
Due furti in 24 ore in due palazzine limitrofe, a 200 metri dall’abitazione della Sindaca.
E’ accaduto nei pomeriggi del 20 e 21 gennaio 2020 al tramonto.
Una delle due palazzine era stata presa di mira altre 2 volte.
Sembra che i ladri si siano arrampicati attraverso i tubi dell’acqua, o del gas, posti sui cortili interni per raggiungere le finestre.
Durante le feste, per due sabati successivi è stato oggetto di “visite” un altro condominio sito a qualche centinaio di metri di distanza (via Lucchina, 6).

Il 3 e il 4 gennaio scorso ignoti, intorno alle 23, avevano preso di mira le villette dietro al Centro Commerciale Gulliver e in una traversa di via Luisa Spagnoli. Prima ancora via Bottari, via Sedrina ecc ecc ecc (fonte social network di quartiere)
La violazione del domicilio da parte di malintenzionati è una brutta cosa, può ovviamente ferire profondamente l’integrità psicofisica delle persone offese.
La questione dei furti nel quartiere è abbastanza seria ma occorre sfatare tutte le fantasie che vengono costruite intorno al fenomeno, probabilmente a causa degli effetti emotivi che provocano sulle vittime o sulle persone che temono di subire la stessa sorte.
La rabbia o impotenza scatena, a volte, reazioni e commenti istintivi come, ad esempio, l’attribuzione impropria agli ignoti ladri di una nazionalità presunta o di un’identità presunta di “lavoratori dei circhi”, di “persone che si muovono con un furgoncino chiaro” o con una “volkwagen scura”.
Si tenta così di individuare ed esorcizzare la fonte delle proprie ansie.
Sono certamente utili i suggerimenti dati qualche tempo fa da Confedilizia:
“LA SEGRETERIA TELEFONICA Evitare di pubblicizzare troppo le assenze. Se si ha una segreteria telefonica, è opportuno non registrare messaggi dal tono vacanziero: meglio il classico “Momentaneamente non siamo in casa” oppure “Questa è una segreteria. Potete lasciare un messaggio”
SOCIAL NETWORK Se utilizzate un social network, quale Facebook, non date notizie delle vostre assenze.
LA POSTA In mancanza del portiere o di un suo sostituto, lasciare le chiavi di casa ad un parente o ad un amico fidato, che possa passare di tanto in tanto a ritirare la posta e i giornali (il cui accumulo denota l’assenza dei destinatari) e a controllare che tutto proceda per il verso giusto. Anche l’accumulo di materiale pubblicitario nelle cassette postali è una spia dell’assenza del proprietario di casa, ma la cosa – come la magistratura ha già stabilito – si può impedire collocando sopra le cassette stesse un cartello con la scritta “E’ vietato lasciare materiale pubblicitario” (se tutti sono d’accordo, in caso di comproprietà) oppure indicando il divieto sulle singole cassette (se vi sono differenti opinioni).

IL TAPPETINO Specie negli immobili in condominio e sempre in mancanza di un portiere, bisogna stare attenti ai comportamenti di coloro che svolgono le pulizie di androni e di pianerottoli degli stabili. Infatti, qualche pulitore ha l’abitudine (quando non si tratta, addirittura, di un atto voluto e con uno scopo ben preciso) di lasciare – dopo aver pulito – il tappetino, specie se rigido, sollevato in alto o appoggiato vicino alla porta d’ingresso dell’unità immobiliare e questo, in assenza del proprietario, rappresenta un indizio che in casa non c’è nessuno. Quindi, se ci si accorge che l’addetto alle pulizie non ricolloca subito il tappetino davanti alla porta, è bene avvertirlo e chiedergli risolutamente di evitare tale comportamento, che rappresenta di per sé – come detto – un segnale utile ai ladri.
I NUOVI CONTATORI ENEL Fare attenzione – ove già installati – ai nuovi contatori elettronici dell’Enel, che possono segnalare l’assenza dalla propria abitazione e rappresentare così un valido aiuto per coloro che progettano un furto. Infatti, questi nuovi congegni, con cui l’Enel ha deciso di sostituire i vecchi dispositivi, hanno una funzione inusitata: due spie luminose, poste sul lato sinistro del contatore, indicano il prelievo o meno di energia elettrica e – quando non c’è consumo da più di 20 minuti, ovvero quando ci si allontana da casa e si spengono diligentemente tutti gli elettrodomestici o si stacca il contatore – le due spie si accendono e restano accese fin quando il consumo non riprende. Proprio per la presenza di queste spie, è bene mettere in protezione i nuovi contatori, per esempio posizionandoli in armadietti a muro chiusi oppure in locali non accessibili agli estranei. Se questo non è possibile, si possono adottare altri accorgimenti, come lasciare accesa la spia luminosa del televisore che, avendo necessità di energia elettrica, impedisce – pur determinando un dispendio economico – che si accendano le due spie del contatore.”
Ma ciò che, a nostro avviso, avrebbe più efficacia nel limitare questo fenomeno che si diffonde a macchia d’olio, e altri fenomeni come baby gang violente e microcriminalità, è un programma di intervento articolato e multidisciplinare con protagoniste, oltre che le forze dell’ordine, anche le Scuole, le Parrocchie, il Municipio, Associazioni e cittadini attivi del quartiere:
- Senza dubbio un migliore coordinamento territoriale di presidi mobili e fissi delle forze dell’ordine;
- Ma è noto che la sicurezza dei cittadini non si garantisce con la sola repressione perché andrebbe accompagnata con politiche sociali e culturali tese a sviluppare una maggiore coesione e inclusione sociale nei quartieri. Superare individualismi e indifferenza verso tutto ciò che accade intorno quando non si è coinvolti in prima persona;
- Nell’offerta formativa delle Scuole andrebbero inseriti progetti educativi di sensibilizzazione civica sulla qualità della vita e sul tessuto di relazioni nella propria comunità di quartiere;
- Progetti di recupero, riqualificazione e animazione delle piazze, dei parchi e di altri luoghi abbandonati al degrado;
Per concludere, uno degli esempi di possibile rilancio dei quartieri di Ottavia e Palmarola potrebbe essere la proposta di recupero dei 2000 metri quadri dietro la scuola Pablo Neruda per farne un grande centro di aggregazione sociale e culturale: Un laboratorio civico dove poter fare arte, musica, biblioteca e dove riunirsi per costruire solide e solidali relazioni e affrontare insieme le problematiche che attanagliano questa nostra bella periferia.
Speriamo che la prossima primavera sia l’inizio di un risveglio e di un riscatto civico con il quale dare la scossa alla sorda passività degli enti locali.
Quella dei presunti segni sui citofoni ė una bufala priva di fondamento. Per il resto apprezzo l’articolo ma…mi pare tutto “nella norma” nel senso che non mi pare ci sia alcun aumento rispetto al passato
Si Simona. Probabilmente il metodo dei citofoni più che una bufala senza fondamento è un metodo ormai superato. Quel codice è contenuto in una nota dei carabinieri di Reggio Emilia