
“Il voto online si è rivelato una vera e propria beffa ai danni dei cittadini, un’impropria schedatura, uno scandalo a 5 stelle” così commenta a caldo la bocciatura l’ideatore e presentatore del progetto di “Biblioteca e Centro artistico multimediale Ottavia Palmarola”
Su quanto scrive il Campidoglio abbiamo interpellato due esperti: Giovanni Caudo, ex Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma durante la Giunta Marino e attualmente Presidente del III Municipio e Alessio Cecera, ex assessore ai lavori pubblici del Municipio XIV.
Non solo. Riportiamo alla fine anche le dichiarazioni fatte alla stampa nel mese di gennaio 2019 di Donatella Iorio, Presidente della Commissione Urbanistica Capitolina e di Alessandro Volpi, presidente della Commissione lavori Pubblici del Municipio XIV entrambi del Movimento 5Stelle.
Ma andiamo con ordine.
Cosa scrive il Campidoglio dopo aver fatto passare la proposta a luglio scorso e aver consentito la votazione online con un successo di adesioni?: “L’immobile si trova tra due scuole di proprietà comunale ma l’area su cui insiste non è di proprietà. Dalla verifica, inoltre, edificio non risulta accatastato. Nonostante la proposta sia in linea con i temi del decoro, al momento non può essere accolta perché l’immobile non è nella disponibilità dell’amministrazione”
Ricordiamo che si tratta di riqualificare circa 400 metri quadri di un fabbricato e dell’area verde circostante che doveva essere una scuola materna comunale commissionata dal Comune di Roma decine di anni fa. Luoghi abbandonati nel degrado da oltre 30 anni tra due plessi scolastici siti su via Casal del Marmo 212.
Giovanni Caudo, da noi interpellato sulla valutazione negativa del Comune alla proposta di biblioteca dichiara: “Non sanno quello che dicono o accampano solo scuse. E’ probabile che non sia stata regolarizzata la presa in carico da parte dell’ufficio patrimonio del Comune di Roma, avviene purtroppo in molti casi, ma certo quella struttura non poteva essere costruita con soldi pubblici su un’area privata. Quindi l’approvazione del progetto di ristrutturazione e riuso poteva invece essere l’occasione per mettere a posto le carte e non un fattore ostativo.“
Ma non contenti di quanto dichiarato da un grande urbanista e Presidente di Municipio come Giovanni Caudo, abbiamo interpellato anche Alessio Cecera, ex Assessore ai Lavori Pubblici del Municipio XIV (e attualmente vicepresidente Commissione municipale Lavori Pubblici) che a questi temi si è dedicato e si dedica da molto tempo.
L’ex Assessore Alessio Cecera, riguardo al progetto di biblioteca che è stato bocciato tardivamente dal Campidoglio non usa mezzi termini:
“Il progetto della biblioteca era l’unico progetto forte del territorio perché andava, non solo a ricucire al tessuto urbanistico un edificio dismesso e abbandonato da anni, luogo di degrado, tra l’altro posto tra due scuole, ma perché quel luogo, trasformato in biblioteca, co-working, sala conferenze, centro culturale polivalente, sarebbe stato il vero servizio sociale e culturale che manca in tutto il nostro territorio periferico, esterno ed interno al GRA (Primavalle e Balduina sono abbastanza serviti).
Il progetto di biblioteca è quindi perfetto perché coerente con lo sviluppo del Piano Particolareggiato n. 10 il quale non prevedeva servizi secondari, come biblioteche, centri anziani, scuole, asili. Se fosse stato approvato si sarebbe colmato questo vulnus, in continuità con l’azione originaria del Comune di Roma che negli anni 80/90 ha commissionato la costruzione di un asilo comunale su quel terreno (terreno che quindi non poteva essere proprietà privata).
L’iter di acquisizione è stato sicuramente avviato dal Comune e quindi l’unico strumento per il perfezionamento dell’iter sarebbe stato proprio l’approvazione di quel progetto di biblioteca”
Ma Alessio Cecera, anche sul processo partecipativo va giù duro e aggiunge:
“Questo processo partecipativo con il voto telematico è stato una bufala e l’avevo già denunciata in una prima Commissione municipale. Con quali criteri si selezionano i progetti? Siti di proprietà comunale? Se questo è il criterio, dissi nella Commissione, sappiate fin da ora l’esito finale non premierà i progetti per riqualificare le periferie perché nelle periferie di pubblico non c’è niente. Solo l’edificazione di lotti liberi porta aree pubbliche.
Il televoto va quindi a finanziare il nulla e si realizzerà un inganno di grandi dimensioni contro le aspettative dei cittadini mortificando il loro spirito partecipativo.
Le contraddizioni dei pentastellati
Donatella Iorio, Presidente della Commissione Urbanistica del Campidoglio, riguardo la struttura abbandonata ha dichiarato alla stampa il 25 gennaio 2019: “Noi vogliamo guardare al futuro e, con l’aiuto del Municipio , intendiamo da subito avviare tutte le attività necessarie per consegnare questo luogo ai cittadini, sottraendolo al degrado e all’abbandono.
In una periferia in cui scarseggiano gli spazi destinati alla socialità, qualunque sia la loro funzione specifica, ci sembra un atto dovuto”.
Alessandro Volpi, Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Municipio XIV, su quella stessa testata ha dichiarato: ” Nelle prossime settimane, dopo aver quantificato i costi necessari alla messa insicurezza o all’abbattimento della struttura, coinvolgeremo i cittadini per stabilire insieme il futuro di quell’area”.
Bene! diremmo, i cittadini si sono pronunciati nel processo partecipativo ma il Campidoglio ha detto “No”. Incompetenza è dire poco.
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