Sui lavoratori pubblici si applica l’articolo 18 e il licenziamento non può essere disciplinato dalla legge Fornero. E’ la Corte di Cassazione a intervenire in un ambito assai dibattuto con la sentenza numero 11868 della Sezione Lavoro.
Come l’ha presa Elsa Fornero?
Non sembra entusiasta perché ha detto che occorre porsi il problema della parità di trattamento tra settore pubblico e settore privato. Quindi deduciamo che, per l’ex Ministro del governo Monti, se è licenziabile il lavoratore del settore privato lo deve essere anche il lavoratore statale.
Come l’ha presa il Ministro Padoan?
«Non discuto la sentenza della Corte, l’art.18 appartiene a un mondo diverso» una norma che «appartiene al passato». Dunque il governo lavorerà per facilitare i licenziamenti anche dei dipendenti pubblici?
Ma la cosa paradossale del commentario successivo alla sentenza della Suprema Corte sono le reazioni “dissociate” di due esponenti della stessa maggioranza: il senatore PD Pietro Ichino e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Mettiamo a confronto alcune frasi tratte dalle rispettive interviste dei due personaggi politici, Ichino sul Corriere della Sera e Poletti su La Repubblica:
GIULIANO POLETTI: “La legge che abbiamo fatto sul mercato del lavoro, il Jobs Act, era chiarissima e noi lo abbiamo sempre detto che riguardava il settore privato e non il pubblico..” La sentenza della Cassazione di oggi fa riferimento all’art.18 addirittura pre-Fornero. Sono d’accordo con la ministra Madia su questo punto..” “..Se poi nella riforma nella Pubblica amministrazione ci saranno correzioni o meglio adeguamenti, questo non so dire, è una domanda che va rivolta al ministro Marianna Madia”
PIETRO ICHINO: “..Jobs act, non richiede alcuna norma ulteriore per l’estensione dell’applicazione al settore pubblico».
Quindi insiste, la nuova disciplina si applica ai dipendenti pubblici… Nella prima stesura del decreto 23 del 2015 c’era una norma che escludeva espressamente il settore pubblico dal campo di applicazione. Ma poi quella disposizione è stata tolta. Questo fa pensare che si sia voluto che per gli assunti nelle amministrazioni pubbliche dopo il 7 marzo 2015 la nuova disciplina del Jobs act sia pienamente applicabile” “..Da un quarto di secolo la tendenza è alla parificazione delle regole tra pubblico e privato. Sarebbe curioso invertire la rotta e introdurre una radicale diversità di trattamento. E poi l’applicazione del Jobs act ai dipendenti pubblici è l’unico modo per dare una prospettiva di stabilizzazione ai 500 mila precari del settore”…..”Finché ci saranno dei lavoratori inamovibili occorrerà una fascia di lavoratori periferici che portano tutto il peso della flessibilità di cui, in qualche misura, anche nel settore pubblico c’è bisogno. Mi auguro che anche i sindacati lo capiscano…”
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