Il Parco Agricolo di Casal del Marmo dalla zona di confine tra i quartieri di Ottavia e Palmarola fino al San Filippo Neri ha come proprietari gli eredi della famiglia Massara e all’interno ci sono i cosiddetti “guardiani”.
Nel 2021 questi “coloni” hanno installato un cancello di sbarramento sulla strada sterrata interpoderale che univa la scuola delle suore del Sacro Costato di via Vaccari alla scuola Bertolotti e consentiva di dirigersi anche verso Torresina.
Il Borghetto San Carlo situato nel Parco di Veio sulla via Cassia era agli inizi del novecento una proprietà agricola con grandi casali che dopo diversi passaggi è finita più recentemente nelle mani del costruttore Massimo Mezzaroma.
Mezzaroma aveva in progetto su quell’area lo sviluppo urbanistico di grandi cubature edilizie compresa la costruzione di un centro commerciale ma nel 2010, in cambio di una ricca e vantaggiosa compensazione edilizia nella zona Talenti, l’area di venti ettari e gli storici casali di 1400 metri quadri sono stati preservati dalla cementificazione e ceduti al Comune di Roma.
Per un periodo di tempo successivo quegli edifici del borghetto sono stati occupati da immigrati e hanno subìto un lento degrado.
Nel 2014 il Comune di Roma ha indetto un bando “Roma città da coltivare” per l’assegnazione dell’area agricola del Borghetto San Carlo.

Ha vinto il bando la cooperativa agricola “Coraggio” grazie a un progetto innovativo di agricoltura multifunzionale basato su un mix di attività: agriturismo lungo la via Francigena, coltivazioni biologiche e attività sociale inclusiva, impiego di giovani disoccupati e di soggetti svantaggiati nelle attività agricole, attività sportive, fattoria didattica, con la previsione di orti sociali da destinare alle famiglie del quartiere.
Dopo una tenace azione congiunta di istituzioni e cittadini il costruttore Mezzaroma viene richiamato al rispetto dell’accordo il quale prevedeva anche la ristrutturazione dei Casali del Borghetto in cambio della compensazione edilizia di Talenti.
Con circa due milioni e mezzo di euro Mezzaroma ha completato la riqualificazione dei locali che oggi sono stati destinati per due terzi all’attività della cooperativa e un terzo alle attività del Municipio.
Il Consiglio municipale del Municipio XV all’unanimità ha deciso di spostare l’Ufficio Matrimoni proprio al borghetto San Carlo.

Tornando al Parco Agricolo di Casal del Marmo, che, come il parco di Veio, vede diversi grandi proprietari tra cui una Banca, la Regione Lazio ha fissato un vincolo ambientale di tutela paesaggistica mentre la Soprintendenza ha fissato un vincolo archeologico per i ritrovamenti di epoca romana e di epoca etrusca.

Spicca tra le preesistenze la scoperta della Galleria etrusca lunga 500 metri risalente a settimo secolo avanti cristo e ufficialmente venuta alla luce nei primi anni 2000 grazie a un team di geologi del Comune.
Nella parte alta del Parco agricolo, lato trionfale, c’è la strada comunale di via Isidoro Carini dove si trova una centrale idrica Acea con la nota torre che si affaccia sulla limitrofa alla ferrovia.
Un piccolo tratto di strada interpoderale di circa cento metri, dopo la pertinenza ACEA, rientra nella proprietà privata dei Massara per congiungersi al terreno di proprietà pubblica della città metropolitana che costeggia l’ospedale San Filippo Neri

Il Comune di Roma è stato immobile per anni sul progetto di prolungamento di ciclopedonale dal San Filippo Neri a Giustiniana perché lo studio di fattibilità dell’architetto Simone Ferretti pubblicato sul PUMS del Campidoglio nel 2019 è stato accantonato nel passaggio di consiliatura.
L’anno scorso l’Assessorato alla Mobilità diretto da Eugenio Patanè si è impegnato a finanziare il progetto definitivo nel prossimo bilancio capitolino partendo dallo studio di fattibilità dell’Agenzia Servizi per la Mobilità del Campidoglio illustrato in un’Assemblea pubblica il 10 aprile 2025
In pratica si tratta di solo un 15% di particelle di esproprio su tutta l’opera e di un eventuale successivo accordo con la proprietà privata per la fruibilità dell’area archeologica.
Un percorso di mobilità dolce preziosissimo che collega i quartieri periferici di Ottavia e Palmarola e le scuole e ospedali di Montemario .
Alla luce di queste due storie le domanda finali sono le seguenti:
Perché non valorizzare il Parco Agricolo di Casal del Marmo e i suoi ettari, il castello e i suoi casali storici come si è fatto con il Parco di Veio?
Perché Regione e Comune non si adoperano con i Privati come hanno fatto per il Borghetto San Carlo? Perché sull’asse ciclopedonale Francigeno Giustiniana-Montemario non creare un polo di formazione, di accoglienza turistica, di sperimentazione agricola e valorizzazione archeologica anche nel Parco Agricolo di Casal del Marmo?
Una lotta che viene da lontano: Terre pubbliche ai Giovan@ agricoltor@