inseriti con riserva, riteniamo opportuno pubblicare l’articolo che abbiamo ricevuto da una docente precaria nella giornata di ieri quando ancora sembrava tutto incerto tanto che un gruppo di insegnanti ha occupato l’Ufficio Scolastico di Milano (video alla fine dell’articolo).
“Manca pochi giorni al suono della campanella che sancirà l’inizio dell’anno scolastico per molti alunni della scuola primaria. Le varie operazioni che precedono l’inizio dell’anno scolastico vanno a rilento e ancora oggi non si conosce quale sarà il destino di migliaia di diplomati magistrali neo inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Questi insegnanti, precari storici, rimasti fuori dal piano di assunzione straordinaria attuato con la legge 107, poiché collocati per una erronea applicazione della legge in graduatorie che non consentivano loro l’accesso ai contratti a tempo indeterminato, dopo aver visto riconosciuto un diritto negato per anni,ora rischiano per una serie di inadempienze da parte dei vari uffici scolastici di veder sfumare il loro sogno anche questa volta.
Il consiglio di stato ha infatti la riconosciuto a questi docenti il diritto ad essere inseriti nelle GAE e dunque l’accesso ai contratti a tempo indeterminato e determinato conferiti sulla base di queste graduatorie ma alcuni tra i vari uffici scolastici italiani si dimostrano indifferenti alle varie pronunce positive ottenute dagli insegnanti impedendo loro di ottenere quanto gli spetta di diritto. Molti uffici ponendo in essere una sorta di ricatto, non danno esecuzione alle sentenze costringendo gli insegnanti a ricorrere ad un ulteriore giudizio di ottemperanza.
Il procedimento sembra ormai essere divenuto un cliché tanto che i vari studi legali che hanno seguito i ricorsi attraverso i quali gli insegnanti sono riusciti a veder riconosciuto il loro diritto propongono, nel momento stesso in cui si hanno le pronunce positive di richiedere il giudizio di ottemperanza. Questa pratica non solo appare un ulteriore lesione dei diritti ma ancor più grave è il fatto che tutto ciò renda ancora più instabile e difficile l’avvio dell’anno scolastico che dopo un anno di Buona scuola pare preannunciarsi tutt’altro che buono.
A questo proposito nella giornata di ieri un nutrito gruppo di insegnanti ha occupato la sede dell’ufficio scolastico provinciale di Milano dove sono stati ricevuti e successivamente si sono recati nella sede dell’ufficio scolastico Regionale della Lombardia dove però non hanno trovato nessuno disposto a riceverli. È dalla mera volontà soggettiva di questo ente che dipende il futuro di questi docenti i quali peraltro non intendono mollare la presa ed oggi saranno nuovamente sotto le finestre del palazzo di via Pola ad urlare la loro sete di giustizia.”
Leave a Reply