Due delibere comunali: la n° 27 del 28/05/2015 approvata dall’assemblea capitolina durante la consiliatura Marino e la delibera di Giunta capitolina n. 30 del 25/08/2016 durante l’attuale consiliatura di Virginia Raggi.
Non sappiamo se il Municipio XIV sia riuscito a mettere online il questionario che è stato distribuito sabato 11 marzo. Pertanto lo pubblichiamo qui di seguito a disposizione di ogni cittadino che voglia leggerlo o stamparlo: CLICCA QUI
Conferenze urbanistiche, assemblee partecipative, Commissioni congiunte aperte, Riunioni del DPAU con rappresentanti dei cittadini, Smartathon, Memorie di Giunta, assemblea municipale del 11 marzo, 2 laboratori di consultazione delle associazioni e dei cittadini calendarizzati il 15 e il 22 marzo prossimi, un’assemblea conclusiva sabato 1 aprile di condivisione del documento finale e la redazione del Piano di Recupero entro il mese di maggio…
Tanto lavoro, tante carte, tanti incontri serviranno ad evitare che un grande patrimonio storico come il Forte Trionfale finisca lentamente nel degrado e nell’abbandono??
Mentre si discute, si parla, quei cancelli rimangono chiusi, non si programmano visite guidate, non si è più utilizzata fino ad oggi quella “sala mensa” per convegni e incontri con i cittadini.
Si è preferito svolgere l’assemblea pubblica con l’assessora alla Trasparenza del Municipio XIV Monica Ruffa e con l’assessore ai lavori pubblici Michele Menna, anziché in uno spazio dello stesso Forte, presso la sala di un piano interrato che è stato dismesso come attività didattica per ragioni di sicurezza. E’ stato evidenziato anche come, in generale, ci sia un’assoluta carenza di spazi pubblici a disposizione dei comitati e delle associazioni. Occorre paradossalmente rivolgersi a parrocchie e ordini religiosi per fare convegni o iniziative culturali. La contraddizione con l’esistenza virtuale di un “Urban Center” o “Casa del Municipio è evidente. Per esserci una “Casa del Municipio” ossia “Casa della Trasparenza” o “Casa dei cittadini” occorre che vi sia almeno un tetto e qualche sedia e questo non ci sembra sia il nostro caso. Quindi la vera sfida della partecipazione è una svolta di governo rispetto a più di un decennio inconcludente dalla delibera comunale n.57 del 2006 rimasta sostanzialmente sulla carta.
Riguardo alla sede politica del Municipio XIV, gli edifici di via Battistini 464 costano di affitto al municipio XIV centinaia di migliaia di euro all’anno, (circa 360). Da anni si rimane in attesa che la Regione Lazio assegni e adegui alcuni padiglioni per il trasferimento di tutta l’attività politica municipale al Santa Maria della Pietà. Probabilmente passeranno altri anni e sembra sia in piedi un’ingiunzione di sfratto da parte del proprietario.
Allora perché non adeguare una struttura del Forte come sede del Consiglio municipale e dell’attività politica?
Alla proposta di spostare la parte politica presso il Forte l’assessora Monica Ruffa ha risposto che la divisione logistica in luoghi diversi della parte politica dalla parte amministrativa del Municipio renderebbe più difficile e disagevole lo svolgimento delle funzioni di governo. Ma si potrebbe facilmente replicare all’assessora che quella paventata è esattamente la situazione odierna, con l’aggravante che la spesa pubblica annuale per l’affitto di una vecchia palazzina degli anni 60 è corposa. Anche solo 2 o 3 anni di affitto risparmiati consentirebbero di dirottare le risorse dalle tasche dei privati alla valorizzazione di un bene pubblico come il Forte.
Proprio di “valorizzazione” ha parlato nel suo intervento l’architetto Simone Ferretti, dell’associazione “Progetto Forti”, riferendosi a due tipi di valorizzazione: quella “culturale” per cui, a suo avviso, si può stare tranquilli perchè esisterebbe un vincolo nel Codice dei Beni Culturali attraverso il quale la Soprintendenza esercita la sua tutela. Oltre quella culturale esiste la valorizzazione esterna quella che esige nella trasformazione urbanistica margini di rispetto delle cornici di paesaggio. Occorre, secondo Ferretti, attivare un coinvolgimento a tutti i livelli di Stato, Regione, Comune e trovare un momento di convergenza per soluzioni di breve periodo. “Calpestare il Forte Trionfale con visite guidate significa farlo vivere”
Nico Simoniello dell’associazione Sant’Onofrio ha ricordato che il processo partecipativo è iniziato da molti anni prima ed ha invitato i politici locali e la stessa platea a riflettere sulla grande bellezza del Forte, su quello che potrebbe rappresentare per la qualità di vita dei cittadini di tutto il quadrante. Una grande centralità culturale a portata di mano. Occorre raccogliere la sfida, osare, inseguire collettivamente questo bel sogno.
All’assemblea ha preso parte anche Adriano Zaccagnini del neocostituito gruppo parlamentare MPD. Il deputato ha detto di aver appreso dall’ex assessore Paolo Berdini dell’esistenza di un’ipotesi di costruzione, nella parte di SUL destinato alla residenzialità privata, di uno studentato a disposizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’assessora Monica Ruffa ha evidenziato, all’inizio dell’assise, l’importanza del dialogo con i cittadini “per chiudere il piano di recupero in maniera trasparente, per affinare le modalità di lavoro, c’è la volontà di lavorare insieme perchè i processi di partecipazione siano reali in modo da intercettare la popolazione”. Ruffa ha ricordato che il Forte Trionfale è stato individuato come elemento di sperimentazione attraverso un’ “app” perchè la partecipazione possa avvenire “online” anzichè “offline”. Il processo di partecipazione, secondo l’assessora, dovrebbe avvenire più con gioia che con partecipazione altrimenti non ci sarebbe un riscontro positivo sul territorio.
Nando Maurelli del Circolo Ecoidea di Legambiente ha lanciato l’ipotesi di un intervento economico da parte di Cassa Depositi e Prestiti ed ha auspicato che le aree private non interferiscano con le altre attività pubbliche. Liberare la Missana e lo spazio davanti l’Hangar. Maurelli ha inoltre ricordato l’importanza storica di Piazza Monte Gaudio e l’importanza dell’archivio storico degli Amici di Monte Mario che non ha ancora ottenuto uno spazio idoneo per la conservazione e la valorizzazione.
Mirella Belvisi dell’associazione “Italia Nostra” ha ringraziato per le schede sul Forte Trionfale messe a disposizione dal Municipio XIV ma ha fatto presente che lo strumento tecnologico dell'”app” non favorisce la partecipazione di tutti i cittadini. Quindi ha sollecitato ha procedere in maniera spedita nell’utilizzo immediato da arte del Municipio di spazi del Forte e di procedere nell’ambito di una progettazione che rispetti tutti i vincoli archeologici e paesaggistici.
Secondo Alberto Clava, pensionato, graduato dell’esercito in servizio al Forte fino a 26 anni fa, il grande interrogativo al quale dare una risposta è: “chi utilizzerà la grande struttura sotterranea della Caserma?” Gli spazi sono belli e immensi e occorre porsi il problema dei sotterranei perché quella parte della struttura è bella e immensa. Secondo l’ufficiale in pensione gli alloggi demaniali residenziali, adiacenti alla Trionfale e attualmente in situazioni di rischio statico, potrebbero essere lo spazio idoneo da assegnare per l’edificabilità..
Per la Rete delle Associazioni del Municipio XIV ha parlato il coordinatore Carlo Pacenti il quale ha fatto presente tutto il lavoro di proposta depositato in questi ultimi mesi ed ha descritto i punti irrinunciabili della Rete per la piena tutela del Forte nel progetto di trasformazione urbanistica: 1) Importanza dell’utilizzazione anche istituzionale del Forte (delibera 28/95/2015) 2) L’edificio Missana rimanga “pubblico” e non residenziale; 3) Minimo consumo di suolo non già urbanizzato; 4) Minimi impatti visivi da dentro e da fuori; 5) Massima visibilità e fruibilità sociale, culturale, storica; 6) Parcheggi interrati; 7) Accessi alle aree F2 e F3 dall’esterno; 8) Accessi da via Stresa, Sangemini, Monte Gaudio… La Rete propone inoltre di ubicare parte del SUL dove sono gli edifici 2C e 2D e la demolizione dei manufatti privi di valore (es. S2, B, C, D, cucina S1L). Occorre puntare su una centralità vera, oggi inesistente. E’ vitale ricollegare questa area in modo armonico al territorio circostante. In questo senso l’area antistante l’hangar può svolgere un ruolo importante.
Ivan Errani, in rappresentanza dell’associazione “Linearmente” di Palmarola (ed ex assessore all’Ambiente della precedente Giunta municipale) ha osservato che il Municipio XIV ha estesi ed enormi spazi verdi. Lo stesso Forte Trionfale ha nella parte posteriore una parte boschiva molto estesa che va in qualche modo curata e manutenuta come tutto il parco. Per questo motivo nel piano di recupero del Forte, ha detto Errani, vanno previste le relative iscrizioni in bilancio comunale finalizzate alla manutenzione e conservazione perché quel bene pubblico non segua le sorti di altri siti storici cittadini abbandonati a se stessi.
Carlo Breschi, presidente di “Balduinàs” associazione e rete di imprese del quartiere Balduina, ha parlato di necessità di un’area congressuale all’interno del Forte, di un Centro di Formazione, di attività di Volontariato sociale, Cultura e Intrattenimento. L’edificio Missana deve restare pubblico e va limitata l’edificabilità residenziale privata. Inoltre la fruibilità pubblica dei luoghi non deve avere tempi lunghi.
Filippo Messineo (“Possibile” di Civati) ha auspicato che si costruiscano garanzie sul “bene pubblico Forte” attraverso organi di partecipazione e controllo. Secondo Messineo è necessario adoperarsi per una reale trasparente e diffusa informazione a tutta la città. Aprire il Forte alle visite e nello stesso tempo tenere alta l’attenzione all’invadenza dei privati.
il report continua….
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