
Il cuore generoso della borgata Ottavia è stato grande fin dagli albori grazie all’opera di Padre Primo Fiocchi dell’Ordine dei Padri Camilliani che diede vita negli anni ‘ 50 al centro di accoglienza di Villa Primavera per ospitare i pazienti post tubercolotici dimessi dall’ospedale Forlanini e rifiutati dalle famiglie.
Le suore ancelle dell’incarnazione hanno portato avanti per mezzo secolo l’opera di accoglienza di persone fragili trasformando il centro sanatorio in casa di Riposo per anziani fragili e fondando la Clinica Salus, diventato distaccamento dell’ospedale San Filippo Neri, laboratorio di analisi e sito residenziale di riabilitazione.
Persino nei mesi scorsi, in tempo di coronavirus, la parte alberghiera di Villa Primavera che si affaccia su via Trevignano è stata luogo di quarantena per alcune decine di persone positive al Covid 19 che avevano problemi abitativi.
Ma nella bella narrazione storica del cuore generoso di Ottavia non possiamo non citare l’accoglienza che le suore “Ancelle dell’Incarnazione” hanno riservato dal mese di dicembre scorso a Jamil, un bimbo boliviano di 5 anni malato di leucemia, e ad Alessandra, la sua mamma.
Jamil è venuto in Italia dalla Bolivia accolto con amore nel quartiere di Ottavia.
Viene accompagnato periodicamente dalla sua mamma all’ospedale Bambin Gesù per sottoporsi al trattamento terapeutico con il quale i medici tentano di salvargli la vita.
Concludiamo con le parole di Suor Bruna: “E’ un bambino sensibile, intelligente e tanto caro e vederlo soffrire fa male al cuore. Ormai fa parte della nostra famiglia e e preghiamo il Signore che lo guarisca”.
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