Era il 12 maggio 1977 quando fu uccisa da un colpo di pistola alle spalle, e cadde su ponte Garibaldi, Giorgiana Masi, studentessa del quinto anno del liceo Pasteur di Roma. La polizia ha caricato migliaia di manifestanti che partecipavano a Roma ad una manifestazione nonviolenta del Partito Radicale per la raccolta delle firme su 8 referendum.
Giorgiana Masi colpita a morte e molti altri manifestanti feriti.
Il Ministro degli interni di allora ha sempre negato che la polizia abbia mai fatto uso d’armi da fuoco.
“Se è vero che esiste un’anima, uno spirito, deve essere il tuo; quello che mi scuote la schiena ogni volta che passo sul Ponte, ogni volta che mi fermo a quel semaforo. Ogni volta che penso a quell’incontro che non ci fu mai e quel bacio che non ci demmo” (informauro)
Poesia per Giorgiana
Se la rivoluzione d’ottobre
Fosse stata di maggio
Se tu vivessi ancora
Se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio
Se la mia penna fosse un’arma vincente
Se la mia paura esplodesse nelle piazze
Coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola
Se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza
Se i fiori che abbiamo regalato
Alla tua coraggiosa vita nella nostra morte
Almeno diventassero ghirlande
Della lotta di noi tutte donne
Se?.
Non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita
Ma la vita stessa, senza aggiungere altro
Lapide sul luogo dell’uccisione a Ponte Garibaldi (Giovanna Sicari)
Un articolo del 2010 …
COSSIGA, TRA “BEATIFICAZIONE” E CONDANNA
Forse è già a colloquio con San Pietro il defunto senatore a vita Francesco Cossiga, ex Ministro degli interni, ex premier ed ex Presidente della Repubblica. Forse, in questo momento, attende il verdetto divino e, nel frattempo, si starà informando su dove siano i tanti cittadini italiani prematuramente e violentemente scomparsi quando rivestiva alte cariche dello stato.
E’ probabile che Aldo Moro sia la prima persona con la quale il Presidente emerito vorrà parlare per spiegargli le ragioni di quella linea della fermezza assunta dal governo nel lontano 1978. In un’intervista radiofonica di alcuni anni fa Cossiga aveva infatti dichiarato: “…La gente si è meravigliata del fatto che io mi sia dimesso. Io ho concorso ad uccidere Moro. Cioè, da un punto di vista fenomenologico, io sono uno di quelli che ha ucciso Moro. Mi svegliavo al mattino dicendo ‘io ho ucciso Moro”. E, in una successiva intervista: “Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle è per questo. Perché mentre lasciavamo uccidere Moro, me ne rendevo conto”.
Dopo l’incontro celeste con Aldo Moro, Cossiga potrebbe incrociare le 81 persone che viaggiavano su quell’aereo abbattuto nel cielo di Ustica e illuminarle sulle dinamiche della loro morte violenta. Probabilmente le vittime della strage del Dc9 saranno curiose di sapere se vi siano effettivamente responsabilità della Francia e approfondire quanto l’ex presidente del Consiglio ha dichiarato in un’intervista del 2007 e nell’ambito del film inchiesta “Sopra e sotto il tavolo”. Ma tra i corridoi celesti sarà facile incontrare anche le 85 persone morte alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, e quelle morte successivamente alle mutilazioni. L’ex premier Cossiga potrà finalmente sentirsi completamente libero di spiegare alle anime della stazione tutto quello che sa su retroscena, su terrorismo nero o mediorientale, e sui depistaggi messi in atto da uomini dello stato per impedire l’accertamento della verità su autori e mandanti.
Nella nostra immaginazione, l’incontro più toccante Cossiga lo avrà con Giorgiana Masi, la studentessa di 19 anni del liceo scientifico Pasteur uccisa il 12 maggio 1977 a Ponte Garibaldi da un proiettile sparato durante una manifestazione. Una manifestazione dove, secondo elementi emersi da successive videoinchieste promosse dal partito radicale, agenti di polizia erano travestiti da manifestanti e armati di pistola.
Tanti troppi misteri… a partire da Gladio. Molti personaggi nella storia hanno portato via con sè le chiavi di interpretazione di eventi oscuri che l’intera comunità avrebbe avuto diritto di conoscere per esserne stata tragicamente coinvolta.
Ma saranno forse le future generazioni a decifrare i misfatti delle vecchie generazioni. Speriamo che una lettura obiettiva e oggettiva del passato possa illuminare la strada di chi prende in eredità e in carico un paese ridotto ai minimi termini.
CARO DOMENICO CIARDULLI ,
CI SIAMO CONOSCIUTI NEL PARTITO RADICALE DEGLI ANNI 80 , NELL’ ASSOCIAZIONE GIURIDICA RADICALE .
A DISTANZA DI COSI TANTI ANNI HO LETTO QUEL CHE SCRIVI
ED HO SCOPERTO DI APPREZZARNE GRAN PARTE.
E’ STATA UNA LIETA SCOPERTA.
SICCHE’ HO INFILATO IL TUO BLOG NELL’ ELENCO DI QUELLI CHE NON FA MALE LEGGERE SPESSO.
FRA MILIONI DI PERSONE OGNI TANTO NELLA VITA – INCREDIBILMENTE E FORTUNATAMENTE – CI SI RICONOSCE.
UN ABBRACCIO.
PINO
CIAO PINO, SONO CONTENTO CHE HAI TROVATO IL GIUSTO SBOCCO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. LO MERITAVI.