Salutiamo con gioia il reintegro al lavoro del docente di filosofia Stefano Rho che era stato licenziato 2 mesi fa dalla sua scuola per aver fatto una pipì in un cespuglio una notte di dieci anni prima.
In udienza di conciliazione con il Miur, si è visto restituire dal giudice del lavoro la sua cattedra di ruolo presso l’istituto “Falcone” di Bergamo. Gli verranno restituiti i due mesi di stipendio mancati e parte delle spese legali sostenute. Ma rimane in piedi il provvedimento sanzionatorio per la supplenza fatta nel 2013-2014 e perde il relativo punteggio giuridico di quell’anno di servizio.
Se non avesse conciliato, forse sarebbe riuscito a far annullare la legittimità dell’intero provvedimento ma avrebbe dovuto affrontare, rimanendo fuori dal lavoro, una lunga vertenza nella lenta Giustizia italiana.
La norma che lo ha penalizzato è, ad avviso del docente, fortemente ingiusta. Se, infatti, l’ordinamento giudiziario, prevede la non menzione (in quella che un tempo si chiamava fedina penale) di un decreto di condanna come quello subìto da Rho, la Pubblica Amministrazione vuole che i diretti interessati citino comunque verdetti di quel tipo nel momento in cui si candidano per un posto di lavoro.
Dove aveva sbagliato secondo quella norma? Nel firmare un contratto di supplenza nel 2013-2014, il prof. Rho si era dimenticato di quell’episodio e non aveva autocertificato l’ammenda di 200 euro applicata da un giudice di pace per quella pipì di ferragosto 2005 “colta in flagrante” di notte da una gazzella dei carabinieri in un paesello dell’Alta Val Brembana.
Salta agli occhi la differenza tra la cosiddetta Casta e i comuni cittadini. Vi sono uomini politici e alti dirigenti che rimangono al loro posto nonostante processi e/o condanne per gravi reati. A volte si tratta addirittura di reati di complicità con organizzazioni mafiose e criminali, concussione e corruzione, grossa evasione fiscale.
Ma la “Casta” è la “Casta” mentre qui si tratta solo di un docente di filosofia con 3 figli e poco più di 1200 euro al mese di stipendio.
In Italia può accadere…l’Italia è anche il paese dove negli ultimi 2 secoli diverse Monarchie hanno fatto il bello e il cattivo tempo, è anche il paese dove è rimasta impressa la famosa frase del Marchese Onofrio del Grillo: “Io so io e voi non siete un cazzo!”.
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