
Nel pomeriggio dell’ultimo giorno di novembre si è svolta un’assemblea molto partecipata alla presenza del minisindaco del 3° Municipio, prof. Giovanni Caudo.
Animatori dell’iniziativa Ivan Errani, ex Assessore all’Ambiente della precedente Giunta municipale e Alessio Cecera attuale consigliere d’opposizione nel Municipio governato dal Movimento 5stelle.
Sede dell’appuntamento è stata l’azienda agricola Co.bra.gor. che alcuni giovani hanno proposto come sede fisica di riferimento per le attività di questo processo partecipativo.
Saranno chiamati a raccolta i cittadini per costruire in questo anno e mezzo un nuovo modello di gestione del Municipio 14 in vista delle elezioni amministrative del 2021.
Sono tempi difficili per l’attuale maggioranza a 5 stelle del Municipio Roma Montemario: Si vocifera di divisioni interne e sfilacciamenti tra i pentastellati.
Infatti, diverse sedute consiliari sono state rinviate per defezioni che hanno fatto mancare il numero legale e, cosa più rovinosa, la maggioranza, in assenza anche del suo presidente, è stata battuta su emendamenti proposti dalle opposizioni.
Si contesta a chi governa il Municipio 14 anche un’inadeguata gestione dei fondi assegnati dal Comune che, nonostante siano stati incrementati rispetto al passato, rischiano, se non impegnati nella programmazione di bilancio, di essere destinati alla restituzione.
Davanti a questo mezzo fallimento politico amministrativo nell’ente di prossimità, caratterizzato da inerzia e da uno scarso contatto e confronto con i quartieri e con le associazioni, per molti cittadini diventa doveroso un laboratorio civico per preparare un’alternativa di governo nel Municipio di Roma Montemario.
L’assemblea è stata caratterizzata da interventi che hanno tracciato alcune linee guida per una visione della città che guarda ad un futuro sostenibile dal punto di vista climatico, turistico e del settore alimentare.
Secondo Giovanni Caudo il declino della città di Roma può essere fermato se si riesce ad avere una visione proiettata in avanti, coniugando armonicamente la produzione lavorativa urbana con la produzione agricola, innestando un’impronta “femminile” allo sviluppo e al volto di questa città.
L’ex Assessore all’urbanistica della Giunta Marino ha esaltato le potenzialità di Roma, città che si distingue in Europa e nel mondo per le sue risorse di verde e di terreno coltivabile.
“Nuovi agglomerati abitativi non apporterebbero nulla alla città mentre il recupero e la valorizzazione di tante edificazioni in disuso da destinare al turismo e/o, ad esempio, al co-housing per anziani, cambierebbero il destino di questa bella metropoli”.
Ma il nodo da affrontare e da sbrogliare in questo laboratorio aperto ai cittadini sarà il metodo e l’organizzazione proprio per superare sia gli errori dei Movimento 5 stelle, sia i vecchi vizi dei partiti.
Infatti i militanti pentastellati, in parte sconosciuti e spesso incompetenti, si sono visti catapultati sugli scranni della politica, non tanto grazie ai meriti acquisiti sul territorio, ma solo grazie ai meriti di un capo e di una srl che li ha fatti brillare di luce riflessa.
E le conseguenze nefaste sono evidenti sia a livello parlamentare che nelle amministrazioni locali.
Ma il contraltare negativo di questo fenomeno “populista” sono stati i grossi errori di piccoli e grandi partiti tradizionali i cui apparati centrali hanno azzoppato e umiliato la volontà e libera scelta dei militanti locali.
Le frantumazioni e scissioni, la vicenda del Sindaco Marino sono state anch’esse segno di un fallimento della partecipazione e del contatto con i cittadini.
Quindi occorre lavorare, assieme ai giovani, su idee innovative per gestire il Municipio e la città, in un contesto organizzativo in cui la linea da seguire non sia più dettata dagli apparati dei partiti ma sia frutto di un’effettiva elaborazione e partecipazione dei cittadini che vivono sul territorio.
I processi partecipativi abortiti sul Forte Trionfale, sull’Urban center, sulla Casa del Municipio, sul bilancio partecipativo sono state inutili perdite di tempo alle quali occorre rimediare con un’inversione di rotta.
Sono stati tanti gli interventi costruttivi dell’assemblea ma vi è stata anche una nota stonata.
In una fase di costruzione del metodo, sono vecchia politica e fuori tema quelle lobby associative che mirano solo a portare avanti il loro legittimo interesse e lanciano lo scontato messaggio implicito: “sposate la nostra battaglia e noi porteremo al vostro progetto politico il nostro pacchetto di voti” …come se l’Assemblea della Cobragor fosse già il nuovo interlocutore politico del Campidoglio.
Comunque in bocca al lupo al prof. Caudo e agli organizzatori. Ogni nuovo tentativo di partecipazione dal basso per un buon governo delle problematiche e qualità della vita del territorio merita attenzione.
E noi seguiremo gli sviluppi dandone notizia e diffusione.
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