DDL Iori, Appello ai Senatori: “Ricordatevi di Adriano Ossicini”

In questi giorni il mondo degli educatori e pedagogisti è in subbuglio a causa di due Disegni di Legge che li riguardano e che sono all’esame del Parlamento. Anzi, il DDL Lorenzin sulla riforma degli Ordini è stato licenziato dalla Camera e aspetta il nulla osta definitivo del Senato.

Un altro Disegno di legge, che porta il nome dell’on. Iori, ha aperto aspre polemiche e dato origine a grosse divisioni tra gli educatori professionali laureati o laureandi in Facoltà diverse: Medicina e Scienze della Formazione e dell’Educazione.

Il nodo centrale è sempre lo stesso: E’ costituzionale il fatto che un profilo di laurea avente la stessa dicitura di “Educatore Professionale” possa avere differenti collocazioni sul mercato del lavoro, diritti e opportunità lavorative diverse in base alla Facoltà universitaria frequentata?  Si spieghi come sia possibile che il nostro paese, unico in Europa, decida per l’educatore professionale e pedagogista una formazione “dissociata”, in barba agli indirizzi della legge quadro di riforma del Welfare 328/2000, invece che seguire lo stesso iter formativo unico socio-sanitario quale è quello degli Assistenti sociali e degli psicologi?  (Il Sole24ore ha scritto in merito questo articolo)

Ma sullo stato della Pedagogia e su come essa viene trattata nel DDL Iori è stato pubblicato oggi sui social network un appello ai parlamentari da parte del prof. Santi Laganà, pedagogista coordinatore, ricercatore e dirigente di ruolo sanitario presso A.I.A.S (Associazione Italiana Assistenza Spastici).

Lo riportiamo di seguito integralmente augurandoci essere condiviso, tramite il link di questo sito, da migliaia di persone, al fine di arrivare quanto prima sugli scranni di deputati e senatori che in questi giorni stanno votando a raffica una miriade di provvedimenti:

ELOGIO DEGLI PSICOLOGI E IL D.D.L. “IORI”

Correva l’anno 1989 ed il Parlamento della Repubblica si accingeva a licenziare la Legge 18 febbraio 1989 n° 56, legge che istituiva l’Ordine degli Psicologi.
La Legge 56/89 fu denominata legge “OSSICINI” dal Senatore, Medico Psichiatria e Docente Universitario che ne fu l’ispiratore.
Attorno alla legge “Ossicini” si ebbe un forte dibattito sull’Articolo 3, quando si dovette decidere se la formazione in psicoterapia dovesse essere svolta solo all’interno delle Università.
l’Accademia, l’Università riconobbe con un possiciniiorirofondo atto di responsabilità e umiltà che in Italia era cresciuta una Psicologia Professionale di altissimo livello che in diversi casi aveva fondato con sacrifici personali Scuole di Specializzazione in Psicoterapia, scuole che avevano già licenziato migliaia di Psicoterapeuti che operavano con dignità e sacrifici su tutto il territorio nazionale e come quindi non fosse possibile l’esclusività formativa universitaria.
Nacquero, così le Scuole di Specializzazione in Psicoterapia riconosciute dal MURST, oggi MIUR.
Infatti, ci si può formare in psicoterapia sia nelle Università, sia presso Enti privati accreditati dal MIUR.
Lo Stato, attraverso il MIUR stabilì i requisiti stringenti per tale accreditamento e questo fu giusto, ma ciò che realmente fu nuovo e rivoluzionario ed ebbe una rilevanza scientifica enorme fu che lo Stato, i Parlamentari, l’Università e i suoi Accademici riconobbero l’esistenza e l’alta qualità della Psicologia Professionale italiana nata fuori dalle università.
Bene, anzi male, sappiamo che ci sono degli emendamenti al D.d.L. “Iori” e come tali emendamenti normano la formazione post laurea per i nostri Educatori e i Pedagogisti.
Questi emendamenti prevedono che tale formazione possa essere svolta solo all’interno delle Università.
Ma davvero le Deputate e le Senatrici nonché Accademici non sono a conoscenza che da circa quarant’anni in Italia è via via cresciuta una Pedagogia Professionale di altissimo livello che in diversi casi ha fondato con sacrifici personali Scuole di Specializzazione in ambito pedagogico ed educativo, scuole che hanno già licenziato migliaia di Pedagogisti ed Educatori che operavano con dignità e sacrifici su tutto il territorio nazionale e come quindi non sia possibile l’esclusività formativa universitaria?
Come si fa a mandare in aria almeno cento enti formativi in tutto il territorio nazionale, enti che in diversi casi fanno ricerca anche a carattere internazionale e che danno occupazione a centinaia di Pedagogisti ed Educatori?
Ma davvero le Deputate e le Senatrici nonché Accademici non sono a conoscenza che centinaia di Pedagogisti operano già da decenni nelle Scuole e nei Centri di Riabilitazione e come moltissimi di questi Pedagogisti hanno frequentato eventi formativi banditi proprio da questi enti e come le stesse Scuole e gli stessi Centri di Riabilitazione apprezzando questi Pedagogisti ed Educatori li cercano proprio formati e con l’Attestato delle Competenze rilasciato dalle Associazioni Professionali di Categoria ai sensi di una legge dello Stato, la 4/2013?
Cosa si fa, se questi emendamenti al D.d.L. “Iori” dovessero essere approvati, rimandiamo all’Università a formarsi chi lavora da decenni, chi tra i suoi formatori, presso questi enti, ha avuto tra i più grandi Neuroscienziati che stanno insieme a Pedagogisti Professionisti fondando una Neuropedagogia?
Ma davvero le Deputate e le Senatrici nonché Accademici sono convinte che con la promulgazione del D.d.L. “Iori” in Legge dello Stato si sia messianicamente all’anno “0”?
Una buona legge deve saper leggere il territorio.
I Legislatori, tra l’altro Pedagogisti Accademici dovrebbero saper essere come il Sen. Prof. Adriano Ossicini che riconobbe che in Italia esisteva da decenni una Psicologia Professionale di altissimo livello e come questo fenomeno si sia, via via prodotto anche con la Pedagogia Professionale.
Se così non fosse dovrei esser costretto a ricordare ciò che alcuni Pedagogisti Accademici dissero a Bologna, nei primi anni ’90, ad una delegazione dell’allora unica Associazione Professionale:
“I PEDAGOGISTI SIAMO NOI. TUTTO IL RESTO STA SOTTO”.
Ed allora Egregie Deputate e Senatrici nonché Chiarissime Professoresse, fate come il Sen. Prof. Adriano Ossicini, leggete il territorio e la Storia della Pedagogia Professionale in Italia e se volete rendete molto stringenti i requisiti per l’accreditamento MIUR per gli enti privati.
La qualità della formazione, della ricerca non spaventa questi enti in quanto molti già accreditati dal MIUR (DM 177/2000 – Dir.M 90/2003 – Dir.M. 170/2016) fin dal 2001.
Certo, se poi le Deputate e le Senatrici nonché Accademici dovessero dare credito a personaggi che da anni cercano di screditare i colleghi che con grandi sacrifici personali hanno dato vita a enti formativi di elevatissima qualità, allora il rapporto tra Pedagogisti Accademici e Pedagogisti Professionisti subirebbe una forte frenata.
Però, non posso e non voglio crederci.
Voglio rimanere fiducioso che tra i nostri Legislatori e Pedagogisti Accademici ci sia un “OSSICINI”

Prof. Santi Laganà

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Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

9 Commenti

  1. Gia’ l’anno passato ho visto personalmemte la mafia organizzare corsi fasulli per vendere il titolo di AEC, ben venga la formazione solo universitaria!

  2. Gentile Marina Chirri, chi commette reati va messo i galera. Lei è disposta a dire e confermare che tutti gli Istituti e i Centri di formazione di ruolo privato accreditati dal MIUR (Art. 3 legge/56/89) per la formazione in psicoterapia sono gestiti dalla mafia?
    Allo stesso modo, lei è disposta a dire e confermare che tutti gli Istituti e i Centri di ruolo privato accreditati dal MIUR (DM 177/00 – Dir.M 90/03 e 170/16) per la formazione del personale scolastico sono gestiti dalla mafia?
    Non credo si possa dire e confermare ciò.
    Nella mia riflessione, mi sono limitato a riflettere:
    perché ciò che già è previsto da leggi e norme dello Stato per gli psicoterapeuti e i docenti non potesse essere previsto per educatori e pedagogisti?
    Tutto qui e credo non sia poco.
    Comunque, grazie per il suo contributo.
    Santi Laganà

  3. Buonasera, io ho una laurea triennale in tecnica della riabilitazione psichiatrica classe SNT/2 e vorrei sapere se posso lavoro come educatrice in asilo nido, vorrei sapere se anche in futuro sarà possibile. Domanda: SNT/2 permette di lavorare come L19?

        • Scusami, non ho ben capito…potresti spiegarmi meglio perfavore?
          Io vorrei stare tranquilla ed essere sicura di avere i titoli richiesti, sicuramente integrare i crediti sarebbe la cosa migliore per me. Ma quando si dovrebbe sapere questo?

          • dalla nuova legge sembra che per essere assunta come educatrice di asilo nido vogliano solo la L19 e la SNT/2 non vada bene…..

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