Storia infinita della bretella via Casorezzo -via Sperani

Le olimpiadi a Roma sono tramontate già da tempo, il nuovo stadio non si farà, della funivia da Casalotti a Battistini non si hanno notizie certe mentre della strada che dovrebbe collegare Selva Candida a Ottavia non si hanno notizie certe.

Di quest’ultima opera che risale a circa 15 anni fa, deliberata, approvata e finanziata con pista ciclabile laterale, il dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture Manutenzione Urbana) 4 anni fa aveva avviato la procedura di esproprio delle particelle, conditio sine qua non per poter procedere alla realizzazione.

Per un errore materiale su una particella di esproprio tutto il castello delle particelle di esproprio sono saltate e dopo due anni tutto è ricominciato daccapo.

Come spesso accade tra la risposta formale e risposta completa ci corre un po’.

Oggi si attende che le particelle vengano iscritte a patrimonio pubblico dopo regolare atto notarile tra proprietari e Comune di Roma. Procedura avviata che va fatta con diligenza e competenza. Una volta unificate tutte le particelle, passeranno al SIMU per l’avvio delle opere.

Ed è stato pertanto prematuro finanziare il prolungamento della pista ciclopedonale sul parchetto di via Cesira Fiori-Camilla Ravera perché se non si viene ultimata la Casorezzo-Sperani che sfocia sulla rotonda, non serve a nulla annunciare la ciclabile per riscuotere una risonanza mediatica elettoralistica..

Inoltre quando la ditta acquisirà l’area delle particelle espropriate sulla strada di collegamento, dovrà bonificare e buttar giù, con un capitolo di soldi a parte, tutte le opere e muri che sono state fatte su quell’area in tutti questi anni.

Insomma, purtroppo neanche in questa consiliatura si sono manifestate l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza che dovrebbero caratterizzare l’amministrazione pubblica capitolina.

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