
Premesso che riteniamo sia stata un’ottima cosa la decisione del primo cittadino di Roma di emettere l’ordinanza di chiusura delle scuole di “ogni ordine e grado”. Fin qui ha fatto, non bene, ma benissimo.
Altresì ha fatto benissimo la Sindaca a scrivere a tutti i presidenti e direttori di municipio al fine di compilare la “check list” e compiere monitoraggi su tutti gli edifici scolastici ed educativi di “pertinenza di Roma Capitale”.
Ma veniamo al dunque. Ordinare la chiusura delle scuole e attivare i municipi per la giornate del 31 ottobre e 1 novembre, richiamando, se necessario, il personale comunale in ferie o congedo, vuol dire che gli studenti e le loro famiglie rientreranno negli edifici scolastici mercoledì prossimo sicuri delle verifiche effettuate?
I dubbi che scattano automaticamente sulla decisione della Sindaca riguardano due aspetti:
1) La numerosità delle scuole in rapporto al personale tecnico dei municipi. E su questo problema strutturale non possiamo attribuirne alcuna responsabilità a Virginia Raggi. Ma è possibile il monitoraggio di tutte le scuole in 48 ore con il personale tecnico disponibile?
2) La competenza per gli istituti scolastici di secondo grado non è dei municipi ma dell’ente “Città metropolitana”, ossia della ex provincia di Roma. E non abbiamo visto o letto alcuna analoga sollecitazione ai responsabili degli uffici tecnici dell’ente “Città Metropolitana”.
Se, invece, questa sollecitazione, pur non comunicata alla stampa, ci fosse stata , allora potremmo dire che la sindaca (o i suoi collaboratori che l’hanno consigliata) non ha trascurato nulla.
Ma se le cose fossero andate diversamente e cioè non fosse stato allertato e mobilitato anche l’ente “Città Metropolitana” allora potremmo dire che nella giornata di mercoledì 2 novembre ogni dirigente scolastico degli istituti superiori, e gli stessi studenti, si sentiranno legittimati a protestare e a non entrare a scuola per la mancata verifica preliminare della sicurezza e agibilità post terremoto.
La logica dei ragionamenti vorrebbe, infatti, che, se per lunedì 31 ottobre è stata decisa la chiusura delle scuole a scopo preventivo di sicurezza e salvaguardia degli studenti, allora anche per mercoledì 2 novembre andrebbe prorogata l’ordinanza di chiusura negli istituti dove la verifica tecnica dell’agibilità non fosse stata fatta per motivi carenza di personale o per negligenza o dolo.
Aspettiamo chiarezza al riguardo visto che in ballo ci sono centinaia di migliaia di studenti, il loro diritto allo studio, il loro diritto alla salute e alla protezione della loro incolumità da parte delle istituzioni locali.
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