Ecco Il nuovo Regolamento Contabile pubblicato sabato 17 novembre sulla gazzetta ufficiale, che sembra essere come una tegola pesante caduta sulla testa dei Direttori dei Servizi Generali Amministrativi degli istituti scolastici.
Da settembre i Dsga e gli assistenti amministrativi delle scuole si stanno occupando di assunzioni del personale Ata con le nuove graduatorie, procedure complicate dall’affiancamento di chi non ha alcuna formazione, complicate anche da verifiche e controlli sui titoli di studio rilasciati dalle scuole paritarie che, in alcune regioni, sono state oggetto di inchieste delle Procure.
Inoltre, in molti istituti sono imminenti le elezioni per il rinnovo dei Consigli d’Istituto previste per il 25 e 26 novembre, organi fondamentali per l’approvazione dei Programmi Annuali e di alcuni impegni di spesa durante l’anno scolastico.
Nel bel mezzo di questo faticoso lavoro amministrativo di ripartenza dell’anno scolastico, caratterizzato dalle enormi difficoltà soprattutto negli istituti scolastici dove non sono stati nominati i direttori amministrativi, o dove sono stati nominati Assistenti amministrativi con scarsa esperienza direttiva, è arrivato, dopo 18 anni, il nuovo Regolamento di contabilità che avrebbe dovuto semplificare e sburocratizzare il lavoro delle segreterie.
Obiettivo mancato, secondo i Direttori Amministrativi, perché dopo 18 anni dal primo decreto (D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001), e dopo oltre dieci anni di lavoro di elaborazione parlamentare, con commissioni di esperti, è stato partorito ed entrato in vigore sabato 17 novembre, un quasi copia incolla: il D.I. n. 129 del 28/08/2018.
In esso, secondo gli addetti ai lavori, non si sburocratizzerebbe e non si semplificherebbe nulla.
Anzi, mentre nel vecchio Regolamento la data di predisposizione del Programma Annuale era febbraio, con questo nuovo decreto, la data verrebbe anticipata di un paio di mesi (regola che dovrà essere applicata per l’anno finanziario prossimo).
Inoltre il legislatore sembra abbia deluso alcune aspettative fondamentali dei Dsga tra le quali:
–Il fatto che il consegnatario dei beni avrebbe dovuto essere, come da logica e norma amministrativa, necessariamente il rappresentante legale dell’I.S e cioè il Dirigente Scolastico;
-Sarebbe stato anche logico e di buon senso allineare l’anno finanziario con l’anno scolastico;
-Armonizzare la tempistica per la predisposizione del Programma Annuale ad anno finanziario concluso con un avanzo effettivo e definitivo.
Malcontento quindi, se non esasperazione, da parte dei Dsga che si vedono pressati da incombenze sempre maggiori senza un adeguato riconoscimento normativo delle esigenze organizzative, assunzionali, giuridiche ed economiche.
Il 7 dicembre è prevista un’assemblea di uno dei sindacati categoriali per discutere su come tutelare i diritti alla qualità e dignità del lavoro.
Nei giorni scorsi il sindacato ANIEF ha predisposto una serie di emendamenti al disegno di legge sul “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” AC n. 1334, finalizzati a valorizzazione finalmente la categoria che, in assoluto, anche secondo l’Aran, percepisce gli stipendi più bassi del pubblico impiego e addirittura in calo rispetto agli ultimi anni.Ecco che, allora, le modifiche alla manovra, ispirate da Anief e approdate nella Legge di Bilancio, intendono prima di tutta rivedere “i livelli di qualifica” del personale Ata “a uno o più livelli immediatamente superiori, tenuto conto del titolo di studio conseguito, ai fini della determinazione salariale nella fascia di appartenenza”, ma anche mettere mano all’inquadramento “del livello salariale fermo al 1976”, sostituendo la “temporizzazione” (che penalizza il servizio pregresso nel ruolo inferiore) con la ricostruzione di carriera.
Per quanto riguarda, infine, i Dsga, i Direttori dei servizi generali e amministrativi, “in relazione ai rilievi mossi dalla Corte di Giustizia europea (sentenza del 26 novembre 2014 sulle cause riunite C-22/13, da C-61/13 a C-63/13 e C-418/13) riguardo all’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola statale italiana, è necessario procedere alla riserva di una percentuale dei posti del nuovo concorso per” Dsga “in soprannumero di chi ha svolto tale funzione a tempo determinato per almeno 36 mesi anche non continuativi su posti vacanti e disponibili. La norma introduce la quota del 30% che doveva essere riservata nella mobilità professionale a seguito dello svolgimento dei corsi di formazione a completamento della valutazione dei passaggi verticali”. Il tutto, senza “nuovi oneri per la finanza pubblica”.
ANIEF ritiene anche fondamentale introdurre “i profili di coordinatore tecnico e amministrativo delle segreterie, peraltro previsti dal legislatore ma mai attivati. Inoltre non sono mai stati organizzati i corsi di formazione dei dipendenti di ruolo graduati che hanno partecipato ai passaggi verticali nel 2010 e che pertanto non sono mai stati assunti nella qualifica superiore, mentre si rende necessario” attivare “una nuova procedura su tutte i profili attivabili in base ai molti posti vacanti e disponibili. Il fondo approvato dalla precedente legge di stabilità stanzia 50 milioni di euro per il 2018 e 150 milioni di euro per il 2019 al fine di potenziare l’organico dell’autonomia attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto” di circa 12 mila unità lavorative Ata.(cit. O.S.)
Ci si augura che il Ministro dell’Istruzione, il quale ha annunciato la sua volontà di semplificare i concorsi per i docenti e di snellire procedure burocratiche e amministrative nella Scuola, possa approfondire la conoscenza del lavoro delle segreterie scolastiche per valorizzarle e consentire un migliore funzionamento.
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